Leonardo, la risalita degli elicotteri

Le pale rotanti danno un po’ di sollievo, inaspettato, a Leonardo.

L’attività commerciale dell’ex Finmeccanica negli elicotteri si sta riprendendo, secondo  quanto ci hanno riferito fonti autorevoli, dopo la forte riduzione degli ordini negli ultimi due anni.

La caduta era stata innescata dalla riduzione del prezzo del petrolio, che ha abbattuto la domanda di trasporto del personale nelle piattaforme petrolifere off shore, fatto prevalentemente con gli elicotteri.

Inoltre l’ex AgustaWestland ha sofferto problemi specifici. Il primo sono gli effetti sulla reputazione delle accuse di corruzione per la vendita di 12 elicotteri militari Aw101 in India nel 2010. Il processo di appello all’ex a.d. Giuseppe Orsi è in corso, dopo che la Cassazione ha annullato con rinvio la precedente condanna. Intanto il gruppo è bandito dalle gare per forniture militari in India, il mercato più importante del mondo per la difesa, al di fuori degli Usa.

L’altro problema è stato l’abbandono di diversi dirigenti chiave nel settore commerciale durante il triennio di gestione di Mauro Moretti concentrato sui tagli e la creazione, di fatto, di un clima difficile all’interno dell’azienda di Cascina Costa (Varese), come in altri settori del gruppo che ora si chiama Leonardo.

Anche nel settore militare l’ex AgustaWestland ha perso gare importanti negli ultimi anni, tra cui quella in Gran Bretagna per il rinnovo della flotta Apache, aggiudicata a Boeing e quella in Polonia aggiudicata a Airbus, poi la gara è stata annullata.

Negli ultimi mesi ci sono state maggiori difficoltà anche per Airbus, a causa di persistenti problemi al suo modello intermedio, il 225, detto Caracal. Un velivolo molto vecchio.

Fonti industriali riferiscono che  Airbus ha dovuto fermare l’intera flotta del 225 presso i clienti a causa di problemi tecnici, parliamo di diverse centinaia di velivoli in tutto il mondo. Il gruppo francotedesco guidato da Tom Enders non ha ancora completato lo sviluppo dei nuovi elicotteri della stessa categoria, i modelli 145 e 170. Come spesso acacde nell’aeronautica sono in ritardo rispetto ai tempi programmati.

Questo ha creato uno spazio inaspettato per la divisione elicotteri di Leonardo, con i modelli 139 e 189. E anche con il 169, la nuova macchina che ha accusato “problemi di gioventù” che ora, si dice dall’interno del gruppo, parrebbero superati.

Il risultato è una ripresa degli ordini di elicotteri dell’ex Finmeccanica, i nuovi contratti che costituiranno la produzione, il lavoro e il fatturato del futuro. Alla fine del primo semestre di quest’anno gli ordini di elicotteri dovrebbero attestarsi su un valore tra 1,1 e 1,2 miliardi di euro, secondo notizie provenienti da fonti autorevoli.

Banchiere in difesa. Alessandro Profumo, amministratore delegato di Leonardo

E’ un importo ancora lontano dagli anni buoni del gruppo, ma già segna un parziale recupero rispetto ai minimi. Basta ricordare che nel primo trimestre di quest’anno gli ordini di elicotteri sono stati pari a 459 milioni, nel primo trimestre dell’anno scorso furono 384 milioni. In tutto il gruppo Leonardo gli ordini del primo trimestre sono stati pari a 2.647 milioni, poco più dei 2.564 milioni dello stesso periodo 2016 (+3,2%).

Il valore di 1,1-1,2 miliardi è superiore a quello che il gruppo si aspettava nelle previsioni interne. Nel primo semestre del 2016 gli ordini di elicotteri sono stati pari a 958 milioni, il minimo storico. Il calo c’era già stato nel primo semestre 2015, con ordini per 2.257 milioni, rispetto ai 2.685 milioni della prima metà del 2014.

Nel 2015 il gruppo aveva consumato portafoglio ordini degli elicotteri, cioè aveva avuto ricavi superiori agli ordini di nuove macchine. Nel 2016 c’era stato un equilibrio, ma solo per il forte ribasso dei ricavi, diminuiti da 4.479 a 3.639 milioni, mentre gli ordini dell’intero anno sono diminuiti da 3.910 a 3.737 milioni.

Nel primo trimestre di quest’anno gli ordini, pari a 459 milioni, sono stati di nuovo inferiori ai ricavi, pari a 711 milioni.

Ovviamente anche i ricavi hanno subìto le conseguenze del calo di ordini. Se si considera solo la prima metà dell’anno, nella prima metà del 2016 i ricavi sono stati pari a 1.708 milioni, rispetto a 2.114 milioni nel 2015 e 2.046 milioni nel 2014. Per questo primo semestre 2017 si stimano ricavi dell’ordine di 1.600 milioni.

Nel mercato militare ci sono alcuni segni di risveglio, ci sono 12 paesi nel mondo che stanno preparando i requisiti tecnici per bandire nuove gare, l’anno scorso erano stati solo tre o quattro. Le gare naturalmente impiegano tempo e sono da finanziare. E poi non è detto che si vincano, perché partecipano anche Airbus, Sikorsky, Boeing e altri.

Tra i paesi che hanno disposto i requisiti per prossime gare c’è anche l’Italia, circa 70 macchine tra carabinieri e Aeronautica militare. Non si sa però come questo fabbisogno verrà finanziato viste le ristrettezze del bilancio dello Stato.

Negli ultimi tempi sotto Moretti c’erano state voci di un possibile avvicendamento al vertice della divisione elicotteri, guidata da Daniele Romiti. Nulla è accaduto, ma le voci non sono mai svanite del tutto.

Anche dagli Stati Uniti arrivano segnali interessanti per l’industria. L’exAgustaWestland deve rilanciarsi soprattutto all’estero, dove gli ultimi anni sono stati molto difficili. Anche per questo le scelte che dovrà fare su questo settore il nuovo amministratore delegato del gruppo Leonardo, Alessandro Profumo, sono particolarmente delicate.