Sole 24 Ore, Confindustria pronta a fare lo sconto a Napoletano & C.

 

 

In Confindustria e al Sole 24 Ore è tempo di saldi. Come chiamare altrimenti l’operazione approvata dal cda della società editrice per chiudere l’azione di responsabilità contro l’ex direttore responsabile del quotidiano Roberto Napoletano e gli ex vertici della società, Donatella Treu (già a.d.) e Benito Benedini (ex presidente)?

Azione promossa nel 2019

Nel 2019 questo stesso cda aveva promosso in Tribunale a Milano l’azione civile per il risarcimento danni, con una richiesta arrivata a 12,8 milioni di euro e aveva avuto la necessaria approvazione dell’assemblea degli azionisti, il 30 aprile 2019. All’epoca il presidente della Confindustria era il salernitano Vincenzo Boccia. L’anno successivo è arrivato il lombardo Carlo Bonomi e ben presto la musica è cambiata.

Gli amici di Napoletano, da Letta a Prodi

Napoletano ha sempre molti sponsor, da Luigi Abete e Bruno Vespa, da Gianni Letta a Romano Prodi, che si sarebbe speso per favorire una transazione. Sono arrivate pressioni e richieste di fare pace, forse anche per evitare che a qualcuno dei tre venga voglia di spifferare come andavano gli affari segreti nel gruppo, che è stato accusato dalla magistratura fino al 2015 di taroccare i dati sulle vendite, gonfiando le dichiarazioni sulle copie vendute. Materia questa al centro di un processo penale che si trascina stancamente. L’unico imputato è Napoletano, perché Treu e Benedini hanno patteggiato una pena detentiva, ma senza andare in galera. L’ultima udienza, in cui dovrebbe parlare anche l’imputato, è slittata dal 7 al 14 aprile prossimo.

Cda favorevole

Con una curiosa sincronia rispetto a questo calendario il cda del Sole, con il presidente Edoardo Garrone e soprattutto l’a.d. Giuseppe Cerbone ai saluti finali, non verranno confermati da Bonomi nell’assemblea del 27 aprile, ha dato parere favorevole a una proposta di transazione in cui si accetta di chiudere la controversia per un importo complessivo di 3,15 milioni. La delibera è stata approvata il 15 marzo e viene sottoposta al voto dell’assemblea degli azionisti convocata per il 27 aprile. La proposta di transazione è il primo punto dell’ordine del giorno, viene prima del bilancio e della nomina del nuovo cda. 

Confindustria. Carlo Bonomi

Giudizio civile e Giudizio Universale

Secondo la relazione depositata per l’assemblea, nell’ultima udienza in Tribunale, il 15 dicembre 2021, “le parti hanno chiesto di poter disporre di un lasso di tempo per verificare l’eventuale sussistenza dei presupposti per addivenire a una transazione della lite oggetto del Giudizio Civile“. Scritto con la maiuscola, neanche fosse il “Giudizio Universale”! “Pertanto il Giudice, auspicando il raggiungimento della transazione, ha differito l’udienza per i medesimi incombenti al 16 febbraio 2022 e, quindi, al successivo 10 maggio 2022“.

La relazione del cda del Sole aggiunge quindi: “All’esito della predetta interlocuzione, è pervenuta all’attenzione del Consiglio di amministrazione della Società riunitosi in data 15 marzo 2022 una proposta di transazione, firmata da tutti i convenuti e dalle compagnie terze chiamate, volta a definire stragiudizialmente e per l’intero, il contenzioso oggetto del Giudizio Civile”.

