di Gianni Dragoni
Arrivano i turchi. Leonardo è pronta a firmare l’accordo che darà vita a un’alleanza industriale con il gruppo turco Baykar Technologies nei droni da guerra. E’ prevista domani, 6 marzo, a Roma la firma del MoU (Memorandum of understanding), la dichiarazione d’intenti tra le due aziende che prevede le clausole di collaborazione e la costituzione di una joint venture paritetica, con quote del 50% per ciascun partner. L’a.d. di Leonardo, Roberto Cingolani, terrà una conferenza stampa alle 11:30 nella sala stampa estera, dovrebbero esserci anche i vertici dell’azienda turca.
Il presidente è il genero di Erdogan
Baykar è legata a filo doppio alla politica di Ankara, il presidente e capo delle tecnologie è l’ingegnere Selçuk Bayraktar, genero del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, l’a.d. è suo fratello, Haluk Bayraktar.
Presidente. Recep Erdogan
Jv sul modello Rheinmetall
Tra il gruppo guidato da Cingolani e l’azienda turca c’è già un accordo di
sostanza definito nelle ultime settimane. Le due aziende puntano a costituire una joint venture per produrre droni per l’Esercito italiano e per il mercato europeo, con un modello simile alla jv Leonardo-Rheinmetall per i carri armati, che è stata formalmente costituita pochi giorni fa.
L’operazione Piaggio
Il 27 dicembre scorso Baykar si è aggiudicata la gara per l’acquisto dei complessi aziendali della ligure Piaggio Aero. La cessione, non ancora perfezionata perché il governo deve dare l’autorizzazione con il “golden power”, è stata autorizzata dal ministro delle Imprese Adolfo Urso dopo oltre sei anni di
amministrazione straordinaria, nei quali diversi tentativi di cessione sono andati a vuoto. I turchi hanno rilevato la Piaggio a condizioni finanziarie molto favorevoli.
Leonardo. L’ad Roberto Cingolani
Il detto e il non detto
I turchi hanno promesso di rilanciare l’azienda ligure. L’ex Finmeccanica ha sempre escluso di avere interesse a Piaggio, si è sfilata dalle richieste dei sindacati di salvare l’azienda che era arrivata ad avere oltre 1.200 lavoratori, oggi sostanzialmente dimezzati. Ora si scopre che dietro il salvataggio della Piaggio c’è un accordo che coinvolge Leonardo.
Ricavi per 2 miliardi di dollari
Baykar è specializzata nella costruzione di velivoli “unmanned” (senza pilota a bordo) e droni armati, da combattimento, detti Uav e Ucav. Nel 2023 ha fatturato circa 2 miliardi di dollari, secondo i dati del Sipri. Il 90% dei ricavi vengono dall’export. Baykar è un braccio della politica di espansione internazionale di Erdogan. I suoi droni a basso costo sono molto richiesti dagli eserciti con budget limitato o dai guerriglieri.
Droni usati dall’Ucraina
I droni Bayraktar TB-22, prodotti per l’esercito di Ankara, sono stati impiegati anche dall’Ucraina contro la Russia. Il 28 maggio 2023 il portale Business Insider, citando Samuel Bendett, dell’American center for Naval analysis (Cna), ha affermato che i russi hanno abbattuto quasi tutti i droni d’attacco Bayraktar TB-2 di Kiev. Gli Uav di Baykar, secondo l’esperto americano, siccome sono “relativamente lenti e volano a bassa quota”, operano con successo solo in assenza di una difesa aerea ben organizzata. L’azienda dichiara che in 10 anni ha firmato accordi per vendere questi droni a 34 paesi.
La scelta tra americani o turchi
Secondo diversi analisti la scelta possibile era tra un partner americano o uno medio-
orientale. I droni turchi costano meno di quelli americani, inoltre _ fanno notare fonti di Leonardo _ i grandi gruppi americani non sarebbero stati disponibili ad accordi industriali, ma solo a vendere i droni all’Italia.
Il lavoro per Leonardo
Il 22 gennaio l’ad di Leonardo ha parlato di «importanti sinergie industriali con i turchi». “Integrare l’esperienza di Leonardo nei droni con le piattaforme senza pilota di livello mondiale di Baykar può davvero dare una spinta significativa“, ha affermato Cingolani. Leonardo fornirà il “payload”, il carico pagante, con le proprie capacità nell’elettronica, i turchi fabbricheranno il drone. Il lavoro in Italia verrà fatto soprattutto nella fabbrica friulana di Ronchi dei Legionari (Gorizia), che nei piani di Leonardo era destinata alla chiusura, per mancanza di commesse. Dovrebbe esserci lavoro per l’elettronica anche negli stabilimenti di Milano e Roma.

Le commesse dell’Esercito e nella Ue
Dietro l’alleanza è pronto un affare di alcuni miliardi di euro. L’Esercito italiano vuole comprare droni, si profila una commessa per 1.300 velivoli. Il ministro Urso sponsorizza questo accordo, il 18 febbraio ha visitato la fabbrica di Baykar a Istanbul. L’azienda guidata dal genero di Erdogan è molto interessata ad avere Leonardo come partner anche perché otterrebbe una certificazione europea dei suoi prodotti. Così in seguito all’accordo con Leonardo per i droni fabbricati dalla jv si aprirebbe il mercato dell’export in Europa.
Draghi: Erdogan è un dittatore, ma utile
Come ricordato dal Fatto quotidiano il 20 febbraio, vengono in mente le parole dell’allora premier Mario Draghi, il 7 aprile 2021, su Erdogan, dopo lo sgarbo detto “del sofà” in un incontro con Ursula von der Leyen. La presidente della Commissione Ue non fu fatta sede sul divano con Erdogan, ma su una sorta di strapuntino. «Non condivido assolutamente Erdogan, credo che sia stato un comportamento inappropriato (…). Con questi dittatori, di cui però si ha bisogno, per collaborare uno deve essere franco nell’esprimere la propria diversità di vedute e anche pronto a cooperare per assicurare gli interessi del proprio paese, bisogna trovare l’equilibrio giusto». Adesso tocca a Cingolani sperimentare la collaborazione con Erdogan.
@gianni_dragoni gdcube3@gmail.com