Consob, Genovese è in conflitto d’interessi?

Il presidente vicario della Consob, Anna Genovese, è in conflitto d’interessi? E non è stata trasparente sui suoi incarichi nel momento in cui è diventata commissario Consob nel 2014? L’accusa arriva da un’interrogazione parlamentare al premier Giuseppe Conte, presentata da Marco Osnato, deputato di Fratelli d’Italia.

La Consob, la commissione incaricata di vigilare sulle società quotate e quindi di proteggere risparmiatori e investitori, è senza una guida stabile da più di un anno, da quando è terminato il mandato di Giuseppe Vegas, ex viceministro dell’Economia nel governo Berlusconi, il 14 dicembre 2017. C’è stato solo un breve interregno con la nomina a presidente di Mario Nava, in carica dal 9 aprile al 13 settembre 2018. Nava ha dato le dimissioni tra le contestazioni subìte per non aver troncato i rapporti con la Commissione Ue, dove è tornato a lavorare.

Proposta. Giuseppe Conte

Presidente vicario

Tra i quattro commissari rimasti l’avvocato Genovese, in quanto è in carica da più tempo degli altri, ha già svolto per otto mesi la funzione di presidente vicario: prima da dicembre 2017 ad aprile 2018, poi dal 14 settembre fino ad oggi. E Genovese è in corsa anche per la nomina piena a presidente. Tra le varie ipotesi, sarebbe infatti la candidata su cui punta segretamente il presidente del Consiglio, Conte, avvocato, che la conosce.

L’indicazione di Minenna

A metà novembre c’è stata l’indicazione politica del M5S, d’accordo con la Lega, per nominare presidente Marcello Minenna, dirigente Consob responsabile dell’ufficio analisi quantitativa, scontratosi con Vegas su questioni chiave per la tutela del risparmio, in particolare l’indicazione nei prospetti informativi per la vendita dei bond bancari _ da Bpm a Banca Etruria _ degli scenari probabilistici di rendimento. Vegas abolì la pubblicazione degli scenari probabilistici, che sarebbero serviti a dare maggiori informazioni ai risparmiatori sui rischi.

Conte immobile

Il premier Conte però non ha fatto la proposta di nomina del presidente Consob al Consiglio dei ministri, cui spetta deliberare. Poi la nomina si perfeziona con un decreto del presidente della Repubblica. Intanto, Genovese si rafforza in quanto è presidente vicario e dirige l’attività della Consob.

La nomina targata Renzi-Napolitano

Genovese è stata  nominata commissario Consob nel luglio 2014 con Dpr dell’allora presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. La delibera del Consiglio dei ministri era stata fatta su proposta di Matteo Renzi, allora premier. Genovese era conosciuta nell’ambiente renziano, aveva frequentato lo studio legale di Umberto Tombari a Firenze. Lo stesso nel quale è entrata dopo la laurea Maria Elena Boschi.

Presidente. Giorgio Napolitano

I rapporti con l’avvocato Zoppini

L’on. Osnato nell’interrogazione afferma che “Genovese risulta anche aver svolto attività legale presso lo Studio Zoppini patrocinante di molti procedimenti e contenziosi di competenza della Consob, omettendolo dal curriculum vitae riportato nel sito Consob.” Andrea Zoppini è stato sottosegretario alla Giustizia nel governo Monti. Zoppini si dimise dopo sei mesi, nel maggio 2012, quando fu raggiunto da un avviso di garanzia della Procura di Verbania per concorso in frode fiscale e dichiarazione fraudolenta. Zoppini era stato consulente di alcuni imprenditori del novarese accusati di frode fiscale avvenuta con trasferimenti internazionali.

Le domande a Conte

“Nell’accettare la carica di presidente _ prosegue l’interrogazione di Osnato _ la Genovese avrebbe omesso di indicare tale attività, in potenziale conflitto d’interessi, la cui valutazione rileva ai fini del requisito di “indiscussa moralità e indipendenza”, (…) Sarebbe opportuno apprendere se il presidente Conte abbia accertato i requisiti di indipendenza della Genovese”.

