Gubitosi vicino alla guida di Telecom

Il commissario di Alitalia Luigi Gubitosi potrebbe diventare amministratore delegato di Telecom Italia (Tim). L’operazione che non gli è riuscita nel marzo scorso potrebbe riuscire adesso, dopo che il consiglio di amministrazioni, a maggioranza, con il voto decisivo dei consiglieri espressi dal socio Elliott, il 13 novembre ha revocato le deleghe ad Amos Genish, l’a.d. scelto in precedenza dal principale azionista, il gruppo francese Vivendi.

Secondo indiscrezioni circolate stamattinaa starebbe salendo il consenso intorno a Gubitosi per la carica di a.d. del travagliato gruppo telefonico. L’altro candidato è Alfredo Altavilla, l’ex responsabile Europa del gruppo Fiat-Chrysler dimessosi il 23 luglio scorso, dopo aver perso la corsa per la successione a Sergio Marchionne. Intanto Gubitosi ha annullato la partecipazione a un convegno sul trasporto aereo previsto lunedì 19 novembre.

Riunito il comitato nomine

La nomina deve essere fatta dal cda di Telecom, convocato per domenica 18 novembre. Ma prima la griglia dei candidati deve essere esaminata dal comitato nomine di Telecom, che si è riunito stamattina a Roma. Poco prima delle 11 sul sito del Messaggero è apparso un articolo in cui si afferma: “Un comitato nomine e remunerazione-lampo ancora in corso sta indicando Luigi Gubitosi come nuovo a.d. di Tim. (…) La fumata bianca del comitato riunitosi alle 10 di oggi è una sorpresa, visto che i pronostici della vigilia erano a favore di Alfredo Altavilla, la cui candidatura comunque resta sul tavolo”.

Telecom. La sede di corso d’Italia a Roma

Il presidente del comitato è Altavilla

Poco prima delle 12 l’agenzia Radiocor ha scritto: “Le quotazioni di Gubitosi sono salite nelle ultime ore e sul suo nome c’è anche il semaforo verde da parte di ambienti vicini al governo. Tim con una nota ha smentito poco fa che ci sia già un’indicazione da parte del comitato nomine. In ogni caso l’ultima parola spetterà al cda di Tim convocato per domenica 18 novembre”. Il comitato nomine di Tim è terminato poco dopo mezzogiorno, i componenti sono usciti senza rilasciare dichiarazioni.

Un aspetto curioso è che il comitato nomine e remunerazione di Telecom è presieduto dallo stesso Altavilla, cioè uno dei due candidati alla carica di a.d. del gruppo telefonico. Le altre due componenti sono Paola Bonomo e Giuseppina Capaldo.

Ex Fiat. Alfredo Altavilla con Sergio Marchionne

La corsa di Gubitosi verso la carica di a.d. di Telecom era stata anticipata da Poteri Deboli il 10 marzo 2018, nell’articolo qui riprodotto (testo integrale, in corsivo) dal titolo:

Gubitosi tenta il salto da Alitalia a Telecom

L’ingresso del Fondo Elliott nell’azionariato di Telecom Italia potrebbe scardinare il vertice del sofferente gruppo telefonico. Telecom non si è mai ripresa dopo la doppia scalata a debito subita dopo la privatizzazione, prima quella di Roberto Colaninno, appoggiato da Massimo D’Alema, poi quella di Marco Tronchetti Provera, espressione dei cosiddetti “poteri forti” della finanza, ovvero del capitalismo senza capitali sostenuto dalle banche.

L’offensiva di Elliott

Il gestore del Fondo Elliott, Paul Singer (nella foto in alto), sta preparando una lista di consiglieri d’amministrazione da presentare all’assemblea Telecom del 24 aprile, cinque nomi per sostituire i cinque amministratori “non indipendenti” espressi dal socio di maggioranza relativa, il gruppo Vivendi che fa capo a Vincent Bolloré e detiene il 23,94% del capitale ordinario.

Secondo indiscrezioni nella squadra di Elliott potrebbe entrare Luigi Gubitosi, attuale commissario di Alitalia. E Gubitosi, secondo voci, non si accontenterebbe di un semplice posto nel cda, ma punterebbe alla poltrona di amministratore delegato di Telecom, che Vivendi ha affidato ad Amos Genish. Il manager isareliano è stato nominato a.d. meno di sei mesi fa, il 27 settembre 2017.

