Consob, caso Genovese e risparmiatori truffati

C’è un caso Genovese alla Consob. Con la G maiuscola. Perché non riguarda (solo) la banca del capoluogo ligure salvata dal governo Lega-M5S con un decreto-legge che prevede l’intervento dello Stato (un copia e incolla decreto salva-Mps del precedente governo Pd) ma tocca direttamente il vertice.

Il caso riguarda Anna Genovese, avvocato, commissario Consob da luglio 2014 e, dal 14 settembre 2018, presidente vicario perché è la più anziana in grado da quando ha battuto in ritirata Mario Nava, costretto a dare le dimissioni perché non aveva interrotto del tutto i rapporti con la Commissione Ue, di cui era (ed è) alto funzionario.

L’accusa di conflitto d’interessi

L’avvocato Genovese, come Poteri Deboli ha già segnalato per i suoi lettori, è accusata di avere un conflitto d’interessi per i suoi trascorsi professionali prima di arrivare all’Autorità che deve tutelare risparmiatori e investitori che acquistano azioni e obbligazioni delle società quotate in Borsa. Nel caso delle banche, questa responsabilità è condivisa con la Banca d’Italia. I casi di dissesto delle banche, come Banca Etruria, le venete (Popolare Vicenza e Veneto Banca), Monte dei Paschi di Siena, inducono a chiedersi se questa doppia tutela sia una maggiore garanzia o non sia (stata) invece una sciagura per i risparmiatori. Fate voi…

Presidente vicario. Anna Genovese

Chiesta l’audizione

Il senatore Andrea De Bertoldi di Fratelli d’Italia ha chiesto un’audizione di Genovese per chiarire la vicenda. “Questa mattina ho rivolto un’istanza ai presidenti delle Commissione Finanze e Tesoro di Camera e Senato, Ruocco e Bagnai, per un’audizione congiunta della professoressa Genovese, presidente vicaria della Consob, in riferimento alla capacità di funzionamento della stessa in questa fase di interim. Fratelli d’Italia chiede la massima chiarezza, vista la gravità del momento e le risposte del tutto insoddisfacenti rilasciate nell’audizione di ieri da parte della presidente Genovese in riferimento a sue presunte incompatibilità”. Questa la dichiarazione del senatore di FdI.

Consulente dello Studio Zoppini

Anna Genovese è stata consulente dello studio legale dell’avvocato Andrea Zoppini negli anni immediatamente precedenti alla nomina in Consob. Lo Studio Zoppini si occupa di molte pratiche di diritto societario in materie di competenza della Consob, tutela clienti che sono in contrapposizione con l’Autorità.

Autorità. La sede Consob a Roma

I rapporti con Malacalza

In particolare a partire dal 2013 lo Studio Zoppini ha curato gli interessi di Camfin e del suo ex socio Vittorio Malacalza nel contenzioso sull’Opa che portò la Consob a contestare ai grandi azionisti la “collusione”, con un accordo sottobanco per eludere le norme sulla parità di trattamento di tutti i soci in caso di vendita di pacchetti di controllo di società quotate, a danno dei piccoli azionisti. La Consob decretò che il prezzo dell’Opa su Camfin (prezzo da riconoscere ai piccoli azionisti perché vendessero i loro titoli) salisse da 0,80 a 0,83 euro per azione. Zoppini ha difeso Camfin e Malacalza contro la Consob. Malacalza è il principale azionista di Banca Carige, la banca ammalorata che il governo ha deciso di salvare con l’intervento statale. Consob è tenuta a vigilare su Banca Carige.

Autoassoluzione

Sul sito Consob, nel curriculum di Genovese non c’è scritto che l’attuale presidente vicario ha lavorato per lo Studio Zoppini. Prima di essere nominata, durante la verifica di compatibilità, aveva detto di aver lavorato per lo Studio Zoppini o no? Il governo non è entrato nel merito nel rispondere a un’interrogazione parlamentare del deputato Marco Osnato (FdI) il 23 gennaio. La stessa questione è stata sollevata ieri nell’audizione della Consob nelle commissioni Finanze di Camera e Senato riunite. L’avvocato Genovese si è autoassolta, ma senza chiarire se abbia dichiarato di aver lavorato per Zoppini. Non lo ha neppure smentito, fa notare un osservatore.

“All’atto del mio insediamento _ ha detto la presidente vicaria di Consob _ ho dichiarato in collegio di non versare in alcuna delle situazioni di incompatibilità previste dalla legge istitutiva della Consob. Nessuna situazione di incompatibilità esisteva a quella data, nessuna situazione di incompatibilità esiste a questa data”. Non esitiamo a credere alle assicurazioni della presidente vicaria della Consob. Ma ci sentiremmo più rassicurati se dimostrasse che tutto è stato messo in chiaro per tempo.