Il testo dell’interrogazione si può leggere aprendo il seguente link:

interrogazione Osnato

Genova. Vittorio Malacalza e i figli

Opa Camfin e Malacalza

L’avvocato Andrea  Zoppini si è occupato delle contestazioni della Consob per collusione tra grandi soci a danno dei piccoli azionisti nella vicenda dell‘Opa su Camfin, originata dalla vendita del 30% di Camfin da Vittorio Malacalza a Marco Tronchetti Provera. Malacalza è il principale azionista di Banca Carige, istituto nella bufera che il governo ha deciso di salvare con un intervento dello Stato, uno dei dossier caldi che la Consob sta seguendo. La presenza di Genovese nello Studio Zoppini è dimostrata dalla carta intestata per le lettere dello studio del 2013, pochi mesi prima della nomina. Il suo nome appare tra i “consulenti” dello studio. Proprio nel 2013 è esplosa la vicenda Camfin-Consob, con Zoppini difensore di Camfin, contro la Consob che aveva deliberato l’aumento del prezzo dell’Opa da 0,80 a 0,83 euro per azione.

La lettera su carta intestata si può leggere cliccando sul seguente link:

Studio Zoppini avvocati

Crac. Banca Carige

Il figlio di Napolitano

Tra i “consulenti” dello Studio Zoppini all’epoca, subito dopo il nome di Genovese, c’è Giulio Napolitano, il figlio dell’allora presidente della Repubblica che firmò il Dpr di nomina di Genovese alla Consob, nel luglio 2014. Quando si dice le coincidenze…

Le (non) risposte del governo

Ieri in commissione Finanze il governo ha risposto all’interrogazione di Osnato sulla Consob. Il sottosegretario all’Economia Alessio Villarosa, del M5S, ha letto una risposta della presidenza del Consiglio nella quale non si entra nel merito dei quesiti posti sul conflitto d’interessi. Anzi l’argomento non è stato esplicitamente affrontato. Villarosa ha detto (o meglio: ha letto) che alla Consob “quattro dei cinque sono attualmente in carica e ciò consente lo svolgimento delle funzioni dell’istituto”. “Il governo sta compiendo le valutazioni di propria competenza…” La “formulazione” della proposta di nomina del presidente del Consiglio “non è stata ad oggi perfezionata”. “Il governo si assume la responsabilità della meditata decisione al fine di garantire l’imparzialità, l’autorevolezza e la piena funzionalità della Commissione”.

Mattarella e la Banca d’Italia

Secondo voci sulla candidatura di Minenna ci sarebbero dubbi del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Ma non c’è evidenza di questo, perché il Colle tace. Secondo altri le perplessità sarebbero originate dal governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco e dal presidente della Bce ed ex governatore Mario Draghi. I quali non hanno comunque mai preso posizione pubblicamente.

Governatore. Ignazio Visco

Bivona scrive a Mattarella

Da Londra l’investitore Giuseppe Bivona, socio di Bluebell partners, ha scritto una lettera a Mattarella nella quale ironizza sullo stop alla nomina di Minenna e chiede che Minenna non venga nominato presidente della Consob perché “si creerebbe un pericoloso precedente, ovvero la nomina a capo di un’authority di una persona al contempo competente, indipendente, autorevole ed onesta con conseguenze imprevedibili per il sistema-Paese e con il rischio concreto di vedere sovvertire quelle regole (non scritte) che hanno storicamente guidato con scelte al ribasso le nomine pubbliche al fine di preservare l’intreccio tra politica ed affari che governa da sempre il nostro sistema bancario, economico e finanziario.”

Da Londra. Giuseppe Bivona

Il caso Mps

Bivona si dice convinto che la nomina del presidente Consob “debba seguire gli stessi canoni di schierata appartenenza che hanno ispirato la nomina dell’ex presidente Giuseppe Vegas”, che _ ricorda _ è stato “tre volte senatore di Forza Italia, vicepresidente del gruppo parlamentare di Forza Italia e viceministro dell’Economia del governo Berlusconi”. Bivona osserva che durante la presidenza Vegas la Consob ha tra l’altro “approvato otto miliardi di aumenti di capitale di Banca Monte dei Paschi di Siena (storica roccaforte del Pd) pur essendo stata informata che la banca falsificava i bilanci”. Da questi aumenti di capitale _ aggiunge Bivona _ è derivato un danno di otto miliardi per i sottoscrittori, in gran parte piccoli risparmiatori. “Questi risultati _ ironizza _ non sarebbero stati minimamente possibili se il prof. Minenna fosse stato alla presidenza della Consob”.

Bivona suggerisce di nominare presidente Consob Anna Genovese, la quale _ dice _ “offre tutte le garanzie per un incarico in assoluta continuità con la presidenza di Giuseppe Vegas”. Bivona osserva che Genovese era in carica come commissario Consob “alla diffusione di informazioni finanziarie non conformi da parte di Banca Mps nel 2014 e 2015”.

Per leggere la lettera di Bivona aprite il seguente link:

lettera Bivona a Mattarella