Leonardo, le cifre ufficiali e quelle vere dello sciopero

La fabbrica al tempo del Coronavirus è la nuova frontiera nella ricerca di un equilibrio tra le esigenze di tutela della salute dei lavoratori e quella di far andare avanti la produzione. Se poi si parla di attività strategiche come l’industria aeronautica, della difesa, spazio e sicurezza questo può rivelarsi più difficile.

Nei giorni scorsi il principale gruppo italiano del settore, l’ex Finmeccanica (o Leonardo), è stato al centro di una polemica con i sindacati metalmeccanici. La polemica è divampata a Grottaglie, il moderno impianto vicino a Taranto nel quale si producono aerostrutture, le enormi sezioni di fusoliera dei jet Boeing 787.

La polemica a Grottaglie

Il 12 marzo la Fim-Cisl ha minacciato uno sciopero se non ci fossero state adeguate misure per proteggere i lavoratori. “Non riusciamo a capire l’atteggiamento e il comportamento di Leonardo di Grottaglie, né delle aziende controllate che non hanno esperito alcuna azione atta a contrastare il Covid-19. In questo ambito lavorativo – ha dichiarato la Fim Cisl – sembra tutto normale: emerge una sorta di incapacita’ ad affrontare il problema o, ancora peggio, un menefreghismo totale, creando due realtà diverse”. L’azienda ha replicato: “In linea con le indicazioni rilasciate delle autoritaà italiane, Leonardo ha adottato una serie di misure mirate al contenimento di rischio di contagio”.

 

Fusoliere Boeing. L’impianto di Grottaglie

Lo sciopero

Ma questo non è bastato a tranquillizzare gli animi. Perché si è arrivati a uno sciopero proclamato da tutti i sindacati metalmeccanici, Fim, Fiom e Uilm, in tutti i siti di Leonardo per lunedì 23 marzo.

L’azienda: presenti “oltre il 70% dei dipendenti previsti”

Com’è andato lo sciopero? Il 24 marzo l’azienda ha diffuso un comunicato cercando di minimizzare: “Leonardo informa che, nella sola giornata di ieri, ha registrato nei propri siti in Italia oltre il 70% delle presenze dei propri dipendenti in linea con le attività programmate. Lo svolgimento dei processi produttivi sta avvenendo secondo le condivise esigenze di sicurezza e salute dei luoghi di lavoro, nonostante le iniziative di sciopero. Prosegue invece il dialogo costante e costruttivo con le parti sociali con l’obiettivo di garantire l’operatività del comparto strategico dell’aerospazio e difesa”. Ecco la nota integrale di Leonardo:

Leonardo dice al lavoro oltre 70 per cento

Ma un documento riservato dice che…

A Poteri Deboli risultano però delle cifre diverse. Dai dati interni dell’azienda, cifre riservate ma ufficiali, risulta che su un organico totale in Italia di 31.779 lavoratori di Leonardo, tra l’area di produzione detta “manufacturing” e le “altre funzioni” che (si legge nel documento di Leonardo) includono “tutto il resto: ingegneria, customer support, Lob e staff in senso ampio”, il 23 marzo risultavano presenti sul luogo di lavoro (“on site”, dice Leonardo) 4.638 dipendenti, il 15% dell’organico. Inoltre erano in smart working (il lavoro da casa) 14.301, il 45% dell’organico. Pertanto i presenti erano il 60% del totale. Gli assenti erano 12.840, cioè il 40% del totale.

Al vertice. L’a.d. Alessandro Profumo

…e negli stabilimenti assenze al 74%

Guardando queste cifre non ci troviamo con l’affermazione di Leonardo, che ha dichiarato “oltre il 70% di presenze dei propri dipendenti in linea con le attività programmate”. Se poi andiamo a vedere l’area “manufacturing”, cioè il cuore della produzione, le divisioni con gli stabilimenti e tutte le altre fabbriche, su un organico totale di 12.828 addetti, i dati interni di Leonardo dicono che il 23 marzo erano presenti “on site” 2.234 lavoratori (il 17% dell’organico). Altri 1.070 erano in smart working (l’8% dell’organico). Secondo le sue tabelle interne Leonardo ha pertanto calcolato come “presenti” nel “manufacturing” 3.304 lavoratori (inclusi quelli in smart working), pari al 25,8% dell’organico. Mentre erano assenti 9.524 lavoratori, cioè il 74% dell’organico del “manufacturing”. Le assenze hanno raggiunto punte dell’85% nei velivoli e dell’80% nelle aerostrutture, tra Grottaglie e Pomigliano. Nell’elettronica erano assenti il 68% dei lavoratori, negli elicotteri il 66 per cento. Ecco la tabella con i dati dei presenti e assenti il 23 marzo.

Leonardo presenti e assenti

In conclusione, più che dire che erano al lavoro oltre il 70% dei dipendenti, ci sembra che, almeno nelle fabbriche, sia successo il contrario: il 70% era a casa.

La lettera di Leonardo

Successivamente Leonardo ci ha inviato questa e-mail:

“Gentile dott. Dragoni,

in merito all’articolo dal titolo “Leonardo, le cifre ufficiali e quelle vere dello sciopero”, pubblicato il 28 marzo 2020 ci preme precisare che le informazioni riportate non sono veritiere in quanto basate su documenti di lavoro non definitivi e che hanno portato a conclusioni non corrette e fuorvianti.

Leonardo ha correttamente comunicato i numeri del personale effettivamente presente rispetto a quanto previsto, come da comunicato stampa emesso martedì 24 marzo. È evidente che tutta l’attività produttiva di Leonardo va avanti in presenza di un consistente rallentamento dovuto alla necessità di garantire le massime condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori, come espresso più volte dai vertici della società e come da protocollo con le parti sindacali firmato il 15 marzo 2020.

La invitiamo come sempre a verificare direttamente con il nostro ufficio stampa le informazioni relativa alla società e l’attendibilità delle sue fonti. Quando vorrà scrivere qualcosa di aderente alla realtà, troverà sempre la nostra disponibilità.

Cordiali saluti e buon lavoro”

Ufficio stampa Leonardo

La replica di Poteri Deboli. Pubblico con piacere questa precisazione. Faccio però presente che le informazioni pubblicate provengono da documenti interni di Leonardo, di cui questa lettera non smentisce l’autenticità. Cosa significa “documenti di lavoro non definitivi”? Vuol forse dire che i dati su presenze e assenze possono essere corretti successivamente? Leonardo insiste nella definizione di “personale presente rispetto a quanto previsto”: poiché le percentuali di assenti rilevate nei documenti interni sono altissime (74% nel manufacturing, 40% nel totale gruppo inclusi gli uffici, in cui c’è molto smart working), questo fa pensare che il gruppo avrebbe previsto una forte riduzione di attività nel giorno dello sciopero. Ma i dati interni dell’azienda, in possesso di Poteri Deboli, continuano a mostrare percentuali molto alte di assenti in alcuni siti di produzione anche nei giorni successivi. Da lunedì 23 a giovedì 26 marzo, per esempio, in media sono stati rilevati il 90% di assenti a Grottaglie e l’89% a Pomigliano. Dunque sarebbe opportuno che Leonardo rendesse noti i dati sulle presenze dei lavoratori che considera”veritieri”, per chiarire com’è la situazione, visto che le cifre dell’articolo di Poteri Deboli provengono proprio da documenti di Leonardo. (G.D.).