Vitrociset in crescita nel semestre, vendita nel mistero

Vitrociset dei misteri. Il passaggio di proprietà dell’azienda specializzata in informatica che opera nella difesa e aerospazio, dopo le indiscrezioni sulla cessione ad Antonio Di Murro, anticipate da Poteri Deboli il 12 settembre scorso, non si è finora concretizzato.

Le voci sull’uscita della proprietaria, Edoarda Crociani (nella foto in alto, la prima da destra), sono altalenanti e hanno un impatto sull’attività dell’azienda. C’è incertezza tra gli oltre 800 dipendenti e qualche frizione nei rapporti sindacali.

Vitrociset, al cui vertice ci sono l’amministratore delegato Paolo Solferino e il presidente Riccardo Tiscini, nei giorni scorsi ha replicato con un comunicato con i dati semestrali a una nota diffusa dalle Rsu aziendali che aveva espresso preoccupazione sulla tenuta dei conti. I dati economici “dimostrano la totale infondatezza riguardo la mancanza di solidità di Vitrociset e la capacità dell’attuale management”, afferma la società.

Commesse da Lockheed, Galileo e Poligrafico

Nel primo semestre il gruppo ha acquisito “importanti contratti nazionali e internazionali”, per il sistema di navigazione satellitare europeo Galileo, da Lockheed Martin per il cacciabombardiere F-35, dal Poligrafico dello Stato. La nota cita le commesse “Galileo con Spaceopal (59,5 milioni euro), la fornitura per l’F-35 degli Air Carts e degli Rfct per Lockheed Martin (valore complessivo 12 milioni) e la fornitura dei servizi finalizzatri alla realizzazione delle infrastrutture centrali Ict per l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato (10,2 milioni)”.

Galileo. Vitrociset ha acquisito una commessa per il sistema europeo di navigazione satellitare

Crescita dei volumi

Nel primo semestre l’azienda dichiara una crescita dei volumi del 12% rispetto allo stesso periodo del 2016, i volumi totali sono saliti a 175 milioni. Il margine operativo lordo o Ebitda è migliorato di 2,7 milioni a 19 milioni, “determinato da un andamento coerente rispetto alle previsioni sia sui margini di commessa che sui costi indiretti, commerciali e di struttura”. “Con riferimento agli ordini, che a settembre si assestano sui 130 milioni di euro, sulla base delle valutazioni e delle evidenze ad oggi disponibili _ afferma Vitrociset _ si prevede di confermare il target fissato in budget 2017″.

Il bilancio 2016

Nel 2016 il gruppo ha aumentato gli ordini, mentre sono diminuiti ricavi e utili. Sono stati acquisiti ordini per 197,6 milioni, 18 milioni in più del 2015, con un portafoglio a fine 2016 di 309 milioni. L’anno scorso il giro d’affari è diminuito da 176,8 a 163,1 milioni (valore della produzione), i ricavi di vendita consolidati sono scesi da 170 a 156 milioni. L’utile operativo (Ebit) si è ridotto da 14,9 a 9,7 milioni. L’utile prima delle tasse è diminuito da 8,7 a 5,3 milioni, l’utile netto da 4,48 a 2,1 milioni.

Piccola quota. Alessandro Profumo, a.d. di Leonardo, che ha l’1,5% di Vitrociset

Crociani non esclude la cessione

Secondo la nota, “l’azionista di Vitrociset ha espresso la sua soddisfazione per i risultati conseguiti dall’azienda, in questi ultimi mesi, soprattutto in un momento di crisi, come quello degli ultimi anni, che ha coinvolto tutti i mercati nei quali Vitrociset opera”.

“L’obiettivo dell’azionista – conclude il comunicato di Vitrociset – rimane quello di mirare all’eccellenza per l’azienda stessa, che ciò avvenga attraverso una cessione a controparte qualificata o alternativamente invece mediante forte ed incisiva azione di rilancio ad opera dell’azionista attuale”.

Non è chiaro come si concluderà la partita della vendita. L’allungamento dei tempi ha fatto sorgere dubbi sull’effettiva conclusione dell’operazione condotta da Di Murro, un imprenditore di Colleferro sulle cui attività si sa ben poco. E’ vicino a Silvano Moffa, ex presidente della Provincia di Roma, per cinque anni deputato di Alleanza nazionale, fino al 2013. Sullo sfondo rimarrebbero altri potenziali interessati.

Cacciabombardiere. Vitrociset produce equipaggiamenti per l’F-35

Holding olandese

La famiglia Crociani possiede il 98,5% di Vitrociset attraverso la holding olandese Croci International Bv. L’1,5% residuo del capitale appartiene all’ex Finmeccanica, non interessata all’acquisto, a quanto pare. La decisione sulla cessione però non spetta solo alla proprietà.

Il golden power del governo

Può dire una parola anche il governo, con i poteri speciali previsti dalla legge sul “golden power”, perché l’azienda opera nella difesa e sicurezza. Anche Francia e Belgio hanno voce, perché ci sono attività di Vitrociset nei loro territori.

Se Di Murro dovesse perfezionare l’affondo su Vitrociset, il governo, attraverso i ministeri della Difesa, dell’Economia e il Mise, dovrebbe rispondere a questa semplice domanda: Di Murro è l’uomo giusto per gestire un’attività industriale così sensibile?