Alitalia in “difficoltà estrema”, lo sfogo di Leogrande

Il commissario di Alitalia, Giuseppe Leogrande, spiega la drammatica situazione della compagnia che rischia di non pagare gli stipendi di febbraio e il fermo operativo, cioè il blocco dei voli. Leogrande non parla con  la stampa, ma ha scritto una lettera ai dipendenti della compagnia. Poteri Deboli pubblica di seguito il testo integrale.

Stoccate a Ita e al governo Conte

La lettera contiene delle stoccate al governo e ai vertici di Ita, la nuova compagnia pubblica, detta Newco, che è stata creata per rilevare le attività di Alitalia. Ma Ita (Italia Trasporto Aereo Spa) è stata costituita con forte ritardo dal governo Conte per la lite sulle nomine, poi i vertici, il presidente Francesco Caio e l’amministratore delegato Fabio Lazzerini, hanno fatto melina, ritardando la presentazione del piano industriale, infine la Commissione Ue ha sollevato obiezioni sul piano, che prefigura un passaggio diretto di parte delle attività di Alitalia, circa metà della flotta e dei dipendenti, a Ita.

Commissario. Giuseppe Leogrande

Servono soldi

La Ue invece vuole che si faccia una gara, aperta, trasparente e non discriminatoria. Per fare una gara ci vogliono 4-5 mesi, intanto Alitalia continua a bruciare cassa. Leogrande dice che mancano ad Alitalia i residui 77 milioni stanziati dal decreto Rilancio per gli indennizzi Covid che la Ue finora non ha autorizzato, Alitalia ha ricevuto 273 milioni. Questi fondi, qualora venissero autorizzati, non basterebbero a coprire le necessità di cassa per i 4-5 mesi della gara. Serve un’altra “tranche” di finanziamenti, ha detto Leogrande ai sindacati. Quanto? Si stima almeno 200 milioni aggiuntivi.

“Difficoltà estrema”

“La difficoltà estrema che stiamo affrontando in queste settimane è sostanzialmente riconducibile al minore indennizzo sinora autorizzato (272 milioni di euro anziché i 350 previsti dal citato decreto) e ai tempi che si sono rivelati necessari per l’avvio degli adempimenti cui ITA è tenuta per legge, tuttora in corso”, scrive il commissario.

Newco Ita. L’a.d., Fabio Lazzerini

L’appello per un tavolo di crisi

“A fronte del mutato quadro normativo ho personalmente sollecitato a più riprese l’istituzione di un tavolo permanente di crisi per la gestione della complessa transizione, fino all’appello formale rivolto al governo in occasione della mia audizione innanzi alle commissioni riunite (Trasporti e Attività Produttive) della Camera dei Deputati in data 7 ottobre 2020″. Ma l’appello è caduto nel vuoto. Né il Mise di Stefano Patuanelli, né il Mef di Roberto Gualtieri, né il Mit di Paola De Micheli si sono interessati. E neppure il premier Giuseppe Conte.

Il dossier a Draghi

Il dossier Alitalia finisce come una bomba a orologeria sotto il tavolo del nuovo governo che il presidente incaricato, Mario Draghi, dovrebbe formare nei prossimi giorni.

Ecco la lettera originale e di seguito il testo integrale

La lettera di Leogrande

“Care colleghe e cari colleghi,

desidero informarvi di persona della situazione della Compagnia, nel più ampio contesto di emergenza generato dalla pandemia, anche per fare chiarezza rispetto alle notizie – non sempre esatte o fondate – che circolano sulla nostra Compagnia.
 
Alla mia nomina a fine 2019, la Società si apprestava a chiudere un anno aeronauticamente “normale” con un assorbimento di cassa di oltre 300 milioni di euro di risorse finanziarie. Ragione per cui il decreto-legge 2 dicembre 2019, nel rifinanziare l’azienda per ulteriori 400 milioni di euro, assegnava alla Gestione Commissariale il compito di dare corso alle procedure di vendita dei “complessi aziendali” entro il 31 maggio 2020, assicurando la discontinuità economica e previa l’adozione di misure di efficientamento e riorganizzazione.

