Milan fuori dall’Europa, a Berlusconi 55 milioni

Il Milan fuori dalle coppe europee, Silvio Berlusconi festeggia. E incassa un assegno di 55 milioni di euro. Tutto nello stesso giorno.

Il fair play finanziario

L’esclusione del Milan dalla Europa League per la prossima stagione sportiva è stata ufficializzata venerdì 28 giugno 2019 dalla Uefa, perché il Milan non ha rispettato le regole del “fair play finanziario” “durante i periodi di controllo 2015-2016-2017 e 2016-2017-2018”. Vuol dire le perdite nei bilanci della società sono superiori al limite ammesso dalle regole europee. Queste fissano il massimo di 30 milioni di euro di perdite aggregate per ogni triennio, escludendo i costi per squadre giovanili, infrastrutture e stadio, iniziative per il territorio e sociali.

Il bilancio in rosso

Questa sanzione causerà nel bilancio 2019-2020 minori ricavi da 15 a 20 milioni di euro, secondo stime preliminari. L’effettivo incasso sarebbe dipeso dai risultati nella competizione europea. Questo non può che peggiorare le condizioni economico-patrimoniali e finanziarie della società, che viaggia con un passivo elevato. Nel bilancio consolidato al 30 giugno 2018 il Milan ha dichiarato una perdita netta di -126 milioni, superiore ai -73 milioni dell’anno precedente. I ricavi, escluse le plusvalenze da calciomercato, sono stati pari a 213,2 milioni (206 milioni l’anno precedente).

Patrimonio netto negativo

Al 30 giugno 2018 il patrimonio netto consolidato del Milan era negativo per 36 milioni. Non c’è ancora il bilancio dell’esercizio terminato il 30 giugno 2019. Si sa che la perdita del Milan sarà ancora molto alta. Si aggirerebbe tra gli 80 e i 100 milioni, ha stimato la Gazzetta dello Sport.

Amici. Silvio Berlusconi e Paolo Scaroni

La giornata di Silvio

Voltiamo pagina e andiamo a vedere cosa è successo lo stesso giorno a Silvio Berlusconi, l’ex proprietario del Milan (almeno questa la versione ufficiale) che tuttavia è sempre molto vicino alla società. Dopo la parentesi opaca di Mr. Li, il misterioso presunto proprietario cinese del Milan (ma quanti credono veramente a questa storia?) che si è dissolto dopo aver bruciato 400 milioni, soldi sulla cui provenienza ci sono dubbi pesanti (erano davvero soldi suoi?), la proprietà è passata al fondo Elliott del miliardario americano Paul E. Singer, dove la “E.” sta per Elliott.

Elliott nell’orbita rossonera

Paul Singer aveva prestato 300 milioni al Milan “cinese”. Insomma, Elliott era entrato nell’orbita Milan quando era in piedi la traansazione per la vendita da Berlusconi a Mr. Li e i 300 milioni che ha prestato sono serviti a facilitare la conclusione della vendita ai presunti “cinesi”.

Miliardario. Paul Elliott Singer

Scaroni e Berlusconi

Berlusconi conosce bene Elliott. Guarda caso, il presidente del Milan nella gestione Elliott è un manager molto vicino a Berlusconi, Paolo Scaroni. Quando Berlusconi era presidente del Consiglio lo ha nominato alla guida dell’Enel per tre anni e poi all’Eni per nove anni.

I dividendi di Fininvest

Andiamo a venerdì 28 giugno e vediamo cosa è successo quel giorno a Berlusconi. L’assemblea degli azionisti della Fininvest, la società capogruppo delle sue imprese che l’ex premier controlla interamente insieme ai cinque figli, ha approvato il bilancio 2018 e ha deciso di distribuire ai soci un dividendo di 92 milioni. La quota spettante a Silvio, che possiede il 60% del capitale di Fininvest, è di 55 milioni. Il Milan sprofonda in rosso e va fuori dall’Europa, Berlusconi diventa ancora più ricco.