Avvocato. Il premier Giuseppe Conte

L’appoggio del premier Conte

Siamo all’ipse dixit, insomma. Ma una parte del Parlamento vuole un chiarimento, malgrado i tanti silenzi. L’avvocato Genovese è appoggiata dal premier, Giuseppe Conte, che la conosce, anch’egli è avvocato, come avvocato è Guido Alpa, al quale Conte è molto vicino. Conte frena sulla nomina del nuovo presidente Consob, per la quale M5S e Lega a metà novembre avevano annunciato un accordo sulla candidatura di Marcello Minenna. Intanto si rafforza il presidio dell’avvocato Genovese come presidente vicario.

I derivati di Mps

Il caso Genovese è stato sollevato oggi anche da Giuseppe Bivona, il finanziere italiano che da Londra tiene gli occhi puntati su quanto accade nel mercato finanziario in Italia. In particolare sulle banche. Si ricordano le battaglie di Bivona sul caso Mps, contro gli ex vertici, la Banca d’Italia e la Consob per la questione dei derivati per cinque miliardi di euro stipulati con Nomura e Deutsche Bank e contabilizzati in bilancio come titoli di Stato. Dopo anni di contestazioni di Bivona, la Consob a fine 2015 ha dichiarato “non conformi” alcuni bilanci di Mps proprio perché i derivati erano stati nascosti nel bilancio. Ne è nato un processo penale in corso contro gli ex vertici per falso in bilancio.

Banca Etruria. Maria Elena Boschi

Dalla moglie di Cesare a Paperoga

In una lettera inviata oggi agli altri tre commissari in carica della Consob, Bivona solleva il caso Genovese-Zoppini. Bivona chiede semplicemente se l’avvocato, prima della sua nomina in Consob, che fu fatta dal governo Renzi nel 2014 e approvata con Dpr dell’allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, avesse ritenuto di informare la commissione e il garante etico della Consob “dei rapporti professionali intercorsi con il noto studio professionale”.

La lettera, avente come oggetto “Dalla ‘moglie di Cesare’ a Paperoga”, si può leggere cliccando sul seguente link:

Dalla moglie di Cesare a Paperoga

“Invito la commissione Finanza (…) a non restare indifferente di fronte a fatti e circostanze che minano alla base la credibilità dell’authority e che suonano come uno ‘schiaffo in faccia’ a chi ha sottoscritto gli aumenti di capitale di Banca Mps e di Banca Carige oppure le emissioni obbligazionarie subordinate di Banca Etruria (…) facendo affidamento anche sul vaglio della Consob (…)”.

Un occhio da Londra. Giuseppe Bivona

Zoppini e Banca Etruria

Nella lettera Bivona rileva che nel verbale del cda di Banca Etruria del 19 giugno 2014 veniva riferito l’incontro avvenuto il 15 giugno alla presenza dei rappresentanti di Banca d’Italia, i vertici della Popolare di Vicenza “e, per Banca Etruria, il presidente  e i vicepresidenti unitamente a Andrea Zoppini”. Banca Etruria aveva come vicepresidente Pier Luigi Boschi, padre dell’ex ministro e sottosegretario del governo Renzi Maria Elena Boschi. L’avvocato Genovese ha frequentato anche lo studio fiorentino di Umberto Tombari, nel quale ha fatto pratica legale Maria Elena Boschi dopo la laurea. Secondo indiscrezioni, Genovese e Boschi si conoscono.

I silenzi su Mps

Bivona allega lettere precedenti inviate alla Consob, sia il 14 gennaio scorso sia nel 2014 e 2015, in sostanza per avvertire e chiedere informazioni sui rischi che i risparmiatori correvano nell’investire su Mps. Lettere cadute nel silenzio sia quando era presidente Giuseppe Vegas e l’avvocato Genovese era semplice commissario, sia nel dicembre scorso quando Genovese era già presidente vicario.

Per leggere queste lettere si può cliccare sui seguenti link:

Bivona a Genovese su comunicato Mps

Bivona a Consob su aumento di capitale Mps

Truffati. Protesta dei risparmiatori di Etruria

Zoppini e Mps

Infine Bivona allega un documento che rivela un legame professionale tra Zoppini e Banca Mps. Zoppini è il rappresentante designato dalla banca di Siena per la raccolta di deleghe di voto relative all’assemblea speciale degli azionisti privilegiati convocata per l’aprile 2011.

Per aprire il documento si può cliccare sul seguente link:

Zoppini e Mps

Semplici domande

Curioso notare che il nome di Zoppini, del cui studio Genovese è stata consulente, ricorre in casi spinosi di vicende bancarie che hanno fatto perdere molti soldi ai risparmiatori, Mps e Etruria, oltre che consulente di Malacalza, che è azionista di Banca Carige, ora nella bufera. Tutto questo, con i legami e i rapporti che ne discendono, è solo una coincidenza?

Sono queste le semplici domande a cui l’avvocato Genovese e il governo dovrebbero dare una risposta per spazzare via ogni dubbio. A loro scegliere se dare i necessari chiarimenti in modalità “moglie di Cesare” o Paperoga.