Savona presidente Consob, esposto all’Anticorruzione

C’è un esposto all’autorità anticorruzione contro la nomina di Paolo Savona a presidente della Consob.

Una nomina controversa, non solo perché Savona è ministro nel governo Lega-M5S, ma per il potenziale conflitto d’interessi. Savona è stato fino a pochi mesi fa amministratore di due fondi di diritto lussemburghese (Euklid Master Fund e Euklid Feeder Fund) e della società di diritto britannico Euklid Ltd. Questo fondo vende prodotti finanziari in Italia, sottoposti alla vigilanza dell’Autorità di controllo sulla Borsa e le società quotate che Savona dovrebbe andare a guidare. Tutto questo è regolare?

Un Consiglio di 13 minuti

La procedura di nomina è stata avviata dal Consiglio dei ministri il 5 febbraio, in una seduta che, secondo il comunicato di Palazzo Chigi, è durata appena 13 minuti. A quanto pare, malgrado le obiezioni già sollevate per presunto conflitto d’interessi, Giuseppe Conte e i suoi ministri non hanno avuto dubbi sulla candidabilità dell’economista nato a Cagliari 82 anni fa.

Anticorruzione. Raffaele Cantone

L’esame in Parlamento

La proposta di nomina però deve passare dall’esame del Parlamento. Le commissioni Finanze di Camera e Senato devono dare il parere su Savona. Superato quest’esame, il Consiglio dei ministri dovrà sottoporre la proposta al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, cui spetta l’atto finale e formale di nomina con un Dpr.

L’esposto di Bivona

Adesso viene chiamata in causa anche l’Anac, l’autorità anticorruzione guidata da uno sfiduciato e forse stanco Raffaele Cantone, visto che, in largo anticipo sulla conclusione del mandato, ha già fatto domanda per tornare a fare il magistrato. L’esposto all’Anac è stato presentato da Giuseppe Bivona. Chi è Bivona?

I derivati di Mps

Bivona è un ingegnere italiano che vive a Londra, un professionista della finanza che studia operazioni un po’ in tutto il mondo. Bivona si è occupato molto di banche. In particolare, a partire da gennaio 2013 (governo Monti), dei derivati di Mps per 5 miliardi. Derivati fatti durante la gestione devastante per la banca di Giuseppe Mussari e Antonio Vigni. Però i successori _ i “risanatori” Fabrizio Viola e Alessandro Profumo _ hanno trattato i derivati nei bilanci della banca senese come se fossero stati Btp (cioè titoli di Stato sicuri invece di pericolosi strumenti speculativi).

Un occhio da Londra. Giuseppe Bivona

Consob “negazionista”

Dopo anni di “negazionismo”, la Consob nel dicembre 2015 ha riconosciuto che il bilancio 2014 di Mps e la semestrale 2015 erano “non conformi” ai principi contabili e ne ha ordinato la correzione. Sulla vicenda è aperto un processo penale a Milano per falso in bilancio contro gli ex vertici di Mps e l’ex presidente del collegio sindacale, Paolo Salvadori (tuttora sindaco). Ma sono tirate in ballo anche Banca d’Italia e Consob perché avevano avallato, o forse suggerito, i criteri contabili seguiti dagli ex amministratori di Mps. Profumo, che respinge con decisione ogni accusa, ha dichiarato di aver agito in piena intesa con queste due autorità. Alcuni ex consiglieri dell’epoca sono tuttora nel cda, tra cui la presidente attuale della banca, Stefania Bariatti.

Savona ancora in carica come ministro

E veniamo a Savona. Bivona rileva che all’atto della delibera preliminare del Consiglio dei ministri sulla nomina Savona “risultava essere membro del governo, ministro in carica per gli affari europei”. Tuttora Savona è ministro in carica con tutte le deleghe. Un fatto singolare visto che è già partita la procedura di nomina a presidente di un’Autorità indipendente (almeno così viene definita e vorremmo poter credere che lo sia).

Governatore. Ignazio Visco

Cosa dice l’esposto

Nell’esposto Bivona osserva che “la nomina del ministro Savona a presidente di Consob potrebbe essere avvenuta in violazione di alcuni principi di legge richiamati dal D. lgs. 39/2013, ed in particolar modo dell’art. 4 comma 1 lett. B”.

L’esposto rileva che

“Il prof. Savona infatti risulta, dai registri camerali delle giurisdizioni di competenza, aver ricoperto i seguenti incarichi in società e fondi di investimento di risparmio:

  1. Amministratore di Euklid Master Fund (…), società di diritto lussemburghese, dal 1 marzo 2018 al 14 marzo 2018.
  2. Amministratore Euklid  Feeder Fund (…), dal 1 marzo 2018 al 14 marzo 2018.
  3. Amministratore di Euklid ltd., società di diritto britannico, dal 30 maggio 2017 al 13 ottobre 2018 (atto di dimissioni registrato con data certa il 13 ottobre 2018, ma con data dichiarata (…) del 21 maggio 2018).
  4. I prodotti finanziari venduti dal Fondo Euklid risultano commercializzati in Italia”.

Per leggere l’esposto cliccate sul seguente link:

esposto Giuseppe Bivona

Presidente vicario. Anna Geonvese, commissario Consob

La regola dei “due anni”

Da questi fatti, incontrovertibili perché sono allegate le visure camerali, Bivona passa ad affermare nell’esposto: “Il prof. Savona risulterebbe aver ricoperto incarichi di amministratore in fondi di investimento di diritto estero commercializzati/commercializzabili in Italia nel biennio precedente la sua nomina a presidente di Consob, e pertanto risulterebbe con ciò violare la “clausola di raffreddamento” prevista dall’art. 4 comma 2 lett. b del D.lgs. 39/2013 laddove vieta di assumere l’incarico di “amministratore di ente pubblico di livello nazionale” a coloro che nel biennio precedente abbiano “ricoperto una carica in un ente di diritto privato (…) ovvero abbiano svolto in proprio attività professionali se queste sono regolate (…) dall’amministrazione o ente che conferisce l’incarico”.

Le richieste all’Anac

Secondo Bivona “la predetta fattispecie è perfettamente applicabile” a questo caso, anche in base a quanto chiarito da precedenti pronunce dell’Anac. In conclusione l’esposto chiede che l’Autorità anticorruzione “apra specifica istruttoria al fine di valutare eventuali violazioni della normativa ed adottare le sanzioni di competenza”.