Banche, Bivona contro Visco: “Non va confermato”/1 – Le accuse

Lettera a Gentiloni: “BankIItalia responsabile dei crac banche”

La lettera arriva da Londra. Oggetto: nomina del governatore della Banca d’Italia. I firmatari sono due esperti di finanza italiani radicati nella City, Giuseppe Bivona e Marco Taricco, fondatori di Bluebell Partners. Chiedono al governo un cambiamento al vertice della Banca d’Italia con una “nomina autorevole”, quando scadrà, il prossimo 31 ottobre, il mandato del governatore Ignazio Visco.

I destinatari della lettera sono il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, e, “per conoscenza”, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il Consiglio dei ministri. Più che la richiesta di non confermare Visco, un’affermazione forte che riflette un’opinione personale, sono le motivazioni addotte dai due italo-londinesi che meritano di essere ponderate.

La loro lettera vuole aprire un confronto e un’analisi sulle responsabilità dei disastri di molte banche italiane, i vari casi Mps, Banca Etruria, banche venete, Carige e molte altre.

I disastri delle banche pagati da risparmiatori e contribuenti

Disastri costati miliardi di euro ai risparmiatori che avevano investito in queste banche, ai titolari di obbligazioni subordinate, in molti casi vendute con l’assenso di Consob e Banca d’Italia senza che i risparmiatori fossero avvertiti del pericolo. Ma i salvataggi sono costati miliardi anche ai contribuenti, come se fossero soci ignari di queste banche, visto che il governo ha iniettato più di 8,3 miliardi di euro per salvare Mps (banca storicamente dominata dal Pd) con l’intervento diretto dello Stato e ha impegnato fino a 17,2 miliardi (5,2 miliardi di contributi diretti cash, più oltre 12 miliardi in garanzie) per consentire a Intesa Sanpaolo di “comprare” (al prezzo simbolico di un euro, più la dote a suo favore) Popolare di Vicenza e Veneto Banca.

Dalle banche a Finmeccanica. Giuseppe Bivona, ingegnere, socio di Bluebell Partners di Londra

Le “colpe” di Banca d’Italia e Consob

Secondo Bivona e Taricco, anche il vertice della Banca d’Italia ha delle responsabilità, come anche la Consob presieduta da Giuseppe Vegas. A loro avviso, “ogni qual volta le banche non sono state in grado di “autovigilarsi” per l’incompetenza e la disonestà degli amministratori, il sistema ha fallito non potendo in alcun modo fare affidamento su un’efficace azione di vigilanza preventiva da parte della Banca d’Italia“. Al contrario il premier Gentiloni, secondo indiscrezioni, sarebbe orientato a confermare “incondizionata fiducia” a Visco e a confermarlo per altri sei anni.

Chi sono Bivona e Taricco

Bivona e Taricco sono i fondatori e i soci di Bluebell Partners Limited, una società di analisi finanziaria, consulenza e investimento con sede a Fulham Road, a Londra. Lo scopo di Bluebell è, formalmente, lavorare al fianco dei fondi internazionali e degli hedge fund (tra questi è noto il caso di Elliott) per ottenere cambiamenti nelle società quotate in cui hanno investito, in modo da determinare una crescita delle azioni in Borsa e moltiplicare i profitti. Tutto questo viene fatto per guadagnare, naturalmente, come desidera ogni investitore o risparmiatore.

Nel prossimo articolo, a breve, Poteri Deboli pubblicherà il testo integrale della lettera e racconterà quali sono le iniziative principali già assunte da Bivona e Taricco in Italia.