Iata, gli utili delle compagnie saliranno a 37 miliardi di dollari nel 2025

di Gianni Dragoni – inviato a Ginevra

Volano gli utili delle compagnie aeree. Le compagnie mondiali realizzeranno l’anno prossimo 36,6 miliardi di dollari di utili netti. Per la prima volta i ricavi aggregati (la somma dei ricavi di tutte le compagnie) saranno superiori a mille miliardi di dollari, la previsione è che raggiungeranno i 1.007 miliardi, +4,4% rispetto a quest’anno. L’utile operativo complessivo l’anno prossimo è previsto pari a 67,5 miliardi, il 6,7% dei ricavi.

Risultati in miglioramento

La Iata, l’associazione mondiale delle compagnie, ha presentato oggi a Ginevra previsioni in miglioramento sui conti delle compagnie. Anche i risultati attesi per il 2024 sono migliorati rispetto alle precedenti stime, gli utili netti aggregati di tutte le compagnie mondiali per quest’anno sono stimati in 31,5 miliardi di dollari, un dato migliore della stima di sei mesi fa, pari a 30,4 miliardi. Il dato di quest’anno rappresenta un progresso rispetto ai 27,4 miliardi di profitti netti mondiali stimati per il 2023. Il 2025 sarà il terzo anno consecutivo con un utile globale per le aviolinee, dopo i tre anni di profondo rosso causati dal Covid (dal 2020 al 2022).

Calo del prezzo del petrolio

Il miglioramento atteso nei conti è dovuto soprattutto al calo del prezzo del petrolio. Per l’anno prossimo la Iata stima che il carburante per gli aerei (jet fuel) avrà un costo medio di 87 dollari al barile, inferiore di 12 dollari al prezzo medio di quest’anno (99 dollari). “I prezzi del jet fuel sono scesi a 70 dollari al barile nel settembre 2024 per la prima volta dall’inizio della guerra Russia-Ucraina”, osserva l’associazione delle compagnie.

Lufthansa. L’a.d. Carsten Spohr

Per ogni passeggero 7 dollari di utile

Gli utili attesi per il 2025 corrispondono a 7 dollari di profitto netto per ogni passeggero, con un miglioramento rispetto ai 6,4 dollari di quest’anno, ma inferiore ai 7,9 dollari del 2023, sottolinea la Iata. I profitti attesi per il 2025 sono il secondo miglior risultato in valore assoluto per le compagnie, il direttore generale della Iata Willie Walsh (nella foto in apertura) ha ricordato che nel 2017 gli utili netti globali avevano raggiunto il record in valore assoluto, oltre i 37 miliardi di dollari. Pur essendoci soddisfazione per questi risultati, la Iata non esulta perché _ osserva Walsh _ “i profitti stimati per l’anno prossimo corrispondono al 3,6% di margine netto rispetto ai ricavi, rispetto al 3,3% del 2024. Nel 2017 l’utile netto era stato pari al 5% dei ricavi. E’ un margine troppo sottile. Le compagnie devono continuare a tener d’occhio ogni costo e insistere su un’efficienza simile in tutta la catena dei fornitori, soprattutto nel monopolio dei fornitori di infrastrutture”. Secondo Marie Owens Thomsen, senior vicepresident per la sostenibilità e capo economista della Iata, “un margine netto del 3,6% è insufficiente per dare stabilità all’industria del trasporto aereo. Vengo dal settore bancario, dove i margini di profitto sono a doppia cifra”.

Nel Nord America i risultati migliori

I risultati sono molto diversi nelle aree geografiche. In testa c’è il Nord America, 13,8 miliardi di dollari di utili netti attesi nel 2025 (11,8 miliardi quest’anno). L’Europa è al secondo posto, con 11,9 miliardi di profitti netti stimati nel 2025 (10 miliardi quest’anno), quindi il Medio Oriente con 5,9 miliardi (5,3 miliardi quest’anno) e l’Asia-Pacifico con 3,6 miliardi (3,2 miliardi quest’anno). In America Latina sono previsti utili per 1,3 miliardi l’anno prossimo (un miliardo quest’anno), in Africa sono attesi profitti per 0,2 miliardi nel 2025 (il doppio di quest’anno).

Poco carburante “verde”

Walsh ha epsresso preoccupazioni per la scarsità di biocarburanti e in generale di carburanti per l’aviazione sostenibile (Saf). “Soprattutto in Europa la produzione è insufficiente rispetto agli obiettivi fissati dalla Ue. E il prezzo dei Saf è in media 3,4 volte il prezzo dei carburante convenzionale per l’aviazione”. Altre preoccupazioni riguardano “le strozzature nella catena dei fornitori, soprattutto la lentezza nelle consegne di nuovi aerei che frustrano i progetti di crescita delle compagnie e di ammodernamento delle flotte, necessari a ridurre il consumo di carburante e l’inquinamento”.

Ita. Il presidente, Antonino Turicchi

Compagnie in rosso, c’è Ita Airways

I risultati economici variano molto secondo le compagnie. Ci sono ancora diverse compagnie nel mondo che hanno i bilanci in rosso. Tra queste Ita Airways, la nuova Alitalia che finirà nelle braccia di Lufthansa. A una nostra domanda su quante compagnie siano in rosso, Walsh ha risposto che “ci sono compagnie in ogni regione che hanno risultati migliori della media e ci sono gruppi di compagnie in rosso. Anche negli Stati Uniti, dove molte compagnie hanno un’ottima situazione finanziaria, ci sono vettori che lottano per la sopravvivenza, come Spirit per esempio”. Secondo Walsh “questo è il segno che l’industria è molto competitiva”. In gennaio Lufthansa acquisirà il 41% di Ita con un aumento di capitale riservato per 325 milioni di euro e nominerà l’amministratore delegato. Chissà se questo basterà a far andare in utile i conti della Cenerentola dei cilei.

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