Pagamento di 3,15 milioni

In particolare, “si propone alla società un accordo di transazione i cui termini essenziali sono i seguenti:

(i) pagamento a saldo e stralcio in favore della Società di un importo complessivo pari a euro 3.150.000, di cui (i) 400.000 già versati alla Società; e (ii) 2.750.000 attualmente depositati su un conto notarile vincolato e che verranno svincolati in favore della Società entro 3 giorni lavorativi dalla eventuale accettazione della proposta di transazione, se autorizzata dall’assemblea dei soci”. A questo si accompagna l’assunzione di manleve di Napoletano da qualsivoglia richiesta di pagamento alla società fatta dalle parti civili qualora l’ex direttore sia condannato nel processo penale. Qualche manleva, in misura minore, viene assunta anche da Treu. La società “rinuncia a tutte le domande e pretese formulate nel Giudizio Civile, assentendo quindi alla relativa estinzione a spese compensate“. Dunque Il Sole si accollerà le spese per i propri avvocati, si tratta di “una controversia ormai datata e particolarmente onerosa”, dice la relazione senza quantificarle. Pertanto il beneficio netto sarà inferiore alla somma pagata.

Intesa Sanpaolo. L’a.d. Carlo Messina (al centro)

Sconto del 75%

In sostanza, Il Sole e la Confindustria, che ovviamente è d’accordo perché esprime la maggioranza del cda che ha già approvato la proposta, sono pronti a fare uno sconto del 75,4% a Napoletano & C. La prima domanda è perché lo fanno? Non può essere solo perché, come dice la relazione, “ogni controversia presenta fisiologicamente aspetti di incertezza e, quindi, anche sulla scorta del parere dei legali, non è possibile assicurare un esito favorevole del Giudizio”. 

Le assicurazioni

La relazione dice che oltre alla triade Napoletano-Treu-Benedini, nel giudizio civile risultano parti anche “in qualità di convenuta” Kpmg, che fino al 2015 era il revisore legale dei conti del Sole, “nonché  revisore esterno dei dati diffusionali del quotidiano” (quelli taroccati) e “quali terze chiamate in causa dal cav. Benedini, dalla dott.ssa Treu e dal dott. Napoletano, le compagnie assicurative Cna Insurance company (Europe) Sa e Chubb European group Se”.

Non si sa chi paga

La relazione non dice chi paga e quanto. Non si sa come sia divisa la somma offerta al Sole, né viene spiegato se paghino tutti o se qualcuno sia riuscito a sottrarsi. Nelle motivazioni addotte per giustificare il parere favorevole alla transazione, la relazione del cda dice che “le compagnie assicurative chiamate in causa dai convenuti hanno sostenuto in giudizio l’inoperatività, a vario titolo, della copertura assicurativa invocata da questi ultimi. Pertanto sussiste il rischio che le compagnie assicurative non risultino tenute a corrispondere l’importo che i convenuti fossero eventualmente condannati a pagare”.

Trasparenza insufficiente

Insomma, restano tanti punti interrogativi. Ci vorrebbe più trasparenza. Ci aspettiamo che la Confindustria e Il Sole 24 Ore, che spesso danno lezioncine di trasparenza al paese, al più tardi nell’assemblea del 27 aprile diano le risposte che mancano e facciano chiarezza anche in casa propria.

Il ruolo di Intesa Sanpaolo

PS: La relazione avverte che, perché il cda possa accettare la transazione, “è necessaria apposita preventiva approvazione da parte dell’assemblea dei soci, e che non vi sia il voto contrario di una minoranza di soci, che rappresenti complessivamente almeno un ventesimo (5%) del capitale sociale”. Secondo il sito della Consob, la Confindustria detiene il 66,816% del capitale e nessun altro azionista ha più del 3 per cento. La quota è stata raggiunta dopo che negli ultimi mesi sono state rastrellate le partecipazioni possedute da molte associazioni territoriali che nel 2017 avevano affiancato la Confindustria nazionale per sottoscrivere l’aumento di capitale. Ora si capisce meglio perché Bonomi ha fatto l’auto-scalata. Non risulta tra i soci rilevanti Intesa Sanpaolo, che però è influente sulla società (e sul giornale), essendo il grande finanziatore del gruppo editoriale. Banca Intesa è d’accordo?