Leonardo, l’automazione Elsag come la Whirlpool di Napoli?

La fabbrica di automazione ex Elsag di Genova diventerà per Leonardo-Finmeccanica quello che è la fabbrica di lavatrici di Napoli per Whirlpool, chiusa a fine novembre, con 350 dipendenti senza lavoro? E’ il timore dei sindacati e dei lavoratori, che oggi hanno manifestato a Genova contro l’ipotesi di cessione della piccola realtà dell’automazione a un concorrente di dimensioni molto più grandi.

L’allarme del sindacato

Leonardo eviti una seconda Whirlpool e apra gli occhi. I lavoratori non molleranno”, ha dichiarato Antonio Apa, segretario generale della Uilm di Genova dove hanno manifestato 700 lavoratori di Leonardo a sostegno del settore dell’automazione. Il sindacalista ha chiamato in causa l’a.d. del gruppo, Alessandro Profumo. “Profumo la deve smettere di prendere in giro Fim Fiom Uilm di Genova, i lavoratori, le istituzioni, il Parlamento, il ministro di allora Patuanelli e persino la Chiesa. In tutte le sedi non può pontificare la capacità tecnologica della struttura industriale del sito Leonardo e poi rinnegare le affermazioni positive fatte cedendo l’automazione con 400 persone e 150 milioni di fatturato”, ha detto Apa.

Lega. Giancarlo Giorgetti

Manifestazione a Genova

“E’ necessario – sottolinea il sindacalista – che il gruppo dirigente di Leonardo la smetta di fare finanza e ritorni all’economia reale, perché indipendentemente dalle enunciazioni fatte in Borsa sui risultati Leonardo, la situazione è molto più grave di quanto si possa immaginare. I lavoratori oggi con questa grandiosa manifestazione mandano un messaggio preciso a Leonardo: ‘Saremo irremovibili sulla cessione dell’automazione’ per salvaguardare una società che ha prodotto capacità tecnologiche e professionalità eccellenti”. “La cosa sorprendente è che i lavoratori giornalmente producono fatturato, a favore anche del gruppo dirigente, ma non prendono né laute liquidazioni né Mbo, anzi, devono assistere a delle scelte sciagurate come dismissioni di attività produttive, e alle continue assunzioni di gruppi dirigenziali che, messi a capo delle singole società, producono disastri”.

Preoccupazioni per la cyber security

“I 700 lavoratori Leonardo stanno dando due avvertimenti all’ad: non vogliamo che dopo l’automazione si attacchi anche alla cyber security; se vuole trasformare l’automazione in una seconda Whirlpool si accomodi… Questa volta Fim Fiom Uilm e i lavoratori non molleranno, chiederemo al prefetto di sollecitare un incontro con il ministro dello Sviluppo economico Giorgetti unitamente alle istituzioni. Se non arriverà un segnale di ripensamento sulla vendita dell’automazione vuol dire che apriremo definitivamente le danze”. La cyber security è in una situazione delicata, dopo la girandola di cambiamenti di manager dal 2018 al 2020. Nell’estate 2018 uno scandalo interno con tanto di indagine dell’audit ha portato all’allontanamento di Andrea Biraghi, ufficialmente per “dimissioni”.

Girandola di manager

Profumo a fine 2018 ha nominato a capo della divisione cyber l’ingegner Barbara Poggiali, proveniente dall’esterno del gruppo (ultimo incarico, direttore marketing strategico di Poste fino al 2017, in precedenza in Dada e Rcs), digiuna del settore aerospazio e difesa. Ma dopo un anno e mezzo, insoddisfatto per i risultati della divisione, Profumo ha sostituito anche Poggiali. Da settembre scorso a a capo della cyber c’è il prefetto Tommaso Profeta, già vicino a Gianni De Gennaro, presidente di Leonardo fino a maggio 2020. In precedenza Profeta era il capo della security del gruppo.

Meteora. Barbara Poggiali

I compensi di Poggiali, dalle Autostrade alle cappe per cucina

Poggiali è uscita silenziosamente dal gruppo e continua a fare incetta di incarichi in vari consigli di amministrazione, nei quali non ha incarichi esecutivi. Solo dalla presenza nei cda di tre società quotate, Astm (gruppo autostradale della famiglia Gavio), Banca Farmafactoring e la società di cappe per cucina Elica, nel 2020 Poggiali ha incassato compensi per 207.604 euro lordi. Oltre allo stipendio finché è stata nell’ex Finmeccanica, stimato in almeno 450mila euro all’anno.

Interrogazione di Leu e Lega

Sul futuro dell’automazione a Genova c’è anche un’interrogazione del deputato di Leu Luca Pastorino, sottoscritta anche dal leghista Edoardo Rixi. “Oggi, dopo aver partecipato allo sciopero dei lavoratori Leonardo a Genova, ho presentato una interrogazione parlamentare al ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, per fare luce sulla situazione del ramo Business Automation. Trovo preoccupante e contraddittorio _ ha detto Pastorino _ l’annuncio dell’azienda di voler trovare nei prossimi mesi un partner industriale per la divisione automazione (ex Elsag), che occupa 400 lavoratori sui 1.700 dello stabilimento genovese e contempla al suo interno prodotti e soprattutto risorse chiave per l’ambito della logistica”. Una grana in più per Profumo. Giorgetti è un uomo forte della Lega che, attraverso Matteo Salvini, ha chiesto la sostituzione di Profumo dopo la condanna a sei anni di reclusione in primo grado per la contabilizzazione dei derivati (falso in bilancio, secondo i giudici) nei bilanci di Mps.