La rete dell’Aniene

Dopo 19 anni nel gruppo Fiat nel settore finanza, Gubitosi se ne andò da Torino dopo l’arrivo di Sergio Marchionne. Gubitosi è stato Cfo e quindi a.d. della società di telecomunicazioni Wind dal 2005 al 2011. Il governo Monti lo ha nominato direttore generale della Rai, incarico coperto da luglio 2012 ad agosto 2015.

Nato a Napoli nel 1961, Gubitosi ha relazioni molto forti con l’establishment. E’ amico di Luca Cordero di Montezemolo, Luigi Abete, Giuseppe Cornetto Bourlot, Giampaolo Letta. Nel palmarès di Gubitosi c’è anche l’amicizia con Giovanni Malagò, presidente del Coni e soprattutto presidente (al momento onorario) del circolo Canottieri Aniene, enclave del potere romano.

Uomo delle banche

Sono state Intesa Sanpaolo e Unicredit a volerlo nel consiglio di amministrazione Alitalia, per contrastare l’allora a.d. imposto dal socio emiratino Etihad, Cramer Ball. Gubitosi fu nominato consigliere il 15 marzo 2017 e ufficialmente designato presidente. Ma questa nomina era sottoposta a una condizione: che i dipendenti accettassero un accordo di riduzione del costo del lavoro. Da semplice consigliere di amministrazione Gubitosi partecipò alla trattativa sindacale e agli incontri con il governo. Ma nel referendum aziendale la maggioranza dei lavoratori bocciò l’accordo firmato dai sindacati.

Aerei e treni. Luca Cordero di Montezemolo

Commissario

Così l’Alitalia è stata commissariata e il 2 maggio 2017 il governo Gentiloni ha nominato tre commissari, Gubitosi è il coordinatore, gli altri sono Enrico Laghi e Stefano Paleari. La nomina di Gubitosi è stata contestata dal Codacons di Carlo Rienzi con un ricorso al Tar, per presunta violazione del decreto Passera, che vieta a chi sia “ingerito” in qualsiasi modo nella gestione di un’azienda di diventarne commissario.

Gubitosi è entrato in contatto con il Fondo Elliott durante la procedura di vendita di Alitalia avviata dai commissari. Elliott ha manifestato interesse all’acquisto, ma non ha presentato un’offerta vincolante. Da lì, secondo indiscrezioni, sarebbe scaturita una consocenza che ora potrebbe favorire il salto a Telecom di Gubitosi, forte anche delle sue capacità relazionali.

Circolo Aniene. Giovanni Malagò con Francesco Totti

Le altre cariche

Gubitosi è anche consigliere di amministrazione del Sole 24 Ore, la società editrice dell’omonimo quotidiano, controllata dalla Confindustria. Inoltre da ottobre 2015 è “partner operativo” del fondo di private equity americano Advent International. Attività che non ha lasciato dopo l’incarico di commissario.

Tra i Parioli e Cortina

Da una visura camerale risulta che Gubitosi è proprietario della Sier Italia Srl, una società di consulenza imprenditoriale fondata il 24 febbraio 2015, quando stava per terminare il mandato di d.g. della tv di Stato. Nel bilancio 2016 _ dati Cerved _ la Sier ha realizzato ricavi per 1,69 milioni e un utile netto di 984.000 euro. Gubitosi possiede il 90% delle quote, l’altro 10% del capitale appartiene alla moglie, Maria Ludovica Tosti di Valminuta, esponente di una famiglia nobile partenopea. Gubitosi possiede una casa di 12,5 vani a Roma ai Parioli, altre proprietà a Cortina d’Ampezzo e a Napoli.

Il profondo rosso di Alitalia

Se gli riuscisse il salto a Telecom Gubitosi potrebbe liberarsi dall’imbarazzo di guidare Alitalia. Dopo quasi 11 mesi di commissariamento, la compagnia continua ad andare molto male, perde a bocca di barile e consuma cassa, mentre quasi tutte le compagnie europee e mondiali fanno soldi a palate.

La stima è che Alitalia perda tra i 500 e i 600 milioni di euro all’anno, anche nel 2017. Ma i commissari non rendono noti i dati, né quelli del 2017 né del 2016. La vendita si è arenata perché tutti gli interessati (Lufthansa in testa, poi Air France-Klm con easyJet) hanno progetti che prevedono lo spezzatino e diverse migliaia di esuberi, nel piano dei tedeschi gli esuberi sarebbero da 4mila a 6mila, su 12mila dipendenti.

Una patata bollente che, comunque vada a finire con Telecom, passerà nelle mani del nuovo governo. Quando ci sarà un governo…