La Juve vale più di Roma, Napoli e Lazio insieme, ma meno di metà del Real

La Juventus vale più di Roma, Napoli e Lazio messe insieme. Oppure più delle due squadre di calcio milanesi (o dovremmo dire cinesi?), che devono unirsi alla Lazio per arrivare a un valore vicino, ma ancora di poco inferiore, ai bianconeri. La Vecchia Signora però vale meno di metà (il 40%) del Real Madrid, che affronterà nella finale di Champions League il 3 giugno.

E’ una delle conclusioni di uno studio internazionale, realizzato da Kpmg Football Benchmark, che misura il valore d’impresa delle 32 principali squadre europee, al primo gennaio 2017. Lo studio, anticipato dal Blog “Poteri Deboli”, colloca al primo posto il Manchester United, al quale viene attribuito un valore d’impresa (enterprise value) di tre miliardi e 95 milioni di euro. Secondo è il Real Madrid, valutato due miliardi e 976 milioni.

Un anno fa, quando lo studio fu pubblicato la prima volta, i due club si spartivano il primo posto, valutati due miliardi e 905 milioni ciascuno. Ma da allora, secondo Kpmg, il valore del club inglese è aumentato di 190 milioni (+7%), mentre i galacticos sono migliorati solo di 71 milioni (+2%). Terzo il Barcellona, valutato due miliardi e 765 milioni, solo 7 milioni in più dell’anno scorso. Nell’immagine che segue sono riportati i dati principali dei bilanci delle tre squadre sul podio (nella grafica la virgola equivale al nostro punto).

 

Le prime tre squadre per valore d’impresa al 1° gennaio 2017

 

La prima italiana è la Juventus. La società presieduta da Andrea Agnelli si conferma al nono posto in Europa, con un valore aumentato del 24% a un miliardo e 218 milioni, 235 milioni in più rispetto all’anno precedente. Questo valore è circa il 40% rispetto al Real Madrid. La seconda italiana è il Milan al 15mo posto con un valore di 547 milioni, appena 2 milioni in più del 2016. La terza è l’As Roma, che guadagna una posizione ed è 18ma nella classifica europea, con un valore di 453 milioni, 95 milioni in più del 2016 (+17%).

L’Inter scende dal 17mo al 19mo posto con un valore di 429 milioni, in crescita di 30 milioni (7%). Il Napoli scende dal 18mo al ventesimo posto, mentre il valore sale del 4% da 394 a 409 milioni, la Lazio perde sei posizioni ed è 29ma, con un valore diminuito di 6 milioni a 227 milioni. Le italiane in classifica sono sei, una in meno dell’anno scorso. E’ uscita la Fiorentina, retrocessa dal 32mo al 33mo posto. Un anno fa valeva 156 milioni, quest’anno il valore non è stato pubblicato.

Bisogna spiegare cos’è il valore d’impresa. La definizione è usata nel mondo finanziario e detta “enterprise value”. Lo studio di Kpmg, “Football Clubs’ Valuation: The European Elite 2017”, fa una valutazione che non tiene conto solo dei ricavi, che pure sono molto importanti e vengono utilizzati come base (si fa la media ponderata degli ultimi due anni) applicando un multiplo. Il rapporto _ ha spiegato Andrea Sartori, il partner di Kpmg e Global head of sports che ha diretto lo studio _ analizza anche la redditività, misurando in particolare l’utile operativo (Ebit) comprensivo delle plusvalenze sulla cessione di giocatori e l’incidenza degli stipendi sui ricavi. Viene considerato inoltre il potenziale sportivo e commerciale, per questo hanno rilevanza non solo i tifosi ma anche i “follower” sui social media (Facebook, Instagram, Twitter). Vengono “pesati” anche i diritti televisivi. La proprietà dello stadio è considerata un generatore di ricavi aggiuntivi.

