Chi ci guadagna con la crisi delle banche locali

L’intervento per le quattro banche in crisi è stato fatto “in via d’urgenza”. Non parliamo del risarcimento dei 12.500 risparmiatori rimasti in trappola con circa 431 milioni di euro di obbligazioni subordinate, ridotte a carta straccia dalla decisione, presa da governo e Banca d’Italia, di creare quattro nuove banche al posto di Banca delle Marche, Popolare dell’Etruria, Cassa di risparmio di Ferrara, Carichieti. I risparmiatori stanno ancora aspettando di sapere se e quando potranno riavere una parte dei soldi che avevano “prestato” comprando le famigerate obbligazioni.

Intanto, però, la Banca d ‘Italia ha aggiudicato gli appalti «per l’affidamento in via d’urgenza» dei servizi di consulenza «relativi alla collocazione sul mercato», cioè alla vendita, di Nuova Banca delle Marche, Nuova Banca dell’Etruria e del Lazio, Nuova Cassa di risparmio di Ferrara e Nuova Cassa di risparmio di Chieti. I consulenti ingaggiati sono tre. Lo studio Chiomenti farà la consulenza legale, per 95mila euro oltre Iva.La consulenza “strategica” è stata affidata alla società Oliver Wyman, l’unica ad aver presentato un’offerta, per 480mila euro oltre Iva, prezzo
che coincide con il valore inizialmente stimato per l’appalto.

L’incarico più redditizio è per i servizi di “advisory finanziario”. Il valore stimato inizialmente era di sette milioni. Solo due le offerte presentate, Banca d’Italia ha aggiudicato l’appalto per 2.698.200 euro (oltre Iva) alla francese Société Générale, il cui presidente è l’economista fiorentino Lorenzo Bini Smaghi, già componente dell’esecutivo della Bce fino al 2011. A parte, ci sono gli incarichi per le valutazioni contabili delle quattro banche, aggiudicati a Bdo Italia, Deloitte e Kpmg, per complessivi 933.675 euro.

Quella che è stata una tragedia per i risparmiatori è un’opportunità di guadagno per i consulenti.

(articolo pubblicato su “IL“, mensile de “Il Sole 24 Ore“, maggio 2016)