Juventus tiene per sè i superprofitti, niente dividendo

Nessun dividendo per gli azionisti dell’Fc Juventus. Malgrado il superprofitto di 42,6 milioni, al netto delle tasse, nel bilancio al 30 giugno 2017 la Vecchia Signora mette il fieno in cascina.

Per il terzo anno consecutivo il bilancio è in attivo. L’utile era di 4,06 milioni nella stagione precedente. Il consiglio di amministrazione, presieduto da Andrea Agnelli, ha deciso di accantonare a riserva tutto l’utile di bilancio della scorsa stagione, nella quale la squadra di calcio ha conquistato il sesto scudetto consecutivo.

Il dividendo di Giraudo e Moggi

L’ultimo dividendo rimane quello distribuito nell’esercizio 2001-2002, una cedola di 0,012 centesimi lordi per azione distribuita 15 anni fa, il 4 novembre 2002. Il club era guidato dall’a.d. Antonio Giraudo e dal d.g. Luciano Moggi, quell’anno il bilancio aveva un utile netto di 6,1 milioni.

Assemblea all’Allianz Stadium

La decisione definitiva sulla destinazione dell’utile sarà presa dall’assemblea degli azionisti, che si riunirà all’Allianz Stadium di Torino il prossimo 24 ottobre. Ma è una decisione scontata, perché l’azionista di controllo del club è la holding Exor, con il 63,77%, quindi non ci sono da aspettarsi sorprese o rovesciamenti di fronte rispetto alla proposta del cda.

Exor è la società di investimento degli eredi Agnelli e Nasi, che controlla anche il gruppo Fiat-Chrysler (Fca), la Ferrari, Cnh Industrial.

Come anticipato da Poteri Deboli il 30 agosto (“Juventus, bilancio in attivo per 45 milioni”), il bilancio della scorsa stagione si è chiuso con un utile netto di oltre 40 milioni, la cifra finale è di 42,6 milioni, mentre l’utile prima delle tasse è di 58,4 milioni.

Vendita record. Paul Pogba è stato venduto dalla Juventus al Manchester United per 105 milioni di euro

Plusvalenze per 139,8 milioni

Il risultato è l’effetto soprattutto delle plusvalenze nel calciomercato, in particolare quella derivante dalla vendita di Paul Pogba al Manchester United nell’agosto 2016. In totale nell’esercizio finanziario la società ha ottenuto plusvalenze nette da calciomercato pari a 139,8 milioni.

C’è stato anche un aumento di 70 milioni dei ricavi della gestione, soprattutto grazie al cammino in Champions League, fino a Cardiff dove i bianconeri sono stati battuti in finale dal Real Madrid. I ricavi operativi sono aumentati da 341,5 a 411,56 milioni.

Decima in Europa

La Juventus si conferma prima in Italia anche per ricavi. In Europa l’anno precedente era decima. Ci dirà la classifica che stila Deloitte, fra quattro mesi, se la Juve ha tenuto la posizione o se ci sono stati cambiamenti.

Nella tabella di presentazione dei conti la Juventus alla prima riga indica “ricavi” pari a 562,7 milioni, rispetto a 387,9 milioni dell’anno precedente (+45,1%). Ma questo è un modo improprio di rappresentare i ricavi, in questa cifra sono comprese le plusvalenze e i proventi lordi da gestione diritti calciatori, pari in totale a 151,5 milioni.

Evitare il doping dei ricavi

Questi proventi e plusvalenze non vengono considerati tra i ricavi gestionali in base alle classificazioni contabili internazionali, per intenderci quelle fatte sia da Deloitte sia da Kpmg nei loro studi. Pertanto non comprendiamo perché la Juventus insista nel fare questa rappresentazione, che equivale a fare un “doping” dei ricavi. I ricavi di gestione, come già detto, sono invece circa 411 milioni (cioè 562,7 – 151,5 milioni di proventi gestione diritti calciatori), rispetto ai 341,5 milioni del bilancio 2015-2016.

Diminuiti i debiti

Il patrimonio netto al 30 giugno era salito a 93,8 milioni, rispetto ai 53,4 milioni di 12 mesi prima. I debiti finanziari netti in 12 mesi mesi sono diminuiti da 199,4 a 162,5 milioni, anche se restano elevati.

Quest’anno prevista una perdita, a meno che…

Nel calciomercato di luglio e agosto 2017 la Juventus ha realizzato plusvalenze nette da cessioni per 73,9 milioni. Malgrado questo, il risultato di questo esercizio è “attualmente previsto in perdita”, dice con prudenza il comunicato del cda. Tuttavia il risultato, puntualizza la società, “sarà come di consueto fortemente infuenzato dall’andamento dei risultati sportivi ed in particolare della Champions League”.

Le azioni della Juventus hanno guadagnato circa il 153% in Borsa nell’ultimo anno. Ma nelle ultime due sedute hanno perso il 3% (oggi -1,81% a 0,787 euro), forse per il mancato dividendo.