Che cos’è il valore d’impresa? Viene calcolato partendo dal valore di mercato del capitale proprio dei soci; per determinarlo si utilizzano anche riferimenti a compravendite avvenute sul mercato, soprattutto per le squadre non quotate in Borsa, che sono la maggioranza. A questo valore di base si somma il totale dei debiti finanziari meno la cassa o i valori finanziari equivalenti (come i crediti) che “nettano” l’indebitamento. Alla presentazione del primo rapporto, nel maggio 2016, Andrea Sartori aveva spiegato al Sole 24 Ore: “Abbiamo misurato il valore dell’azienda a prescindere dai debiti”. La ricetta utilizzata da Kpmg è segreta, il calcolo viene fatto con un algoritmo, una complessa formula matematica. Da quello che si sa, il multiplo applicato ai ricavi non è identico per tutte le squadre, perché tiene conto anche di altri elementi, per esempio la proprietà dello stadio. Si calcola anche il valore della rosa dei giocatori, in base alle valutazioni di Transfermarkt. “Il valore della rosa è un patrimonio delle squadre”, osserva Sartori.

Nello spiegare il sorpasso fatto dai “Red Devils” di Josè Mourinho al club allenato da Zinedine Zidane, Sartori ha fatto notare che i ricavi del club inglese sono aumentati di 168 milioni a 686 milioni di euro. I dati sono quelli dei bilanci al 30 giugno 2016 o, per i club che chiudono il bilancio con l’anno solare, al 31 dicembre 2016. Dopo essere stato per 11 anni consecutivi il primo nella classifica dei ricavi in Europa, con il bilancio a giugno 2016 il Real è stato superato dal Manchester. Inoltre il club inglese ha un rapporto più basso tra costo del personale e ricavi, solo il 47%, un livello da squadre tedesche, rispetto a Real (50%) e Barcellona (60%). Anche la redditività è nettamente superiore, l’utile operativo (Ebit) comprese le plusvalenze da calciomercato è di 92 milioni per il Manchester, più del doppio del Real (41 milioni) e il 35% in più del Barcellona. Le valutazioni premiano i club inglesi che, oltre a beneficiare di maggiori proventi per i diritti televisivi (distribuiti in maniera più omogenea rispetto all’Italia) hanno una miglior esposizione internazionale per il merchandising, molti hanno lo stadio di proprietà, sono più attenti a chiudere i bilanci in utile.

 

Le principali 32 squadre europee per valore d’impresa al 1° gennaio 2017

Fonte: KPMG Football Benchmark

Nota: Nei valori in migliaia, che riguardano le prime 10 squadre, la virgola (,), secondo l’uso inglese da cui proviene il testo, corrisponde al nostro punto (.) Pertanto il valore del Manchester United, ad esempio, è pari a 3.095 milioni di euro, per il Real Madrid è 2.976 milioni e così via. Il valore totale delle 32 squadre  è pari a 29.883 milioni.

Al quarto posto c’è il Bayern Monaco, come l’anno scorso, il suo valore è aumentato di 292 milioni a 2.445 milioni (+14%). Quinto il Manchester City, che ha avuto l’incremento più in alto in valore assoluto (359 milioni) a un totale di un miliardo e 979 milioni (+22%) e ha scavalcato l’Arsenal.

Nelle prime dieci ci sono sei squadre inglesi, due spagnole, una tedesca e una italiana. Non c’è più il Paris Saint-Germain, retrocesso all’undicesimo posto, scavalcato dal Tottenham che ha aumentato il valore di 235 milioni a un miliardo e 11 milioni (+26%). Tra tutte le squadre l’aumento percentuale maggiore l’ha avuto l’Olympique Lione, passato da 186 a 317 milioni di valore (+71%), seguito dal Galatasaray, che è progredito da 225 a 377 milioni (+68%).

I club inglesi restano i più numerosi, sono aumentati da sette a otto con l’arrivo del Leicester City, 16mo con un valore di 462 milioni, ottenuto in larga parte grazie al successo in Premier League l’anno scorso. Nel 2016 il piccolo Leicester era fuori classifica perché non aveva i requisiti di ammissione. “Queste valutazioni non tengono conto né dei risultati sportivi né di quelli economici di questa stagione, perché sono basate sui dati al primo gennaio 2017”, ha precisato Sartori. Pertanto i risultati sportivi e di bilancio di questa stagione si rifletteranno nella valutazioni del 2018. E’ concentrato nelle otto società inglesi il 40% del valore totale delle 32 squadre, che è pari a 29 miliardi e 883 milioni (+13,5% rispetto a 26,3 miliardi). La Spagna ha aumentato i club da 5 a 6 (è entrato l’Atletico Bilbao), come l’Italia che però ha perso la Fiorentina, la Francia è diminuita da 4 a 3 (è uscito l’As Monaco, per il crollo di redditività), la Turchia è salita da 2 a 3 (new entry il Besiktas), l’Olanda è rimasta a 2, il Portogallo è sceso da 2 a 1 (fuori il Porto).

