Giordo: “Leonardo è immobile, deve spendere per sopravvivere”

Gli effetti dell’intesa Airbus-Bombardier

 

“L’accordo tra Airbus e Bombardier sui C-Series è una grossa operazione, segna una svolta nell’industria aeronautica. Ci saranno solo i grandi e i piccoli, non i medi. E dà l’idea di come qualcuno sia totalmente fermo.”

Giuseppe Giordo, 52 anni, è uno dei manager italiani dell’aerospazio e difesa più in vista. Ha lavorato 25 anni nel gruppo Finmeccanica, ora Leonardo. L’ultimo incarico è stato amministratore delegato di Alenia Aeronautica dal giugno 2010 a marzo 2015.

Da Guarguaglini a Moretti

Fu nominato durante la gestione di Pier Francesco Guarguaglini, non è stato confermato da Mauro Moretti. Giordo commenta con Poteri Deboli l’accordo con il quale Airbus ha comprato la maggioranza di Csalp, la società di Bombardier che produce i jet C-Series. Sono aerei commerciali tra 100 e 150 posti, la fascia più bassa del mercato coperto dai due grandi costruttori mondiali, Airbus e Boeing. L’intesa è stata annunciata il 16 ottobre.

Giordo sottolinea che gli effetti si faranno sentire anche sull’industria italiana, che si trova di colpo più piccola di fronte a questa mossa. Quel “qualcuno totalmente fermo”, secondo Giordo, è l’ex Finmeccanica.

Incarico a Praga

Dal 16 maggio 2016 Giordo è a Praga. E’ presidente e amministratore delegato di Aero Vodochody, nella Repubblica Ceca (nella foto Giordo con l’aereo militare da trasporto tattico Kc-390, prodotto dalla brasiliana Embraer), la principale azienda aeronautica dell’Europa centrale, circa 300 milioni di euro di ricavi e intorno a 2mila addetti. Aero produce aerei addestratori, piccoli caccia e aerostrutture per diversi gruppi aeronautici, tra i quali c’è Bombardier per le C-Series.

Decollo difficile. Un aereo C-Series di Bombardier, in servizio dal 2016 con Swiss

“Nell’aeronautica decidono tutto 15 persone in tutto il mondo”

Sull’accordo tra Airbus e Bombardier, Giordo osserva: “E’ guerra totale Boeing Airbus. E Bombardier si trova in mezzo. Adesso come reazione Boeing potrebbe cercare di unirsi a Embraer. Questo è un accordo totalmente no-cost. I presidenti si mettono d’accordo e l’intesa si fa rapidamente. Però devi conoscere le persone per muoverti nel modo giusto. Nell’aeronautica le cose le decidono 15 persone in tutto il mondo. Anche se sei un ragazzino che sta in un’azienda di campagna come questa ma li conosci ti ascoltano”.

L’accordo Airbus-Bombardier

Quest’operazione per Aero avrà un effetto positivo. Il programma C-Series diventa più robusto. Aumentano le possibilità di vendita dei jet C-Series. Siccome stiamo discutendo pacchi di lavoro aggiuntivi con Bombardier il nostro atteggiamento sarà diverso. E poi il programma diventa Airbus, che copre tutti i velivoli commerciali. Anche questo è buono per noi”.

“Sono galvanizzato dall’accordo Airbus-Bombardier. Sono contento per un programma in cui abbiamo investito tanto. L’anno prossimo raggiungiamo il break-even point. Andremo sulle 116 macchine l’anno. E poi lavoriamo con Airbus.  Tutti gli anni trascorsi in Alenia saranno una grande lezione per non ripetere gli stessi errori che abbiamo fatto sull’A380 e sull’A321“.

Impatto su Atr

Meno buono, a parere di Giordo, sarà l’effetto sull’industria aeronautica italiana. “Quest’operazione avrà un impatto anche su Atr“, la joint venture tra l’ex Finmeccanica e Airbus per produrre turboelica fino a 90 posti. Il programma C-Series faticava a livello commerciale per le difficoltà finanziarie di Bombardier. Ma, grazie alle spalle robuste di Airbus, il programma potrà essere rilanciato e quindi i concorrenti saranno messi sotto pressione. Il primo aereo C-Series è entrato in servizio nel 2016 con Swiss.

Banchiere. Alessandro Profumo, amministratore delegato di Leonardo-Finmeccanica

Un consiglio a Leonardo: “Comprare aziende. Ad esempio Saab”

“Se Leonardo vuole sopravvivere deve spendere, deve comprare aziende. Ma non la metà di Atr che non ha”, afferma Giordo. L’acquisto del 50% di Atr era un’idea di Moretti, uscito di scena sei mesi fa. “Se fossi in loro comprerei un’azienda del Nord Europa, che fa aeronautica e anche elettronica”.  Subito Giordo non vuole rivelarne il nome, ma poi lo dice. “La Saab, costa 5 miliardi“.

Un consiglio (non richiesto) ad Alessandro Profumo, amministratore delegato di Leonardo dal 16 maggio scorso. L’azienda svedese produce tra l’altro il caccia Gripen. Saab è alleata di Boeing nella maxi-gara negli Stati Uniti per i nuovi addestratori dell’aeronautica, detta “T-X”, nella quale l’ex Finmeccanica è rimasta senza partner.

“Un’azienda sopravvive se ha prodotti competitivi, se può offrire un portafoglio prodotti molto ampio. Sugli elicotteri _ dice Giordo _ Leonardo può fare un sacco di cose, oppure li mette sul tavolo in una ipotetica trattativa. Oppure, come ha fatto Bae Systems, quando si è trovata in difficoltà con l’aeronautica, si è presa la parte navale dell’industria inglese ed è diventata un gruppo molto grosso, se qualcosa non va nell’aeronautica va sul navale”.

In linea con Parigi. Giuseppe Bono, amministratore delegato di Fincantieri

Aerospazio e cantieristica

“In Italia le cose non si fanno a causa dei personalismi. Chi fa il presidente, chi fa l’amministratore delegato, ecc..”, aggiunge Giordo, riferendosi alle tensioni tra Fincantieri e Leonardo. Le tensioni ci sono sempre state, ma sono state riattizzate dai piani di espansione in Francia del gruppo cantieristico guidato da Giuseppe Bono, il quale ha escluso il gruppo aerospaziale dal “tavolo” con i francesi.

Ancora sull’ex Finmeccanica, Giordo puntualizza: “Sono immobili. La realtà è che in un’azienda privata al 100%, come Aero, puoi focalizzare il management su obiettivi, a differenza di una grande impresa, soprattutto a partecipazione statale, in cui è più difficile che qualcuno si prenda il rischio. Qui c’è velocità di decisione, c’è la forza della squadra”.

Nel prossimo articolo, racconteremo cosa sta facendo Giordo in Aero Vodochody.