Festival dei profitti per le aviolinee, tranne Alitalia

Le compagnie aeree di tutto il mondo realizzeranno quest’anno 34,5 miliardi di dollari di utili netti e nel 2018 si stima che i profitti saranno ancora più alti, pari a 38,4 miliardi di dollari. Sarebbe il profitto più alto nella storia dell’aviazione commerciale in valore assoluto, dopo il record di 35,9 miliardi raggiunto nel 2015.

Aumenta il prezzo del petrolio nel 2018

Le stime sono state pubblicate oggi a Ginevra dalla Iata, l’associazione mondiale del trasporto aereo. I conti stanno migliorando a un ritmo sostenuto, grazie al continuo incremento dei passeggeri, quest’anno per la prima volta sono stati superati i 4 miliardi (4,1 miliardi e nel 2018 si prevede che aumenteranno del 6% a 4,3 miliardi). L’altro fattore positivo per le compagnie è il basso prezzo del petrolio, in media il costo è di 54,2 dollari al barile quest’anno (il jet fuel costa 65,6 dollari per barile), nel 2018 dovrebbe però aumentare a 60 dollari (e il jet fuel salirebbe del 12,5% a 73,8 dollari).

Stime migliorate

Iata ha migliorato le stime per quest’anno di 3,1 miliardi, rispetto ai 31,4 miliardi di profitti stimati nello scorso giugno. I conti delle aerolinee sono floridi soprattutto in Nord America (15,6 miliardi di profitti netti aggregati quest’anno, in lieve calo rispetto ai 16,5 miliardi del 2016, sono previsti 16,4 miliardi nel 2018), Europa (9,8 miliardi quest’anno rispetto agli 8,8 miliardi del 2016, 11,5 miliardi stimati nel 2018), Asia-Pacifico (8,3 miliardi quest’anno rispetto a 8,1 miliardi nel 2016, 9 miliardi stimati nel 2019).
Superprofitti. Alexandre de Juniac, direttore generale della Iata

La frenata del Medio Oriente

In Medio Oriente e nell’area del Golfo persico c’è una forte riduzione dei profitti, sono stimati solo 300 milioni quest’anno e 600 milioni nel 2018, rispetto a 1,3 miliardi nel 2016 e al record di 1,9 miliardi nel 2015. In America Latina sono stimati 700 milioni di profitti quest’anno e 900 milioni il prossimo. In Africa è prevista una perdita aggregata di 100 milioni stabile quest’anno e il prossimo, come nel 2016 (ma nel 2015 c’era una perdita di un miliardo).

Alitalia in profondo rosso

In questo festival dei profitti per le aerolinee fa eccezione in particolare Alitalia, in perdita cronica. Alitalia ha perso 600-650 milioni di euro nel 2016 e quest’anno la gestione viaggia su un livello di perdite analogo. La compagnia è stata comissariata il 2 maggio. Ufficialmente è in vendita, con il rischio di spezzatino e di alcune migliaia di esuberi tra i quasi 12mila dipendentri (di cui 1.800 in cassa integrazione), ma per il momento è tenuta in vita da prestito dello Stato di 900 milioni di euro. I soldi in cassa si sono ridotti a 845 milioni, hanno detto di recente i commissari, Luigi Gubitosi, Enrico Laghi, Stefano Paleari.
Vanno male anche le altre compagnie italiane, Meridiana, nella quale è entrata Qatar Airways con il 49%, Mistral (appartiene a Poste Italiane), Blue Panorama che da qualche anno è in amministrazione straordinaria, è in corso la vendita al gruppo Uvet.
L’unica compagnia italiana che cresce è la Neos presieduta da Lupo Rattazzi, controllata da Alpitour. Il 18 dicembre sarà consegnato a Neos un nuovo Boeing 787 Dreamliner, il primo ad entrare nella flotta di una compagnia italiana.