Le valutazioni di Kpmg potranno provocare critiche e polemiche. Soprattutto per i confronti tra i club italiani. Nel dettaglio, è aumentato il divario di valore tra la Juventus e le altre squadre. La società controllata da Exor vale 242 milioni in più della somma di Milan e Inter (che valgono 976 milioni), mentre l’anno scorso la Juventus valeva 39 milioni in più delle due milanesi (983 milioni contro 944). Pertanto ora, per avvicinarsi alla Juventus, Milan e Inter devono sommare al loro valore anche quello della Lazio (227 milioni) e arriverebbero a un totale di 1.203 milioni, ancora 15 milioni in meno della Juventus. La Juventus vale 356 milioni in più della somma di Roma e Napoli, le squadre che negli ultimi due campionati le hanno conteso lo scudetto (Roma e Napoli totalizzano 862 milioni); queste due squadre insieme alla Lazio arrivano a 1.089 milioni, 129 milioni in meno dei bianconeri. Oppure, il club bianconero vale 218 milioni in più delle due inseguitrici italiane più prossime nella graduatoria del valore, Milan e Roma, che insieme valgono un miliardo.

L’incremento di valore della Juventus, pari a 235 milioni rispetto all’anno precedente, è stato stimato da Kpmg considerando tra l’altro l’aumento dei ricavi da 325 a 341 milioni (sono escluse da questo importo le plusvalenze da calciomercato) e l’incremento del valore della rosa, da 295 a 448 milioni. Elevata anche la base di follower sui social media, pari a 36 milioni, benché ampiamente inferiore a un club come il Barcellona, che ha 180 milioni di follower. L’incidenza degli stipendi sui ricavi è piuttosto elevata, nell’ultimo bilancio è salita dal 61 al 65 per cento.

Significativo anche l’incremento del valore della Roma, pari a 95 milioni, che ha portato il totale a 453 milioni. E’ dovuto, secondo Kpmg, all’incremento dei ricavi che era di 128 milioni nel bilancio al 30 giugno 2014, 181 milioni l’anno successivo e 219 milioni nel bilancio al 30 giugno 2016. Ha giovato anche il miglioramento dell’Ebit nell’ultimo bilancio, passato da -28 milioni nel 2014 e -29 milioni nel 2015 a un valore positivo di 12 milioni: su questo ha influito la plusvalenza di 28 milioni per la cessione alla Juventus di Miralem Pjanic. La plusvalenza è stata registrata nel bilancio della Roma dello scorso esercizio (chiuso in rosso per 14 milioni) perché l’operazione è stata decisa in giugno, anche se il trasferimento al nuovo club di Pjanic è operativo dal primo luglio 2016, quindi in teoria gli effetti contabili avrebbero dovuto riguardare il bilancio dell’anno in corso. Essendosi “giocata” la plusvalenza Pjanic nel bilancio 2016, l’As Roma è alla ricerca di altre plusvalenze da registrare entro la fine di giugno per evitare un peggioramento dei conti dell’esercizio che chiude il 30 giugno 2017. Questo vorrebbe dire sacrificare altre pedine importanti, mentre la squadra, dopo la brillante conquista del secondo posto in volata sul Napoli, avrebbe bisogno di rinforzi per la partecipazione alla prossima Champions League.

Un’ultima osservazione sul valore del Milan. Kpmg lo stima a 547 milioni, cioè quasi 200 milioni in meno rispetto al prezzo dichiarato _ 740 milioni, compresi i debiti _ della transazione tra Silvio Berlusconi e i misteriosi investitori “cinesi” (almeno così si dice ufficialmente) per la cessione del Milan. Operazione perfezionata solo per l’intervento dell’ultim’ora con un prestito di 300 milioni del finanziere americano Paul E. Singer, titolare del fondo Elliott, uno dei maggiori hedge fund del mondo. Ma non c’è solo il prezzo tra gli aspetti ancora misteriosi di questa operazione.