Padoan presidente Unicredit. E il conflitto d’interessi?

Pietro Carlo Padoan, detto Pier Carlo, è stato fulmineo. Appena è stato nominato consigliere di amministrazione di Unicredit, il 13 ottobre, ha aggiornato la Dichiarazione delle cariche e professioni che ogni parlamentare deve compilare. Nella sua scheda depositata alla Camera, Padoan è deputato, c’è scritto in stampatello: “membro del consiglio di amministrazione e presidente designato Unicredit”, con la data 13 ottobre 2020 e la firma di Padoan (oscurata, per la privacy immaginiamo).

La dichiarazione con le cariche di Padoan si può leggere aprendo il seguente link:

Cariche ricoperte da Pier Carlo Padoan

Dunque Padoan continua ad essere deputato, visto che ha avuto lo scrupolo di aggiornare in modo supertempestivo la dichiarazione, anche se fa parte del cda di una delle due maggiori banche italiane e di rilevanza internazionale. Ha annunciato di volersi dimettere da deputato, ma non ha precisato quando lo farà. Forse attende di essere nominato presidente di Unicredit, cosa che dovrebbe avvenire nell’aprile 2021 quando ci sarà l’assemblea degli azionisti.

Stella polare. Massimo D’Alema (al centro)

Eletto a Siena

Come deputato Padoan è componente della commissione Bilancio. Nel marzo 2018 è stato eletto in Toscana, nel collegio uninominale di Siena, in una lista del Pd ed è iscritto al gruppo parlamentare Pd. Padoan è stato ministro dell’Economia e Finanze per più di quattro anni, nel governo Renzi a partire dal 22 febbraio 2014 (di cui faceva parte anche Maria Elena Boschi, nella foto in alto con Padoan) ed è stato confermato dal governo Gentiloni dal 12 dicembre 2016. E’ rimasto in via XX Settembre fino al 31 gennaio 2018, quando è nato il primo governo Conte.

La Fondazione di D’Alema

Padoan è un economista che ha avuto incarichi internazionali di prestigio, direttore esecutivo per l’Italia del Fondo monetario di Washington, vicesegretario generale e capo economista dell’Ocse a Parigi, dove ha la comproprietà di un’abitazione. E’ stato direttore della Fondazione Italianieuropei di Massimo D’Alema, la sua stella polare in politica. Ma oltre al trascorsi accademici e scientifici Padoan si è occupato a lungo di banche come ministro dell’Economia. Soprattutto dei guai del Monte dei Paschi di Siena, la banca nell’orbita del Pd che è stata salvata con iniezione di diversi miliardi pubblici, ma mai risanata, con un danno ingente per i piccoli azionisti e per i contribuenti.

Vertici Mps. Patrizia Grieco e Guido Bastianini

Il salvataggio di Mps

Il governo Conte si sta occupando proprio di un nuovo salvataggio di Mps, c’è un piano per scorporare circa 9 miliardi di crediti deteriorati e inserirli in una società al 100% pubblica, la Amco guidata da Marina Natale, che guarda caso è un’ex alta dirigente di Unicredit. E proprio Unicredit, secondo voci diffuse, sarebbe la banca candidata a comprare Banca Mps, una volta ripulita dai crediti deteriorati.

Una domanda

C’è odore di conflitto d’interessi. Sul piano formale Padoan forse può dire di essere in regola (forse..), perché non è più ministro da oltre due anni. Ma non basta la forma, conta la sostanza. E quindi chiediamo a Padoan, a Gentiloni, a D’Alema, a Zingaretti, al governatore Visco, al presidente del Consiglio Conte e al ministro dell’Economia Gualtieri (per inciso, dalemiano) se non ci sia un conflitto d’interessi e se questa nomina non sia inopportuna.