Juventus, in due mesi il valore è aumentato di 850 milioni

In Borsa è vivo l’interesse per le azioni dell’Fc Juventus. Anche ieri, dopo una seduta in altalena, il titolo del club bianconero ha chiuso con un rialzo dell’1,34% a 1,512 euro. La corsa delle azioni è cominciata quando si sono diffuse le prime voci dell’acquisto di Cristiano Ronaldo. Il 2 luglio scorso le azioni valevano 0,666 euro. A oggi il valore è aumentato di quasi 2,3 volte.

Secondo la Borsa l’intera società di calcio ha una capitalizzazione, cioè un valore che si ottiene moltiplicando il prezzo di una azione per il numero delle azioni che compongono il capitale sociale, che è salita da 671 milioni a un miliardo e 523 milioni. Il valore è aumentato di circa 850 milioni in poco più di due mesi.

Questo è l’effetto della maggior attrazione del club per gli investitori in seguito all’acquisto di CR7, operazione spettacolare ma molto costosa. L’acquisto per ora porta soprattutto costi elevati per la società, mentre l’impatto atteso sui ricavi è previsto soprattutto negli esercizi futuri, dal secondo e soprattutto terzo anno dopo il suo ingaggio. Kpmg ha stimato che l’ingaggio del campione portoghese potrà generare un aumento di ricavi tra 75 e 100 milioni soprattutto dal terzo anno, nella stagione 2020-2021. Nell’immediato l’impatto dipenderà soprattutto dai risultati sportivi e dal percorso in Champions League. Si cominicia il 19 settembre a Valencia.

Presidente. Andrea Agnelli

Bilancio in rosso

Giovedì 13 settembre il consiglio di amministrazione della Juventus ha approvato il progetto di bilancio al 30 giugno 2018. Il consuntivo si è chiuso con una perdita netta di 19,2 milioni e un’impennata dei debiti finanziari netti a 309,8 milioni, quasi raddoppiati rispetto all’esercizio precedente (+90,7%). Questo prima dell’arrivo di Ronaldo, perché l’impatto del fuoriclasse portoghese sui conti sarà registrato solo nel bilancio di questa stagione, che chiude al 30 giugno 2019. Dunque si prevede che i debiti quest’anno saliranno ancora più in alto.

Il costo di Ronaldo

L’acquisto di CR7 è costato in totale 117 milioni (100 milioni al Real Madrid, 5 milioni il contributo di solidarietà Fifa, 12 milioni per il procuratore Jorge Mendes spalmati nei 4 anni del contratto). Inoltre il calciatore ha uno stipendio di 31 milioni netti all’anno, corrispondenti a un costo per il club di oltre 60 milioni. Secondo indiscrezioni il giocatore avrebbe inoltre diritto a un bonus di circa 10 milioni, se confermato questo farebbe aumentare il costo di ulteriori 20 milioni annui.

L’indebitamento al 30 giugno è aumentato soprattutto per gli investimenti in calciatori nella scorsa stagione, l’esborso finanziario netto della società è stato di 119,5 milioni (i debiti netti sono aumentati di 147,3 milioni). In particolare la Juventus ha completato il pagamento del cartellino di Gonzalo Higuain, acquistato due anni fa dal Napoli per 90 milioni e ora andato in prestito al Milan.

Prestito. Gonzalo Higuain, prestato al Milan

Perché le azioni salgono?

Perché le azioni della Juventus salgono se i conti sono peggiorati? Come ho già scritto sul Sole 24 Ore, secondo voci e ipotesi che circolano sul mercato, prive però di conferma della società, la Juventus potrebbe aver bisogno prossimamente di una ricapitalizzazione per evitare un appesantimento della situazione debitoria rispetto al patrimonio. Al 30 giugno il patrimonio netto si era ridotto a 72 milioni e i debiti finanziari netti a 309,8 milioni erano già più del quadruplo di questa somma.

Voci di nuovi soci

Un eventuale aumento di capitale, secondo voci di mercato, potrebbe essere l’occasione per un riassetto azionario e l’ingresso di nuovi soci, accanto all’azionista di maggioranza Exor, che detiene il 63,77% del club. La holding presieduta  da John Elkann ha sempre supportato le strategie della società presieduta dal cugino, Andrea Agnelli, che in otto anni ha condotto la Juventus a vincere sette scudetti consecutivi e a disputare due finali di Champions League. Le operazioni sul capitale sono di competenza dell’assemblea straordinaria dei soci. E il cda di due giorni fa non ha preso decisioni su questo punto, si è limitato a convocare l’assemblea ordinaria per il 25 ottobre, per l’approvazione del bilancio e la nomina del cda, il cui mandato triennale è scaduto.

Exor. John Elkann (al centro)

Diminuiti i proventi da Champions League

Il passivo di 19,2 milioni della scorsa stagione è arrivato dopo tre bilanci consecutivi in utile, l’anno precedente c’era un utile netto di 42,6 milioni, il record nella storia della Vecchia Signora. Il peggioramento è dovuto soprattutto all’eliminazione della squadra in Champions League, rispetto alla finale del 2017. Questo ha ridotto i proventi da diritti tv Uefa. Nel complesso i diritti tv e proventi media (nazionali e Uefa) si sono ridotti da 232,77 a 200,17 milioni. In parte il calo è stato compensato dall’aumento dei ricavi da sponsor e pubblicità, da 74,7 a 86,9 milioni. Lo stadio ha generato 56,4 milioni di ricavi.

Plusvalenze per 93,8 milioni
I ricavi totali, escluse le plusvalenze, hanno tenuto a quota 402,3 milioni, benché in calo dai 411,5 milioni del 2017, ma questo non è sufficiente per coprire la struttura elevata di costi della Juventus, tra stipendi dei tesserati (233,3 milioni, in calo di 2 milioni), ammortamenti e svalutazioni diritti calciatori (107,95 milioni, aumentati di 25 milioni), costi dell’altro personale (25,6 milioni, in calo di 798mila euro). Neppure le elevate plusvalenze sul calciomercato, pari a 93,8 milioni, sono bastate a coprire tutti i costi. Le plusvalenze erano state più elevate l’anno precedente, quasi 139 milioni, grazie soprattutto alla cessione di Paul Pogba (72 milioni la plusvalenza).

Il fondo inglese nel capitale

Intanto, la Juventus è diventata più attraente per gli investitori, anche se nel libro soci non sono state annunciate variazioni. Dietro Exor c’è sempre il fondo londinese Lindsell Train Ltd., che due anni fa ha raddoppiato la propria quota al 10% del capitale. Ma dietro le quinte potrebbero esserci manovre in corso.