L’avvocato di Craxi e Bisignani in Telecom da Gubitosi?

E’ stato l’avvocato di Bettino Craxi e del faccendiere Luigi Bisignani. Salvatore Lo Giudice ha appena lasciato Il Sole 24 Ore, dove era direttore degli affari legali e societari, “per nuovi percorsi professionali”, dice il comunicato del gruppo editoriale pubblicato sul sito con data 25 gennaio. Lo Giudice, secondo indiscrezioni, potrebbe entrare in Telecom Italia, alla corte di Luigi Gubitosi, insieme al quale ha già lavorato alla Rai. La voce circola in vari ambienti, anche all’interno di Telecom, dove però trova delle smentite.

Fedelissimo di Gubitosi

Lo Giudice è un fedelissimo di Gubitosi, da poco più di due mesi nuovo a.d. di Telecom. Gubitosi ha già portato con sé Carlo Nardello, che era stato con lui alla Rai quando era direttore generale. Gubitosi si era portato dietro Nardello in Alitalia come Chief of staff, subito dopo la nomina a commissario della compagnia il 2 maggio 2017. E dal 7 gennaio scorso Nardello è Chief Strategic Development & Transformation Officer di Telecom.

Telecom. Luigi Gubitosi

Avvocato di Craxi

Lo Giudice è un avvocato penalista, è figlio di Enzo, lo storico avvocato di Craxi per i processi di Tangentopoli, anche lui è stato avvocato dell’ex segretario del Psi. Lo Giudice era entrato al Sole 24 Ore come direttore degli affari legali e societari il 2 gennaio 2017, poco dopo la nomina (14 novembre 2016) del cda guidato da Franco Moscetti (oggi non più a.d.) nel quale c’era anche, come consigliere senza deleghe ma influente, Gubitosi. Al Sole 24 Ore Lo Giudice era entrato insieme a Domenico Galasso, il capo del personale e operations, proveniente dal gruppo Finegil (gruppo L’Espresso). Oggi Il Sole 24 Ore ha fatto sapere che anche Galasso il 25 gennaio “ha comunicato la sua decisione di lasciare il gruppo” editoriale.

Il ruolo di Esclapon

Dopo l’insediamento di quel cda al Sole 24 Ore è entrata con una consulenza per le relazioni esterne Costanza Esclapon, che aveva diretto le relazioni esterne della Rai quando Gubitosi era direttore generale. Esclapon è stata poi chiamata in Alitalia come responsabile della comunicazione con una ulteriore consulenza, che si è sommata a quella mantenuta al Sole 24 Ore: l’ha chiamata Gubitosi, subìto dopo la nomina a commissario, in tandem con il braccio destro Nardello. In Telecom Gubitosi ha appena nominato direttore della comunicazione il marito di Costanza Esclapon, Simone Cantagallo.

Tangentopoli. Bettino Craxi (a sinistra)

Alla Rai assunto da Masi

Un curriculum di Lo Giudice si trova su internet sotto la voce Eur Spa (società controllata al 90% dal ministero dell’Economia, il 10% è del Comune di Roma), società non proprio brillante per la quale Lo Giudice ha lavorato dopo l’uscita dalla Rai. Nel cv, con data marzo 2016, si legge che Lo Giudice è diventato capo dell’ufficio legale Rai nell’aprile 2010, quando il direttore generale Rai era il berlusconiano Mauro Masi. E’ rimasto con la successora di Masi, Lorenza Lei e con il di lei (o Lei) successore, Gubitosi, nominato d.g. di viale Mazzini dal governo Monti e in carica per tre anni, dal 17 luglio 2012 al 6 agosto 2015.

Forza Italia. Silvio Berlusconi

Appalti sospetti

Lo Giudice è uscito dalla Rai nel novembre 2015, dopo l’arrivo all direzione generale di Antonio Campo Dall’Orto, nominato dal governo Renzi. Come riportato in diversi articoli sulla stampa, cito in particolare l’Huffington Post del 4 novembre 2015, ufficialmente è uscito per dimissioni. Ma le dimissioni, secondo vari articoli giornalistici, sarebbero state una via d’uscita per evitare il licenziamento. Lo Giudice sarebbe stato accusato di “omissioni”, cioè di non aver segnalato alla Procura i rapporti sui controlli interni (audit) eseguiti su alcuni appalti, compresi alcuni per il Festival di Sanremo, che sarebbero stati ottenuti in modo sospetto dai fratelli David e Danilo Biancifiori. Queste contestazioni però non sono mai state rese ufficiali, dunque Lo Giudice può dirsi immacolato.

http://www.huffingtonpost.it/2015/11/04/rai-lo-giudice_n_8471910.html

Faccendiere. Luigi Bisignani

I rapporti con Bisignani

Un altro articolo, del settimanale L’Espresso nel luglio 2011, di Marco Esposito, racconta i rapporti tra Lo Giudice e Luigi Bisignani, il faccendiere già iscritto alla loggia massonica segreta P2 di Licio Gelli e molto attivo anche con l’attuale governo con il M5S. Ecco un brano dell’articolo dell’Espresso:

“La lettura dei giornali, ogni mattina, è diventata un piccolo incubo per tutti i dirigenti della Rai. Le intercettazioni che stanno svelando il filo sottile che univa alcuni manager di Viale Mazzini con il faccendiere Luigi Bisignani stanno rendendo sempre più opaca l’immagine della televisione di stato. Sta emergendo, per esempio, con grande forza, il legame strettissimo, che Bisignani ha con Salvatore Lo Giudice, direttore degli affari legali di Viale Mazzini. Storico difensore, con il padre Enzo, di Bettino Craxi Lo Giudice è l’avvocato di fiducia di Bisignani, di cui è stato difensore sin dal 2007, ai tempi dell’inchiesta Why not sui fondi comunitari Europei , portata avanti da Luigi De Magistris.

Già consulente di Palazzo Chigi con Silvio Berlusconi , Lo Giudice, nominato nel suo ruolo dall’ex Dg Mauro Masi, nel passato ha anche difeso Maurizio Belpietro , già direttore de Il Giornale, quotidiano della Famiglia Berlusconi, in più di un’ occasione .”

 

http://espresso.repubblica.it/attualita/cronaca/2011/07/01/news/rai-l-estate-della-disfatta-1.33247

“Craxi non è mai scappato”

In un’intervista a Stefano Zurlo sul Giornale, del 14 gennaio 2010, Lo Giudice parla di Bettino Craxi:

(…) Oggi Lo Giudice è un affermato penalista, ma allora, negli anni Novanta, si faceva le ossa nello studio del padre Enzo. E con lui condivise la difesa di Bettino Craxi: «Andai decine di volte ad Hammamet, trascorsi con il leader socialista lunghe giornate, passai settimane a studiare le contestazioni che si accumulavano, ma era difficile, molto difficile. Il Paese intero remava contro e la magistratura sfruttò il clima giacobino per vincere i processi prima ancora di celebrarli».

Come?

«Cominciamo col dire che Craxi non è mai scappato».

(…)

Oggi il Craxi statista viene riabilitato, ma restano quelle macchie. Quanto pesano?

«Craxi aveva diritto ad essere riabilitato in vita. Invece gli venne negato prima il diritto di difendersi in un giusto processo e poi quello di curarsi. Lui non scappò ma tentò semmai di sottrarsi al clima infame e di linciaggio quotidiano, anche fisico, cui era sottoposto, riparando nella più accogliente Tunisia».