Ita, il governo la vende così e per pochi spiccioli

 

di Gianni Dragoni (Il Sole 24 Ore)

Il governo vende solo una quota di minoranza di Ita Airways, probabilmente il 40 per cento. E vara un decreto di vendita che sembra fatto su misura per Lufthansa, che sta già trattando l’acquisto con incontri ad alto livello a Roma, appoggiata dalla Lega di Matteo Salvini.

Il Consiglio vara un nuovo Dpcm

Il Consiglio dei ministri ha approvato oggi un nuovo schema di Decreto del presidente del Consiglio (Dpcm) totalmente diverso da quello che aveva varato l’11 febbraio scorso il governo Draghi. Allora si annunciava l’intenzione di vendere subito la quota di maggioranza e di lasciare una quota minoritaria al ministero dell’Economia, che oggi è l’azionista unico della società. Adesso la prospettiva è rovesciata: si vende solo la minoranza, il Mef mantiene la maggioranza e continuerà a incidere nella gestione della compagnia con patti parasociali da stipulare con il futuro compratore.

Pretendente. Un aereo di Lufthansa

Chiusa la procedura precedente

Nella relazione al Dpcm il governo ricorda che nella procedura precedente erano state presentate due proposte di acquisto, una del gruppo Msc insieme a Lufthansa, l’altra del consorzio guidato dal fondo americano Certares, uno schermo dietro il quale si muovevano Delta Air Lines e Air France-Klm, ufficialmente solo come “partner commerciali”. Il Mef aveva scelto quest’ultimo raggruppamento per la trattativa in esclusiva, durata due mesi e dichiarata cessata il 31 ottobre dal nuovo ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.

Offerta “non conforme” di Lufthansa

“La procedura di dismissione della partecipazione del Ministero dell’economia e delle finanze nel capitale di ITA S.p.A. disciplinata dal D.P.C.M. in data 11 febbraio 2022 _ si legge nel Dpcm approvato oggi _ è da considerarsi conclusa in ragione della carenza di perdurante interesse dimostrata dal consorzio con cui era stata avviata la fase di trattativa in esclusiva allo spirare dei relativi termini. Si ricorda che l’unica altra offerta presentata era risultata non conforme ai criteri e condizioni indicati dal predetto decreto”. Il governo Meloni afferma che l’offerta di Msc e Lufthansa non era conforme ai criteri del Dpcm, un’affermazione di rilievo.

Ministro dell’Economia. Giancarlo Giorgetti (Lega)

Un percorso su misura per i tedeschi

Dopodiché però il Dpcm Meloni delinea un nuovo percorso che sembra tagliato su misura per le proposte fatte da Lufthansa negli incontri romani delle ultime due settimane: i tedeschi si sono detti disponibili ad entrare subito con una quota di minoranza, circa il 40%, per un prezzo di 150-200 milioni di euro. Ci sarebbe un periodo di cogestione con il Mef, non si sa quanto durerebbe, alla fine del quale Lufthansa prenderebbe la maggioranza di Ita.

Trattativa diretta

Il Dpcm uscito da Palazzo Chigi dice che “si prevede il ricorso alla trattativa diretta. La controparte sarà individuata nell’ambito dei soggetti che, anche come partecipanti a raggruppamenti di imprese, hanno preso parte alla precedente procedura competitiva: la profondità dell’indagine esperita in tale fase e l’assenza di mutamenti rilevanti nel mercato inducono a ritenere che non vi siano nuovi soggetti potenzialmente interessati”. Curioso che non si ammettano altri soggetti, ma solo coloro che già si erano presentati al giuro precedente. Non è il massimo della trasparenza.

Alla guida. L’a.d. Fabio Lazzerini

Il Mef mantiene la maggioranza

“Rispetto alla fase precedente _ prosegue la relazione al Dpcm _ la disciplina proposta consente una maggiore flessibilità nella strutturazione dell’operazione. Lo schema di provvedimento, infatti, non richiede l’immediata acquisizione di una quota della partecipazione del Ministero (azionista unico di ITA) che rappresenti la maggioranza del capitale di ITA S.p.A., ferma restando la previsione di clausole di opzione che consentano al Ministero la definitiva uscita dal capitale della società e l’acquisizione, al più tardi entro tale termine, da parte della compagnia aerea acquirente della maggioranza del capitale di ITA S.p.A”. Il nuovo Decreto ha le firme della presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dei ministri Giorgetti e Adolfo Urso (Imprese e Made in Italy, ex Mise).

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Come si stabilisce il prezzo

Il criterio per fissare il prezzo dimostra che la compagnia ha perso valore rispetto alle stime fatte all’inizio di quest’anno, quando l’allora presidente esecutivo Alfredo Altavilla ipotizzava un valore di 1,4-1,5 miliardi di euro. “Il prezzo di acquisto della partecipazione _ dice la relazione al Dpcm _ tiene conto del valore del patrimonio netto di ITA S.p.A., come risultante dal bilancio della società, dalle relazioni finanziarie intermedie e dalle stime di chiusura dell’esercizio prodotte da ITA S.p.A. In ragione degli obiettivi di sviluppo della società, l’acquisizione della partecipazione può essere rappresentata, in tutto o in parte, dalla sottoscrizione da parte dell’acquirente di uno o più aumenti di capitale, anche riservati, deliberati da ITA S.p.A.”

Oktoberfest. Carsten Spohr, a.d. Lufthansa

Con meno di 200 milioni si decide la partita

Il patrimonio netto si calcola con il capitale versato (finora 1,12 miliardi) meno le perdite accumulate (o sommando i profitti, ma nel bilancio di Ita non ce ne sono) fino al momento della cessione. Il bilancio di Ita nel 2022 dovrebbe chiudersi con perdite superiori a 400 milioni di euro. Pertanto, tenendo conto anche delle perdite del 2021, a fine 2022 il patrimonio netto sarebbe sui 500 milioni. Ecco che per avere il 40% ai tedeschi  basterebbe versare 200 milioni, forse meno. E se poi Ita continuasse ad avere bilanci in rosso, anche per passare in maggioranza l’esborso dei tedeschi sarebbe minimo.