Leonardo, le manovre nello spazio e il M5S

Il gruppo Leonardo, che sta mandando avanti produzioni strategiche nell’aerospazio e difesa al rallentatore per tutelare la salute dei lavoratori dal Coronavirus (e non tutto fila liscio, come dimostra lo sciopero della scorsa settimana) ha annunciato la sostituzione dell’amministratore delegato di Thales Alenia Space Italia (Tasi), la principale azienda spaziale italiana, che ha 2.300 dipendenti e 4 siti, Roma, Torino, L’Aquila e Milano.

Alleanza con i francesi

Tasi è l’ex Alenia Spazio del gruppo Finmeccanica, la cui maggioranza è stata venduta diversi anni fa al gruppo francese Thales, un colosso che non ha mai smesso di crescere (e per giro d’affari ha sorpassato Leonardo, che anni fa era più grande), nell’ambito della Space alliance, che comprende anche la società di servizi satellitari Telespazio. Leonardo ha il 33% e i francesi il 67% di Thales Alenia Space, la capogruppo con base a Cannes, che controlla il 100% di Tasi. Gli accordi assegnano all’ex Finmeccanica il potere di scegliere il capo della società italiana.

Attività strategiche. Alessandro Profumo con Luigi Di Maio

Comparini nuovo a.d.

Leonardo ha scelto come nuovo a.d. di Tasi Massimo Claudio Comparini, come anticipato stamattina dal Sole 24 Ore in una notizia in breve. Comparini finora era l’a.d. di e-Geos, una società molto più piccola di servizi satellitari e osservazione della terra, controllata all’80% da Telespazio (di cui Leonardo ha il 67% e Thales il 33%), l’altro 20% è dell’Agenzia spaziale italiana (Asi).

Sostituito Amoroso

L’a.d. di Tasi da cinque anni era Donato Amoroso, un manager che si è occupato a lungo di aeronautica. Tra l’altro Amoroso _ racconta un veterano dell’industria _ “aveva saputo gestire il caos” nello stabilimento di aerostrutture di Grottaglie, che produce le sezioni di fusoliera per i grandi jet Boeing 787, migliorando le prestazioni industriali, con soddisfazione anche del cliente americano con il quale i rapporti di Leonardo non sono facili. Amoroso nel 2019 era stato confermato alla guida di Tasi dall’assemblea dei soci per tre anni. Dunque sarebbe dovuto rimanere a.d. fino al 2022.

Chief people. Simonetta Iarlori (al centro)

Dimissioni chieste dall’alto

Perché allora sostituirlo adesso? Secondo quanto risulta a Poteri Deboli, Amoroso ha dato le dimissioni su richiesta del vertice di Leonardo. Mentre il Coronavirus impazza, i piani alti della corporate di piazza Monte Grappa, in cui il capo del personale Simonetta Iarlori deve vedersela con l’organizzazione del lavoro negli stabilimenti, hanno trovato il tempo di occuparsi di una questione che sembra marginale rispetto a problemi più seri: una nomina in una controllata importante, ma non una pratica urgente.

Le parole di Profumo

I motivi delle dimissioni non sono stati resi noti. Nessuna contestazione sui risultati. Anzi l’a.d. di Leonardo, Alessandro Profumo, ha avuto parole di apprezzamento per Amoroso. Il quale per ora rimane nel gruppo con un altro incarico industriale. “Nel fare i migliori auguri a Massimo Comparini per la nuova sfida, mi preme anche esprimere il mio più sincero ringraziamento a Donato Amoroso per l’impegno e il lavoro svolto durante il suo mandato, che lo ha visto sempre impegnato per la valorizzazione e la tutela dell’eccellenza tecnologica e industriale dell’azienda”, ha commentato Profumo.

Più soldi per lo spazio

Profumo ha detto che “il settore spaziale resta una eccellenza italiana cui Leonardo contribuisce principalmente con prodotti e servizi ad altissima tecnologia attraverso le due joint venture Telespazio e Thales Alenia Space. È ormai evidente come il settore necessiti di una maggiore sinergia tra attività di manifattura e quelle del cosiddetto ‘downstream’ in termini di politiche, strategie e pianificazione. Il risultato dell’ultima conferenza ministeriale dei paesi europei ha reso evidente – attraverso un importante investimento – quanto le istituzioni italiane credano nello sviluppo delle attività spaziali”.

M5S nello spazio. Riccardo Fraccaro con Giuseppe Conte

I motivi

Abbiamo chiesto a Leonardo perché Amoroso è stato sostituito. Ci è stato risposto che dopo la ministeriale di novembre e il forte aumento degli stanziamenti pubblici si è aperta una fase nuova e servono persone nuove. Alla conferenza ministeriale di Siviglia di l’Italia ha raddoppiato gli stanziamenti pubblici per lo spazio a 2 miliardi e 288 milioni di euro per i prossimi anni.

Il ruolo del sottosegretario Fraccaro

Un risultato rivendicato dal sottosegretario a Palazzo Chigi, Riccardo Fraccaro, del M5S. Fraccaro e i Cinque stelle, diffidenti verso l’industria della difesa, si sono innamorati dello spazio, che considerano un settore “pulito” e utile per lo sviluppo di tecnologie che migliorano la vita. Gli esperti di strategia militare fanno notare che le nuove guerre si combattono nello spazio, ma questo forse ai Cinque stelle non è arrivato.

Retroscena: le nomine

Nonostante il deficit dello Stato e l’aumento del debito pubblico, non ci sono stati problemi a trovare più soldi per lo spazio e si è ridotta la distanza rispetto agli investimenti di Francia e Germania. Secondo un retroscena di una fonte autorevole, il sacrificio di Amoroso e la promozione di Comparini sarebbe una mossa gradita al sottosegretario Fraccaro. Il quale non ha solo la testa nello spazio, ma si occupa anche di questioni più terrene, le nomine di manager di Stato. Da Palazzo Chigi il sottosegretario del M5S coordina il tavolo nel governo per le nomine dei vertici delle grandi società pubbliche: Eni, Enel, Poste, Terna, Enav, Mps e anche Leonardo. La pubblicazione delle liste dei candidati del governo è slittata di circa un mese, a causa del disaccordo del governo sui nomi. I dossier più caldi sono l’Eni e Leonardo. Le liste devono essere depositate entro il 18 aprile. Se la mossa di Leonardo su Tasi è gradita al sottosegretario delle nomine (ipotesi che Leonardo non conferma), chissà che Fraccaro non possa mettere una buona parola per la conferma di Profumo in Leonardo per i prossimi tre anni. Ma questa è un’altra partita, molto complicata, di cui ancora nessuno conosce l’esito.