Ho quindi immediatamente provveduto ad aprire le necessarie interlocuzioni con la Commissione a Bruxelles al fine di definire una procedura di vendita trasparente e non discriminatoria, che assicurasse la discontinuità economica, nei termini previsti dalla legge. Come sapete, la procedura per la raccolta di manifestazioni di interesse ha avuto inizio formalmente in data 6 marzo 2020.

La comparsa del Covid e la conseguente sostanziale paralisi dei viaggi aerei hanno compromesso profondamente, da un lato, le possibilità di concludere con successo il programma di cessione originario, e, dall’altro, le chances di migliorare lo squilibrio economico della Compagnia.

Con il decreto “Cura Italia” del 17 marzo 2020, è stato previsto uno stanziamento di Euro 500 milioni al fine di consentire la prosecuzione dell’attività di impresa e di offrire una prima dotazione a una società di nuova costituzione interamente partecipata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e finalizzata a mettere in sicurezza i complessi aziendali nelle more del completamento della procedura di cessione.

In ragione del mutato contesto, il MISE ha autorizzato in data 26 marzo 2020 la temporanea sospensione della procedura di cessione.

Nell’ambito delle funzioni che mi sono state attribuite dal Cura Italia ho quindi elaborato un piano di attività emergenziale, la cui implementazione rappresentava una principale misura di riorganizzazione, anche a mezzo di un subitaneo contratto di affitto di azienda.

Tuttavia, il decreto Rilancio del 19 maggio 2020 ha modificato il Cura Italia prevedendo – da un lato – lo stanziamento di un fondo di Euro 350 milioni per la compensazione dei danni subiti dalle Società in AS per l’esercizio 2020 e – dall’altra parte – l’istituzione di un fondo di 3 miliardi per la nascita di una NewCo finalizzata all’acquisto di aziende operanti nel settore del trasporto aereo, anche in amministrazione straordinaria.

A fronte del mutato quadro normativo ho personalmente sollecitato a più riprese l’istituzione di un tavolo permanente di crisi per la gestione della complessa transizione, fino all’appello formale rivolto al Governo in occasione della mia audizione innanzi alle Commissioni riunite (Trasporti e Attività Produttive) della Camera dei Deputati in data 7 ottobre 2020.

Nel frattempo, durante i mesi estivi si è implementato l’iter di autorizzazione presso la Commissione relativo alla determinazione della misura compensativa compatibile con la disciplina sugli aiuti di stato, che si è chiuso, con riguardo al periodo 1° marzo – 15 giugno 2020, con il riconoscimento in data 23 settembre 2020 del primo importo, pari a Euro 199,45 milioni.

In data 5 ottobre 2020 si è presentata immediata istanza di attivazione del rilascio della seconda tranche dell’indennizzo in relazione al periodo 15 giugno – 31 agosto, successivamente integrata con la documentazione inerente ai mesi di settembre e ottobre. Questa seconda procedura, i cui criteri di determinazione delle misure compensative erano stati modificati, si è chiusa solo in data 29 dicembre 2020 con il riconoscimento dell’importo di Euro 73,022 milioni. Allo stato pende la nostra richiesta inerente il mese di novembre 2020, cui seguirà a giorni la documentazione relativa al mese di dicembre.

Solo nel corso del mese di novembre è stata formalmente costituita Italia Trasporto Aereo S.p.A. (“ITA”), quale veicolo a partecipazione pubblica finalizzato all’acquisto di imprese operanti nel settore del trasporto aereo, anche in amministrazione straordinaria.

La difficoltà estrema che stiamo affrontando in queste settimane è sostanzialmente riconducibile al minore indennizzo sinora autorizzato (272 milioni di Euro anziché i 350 previsti dal citato decreto) e ai tempi che si sono rivelati necessari per l’avvio degli adempimenti cui ITA è tenuta per legge, tuttora in corso.

Come potete immaginare questo duplice handicap incide in maniera importante con la nostra condizione di assorbimento di risorse finanziarie, peraltro comune a tutte le compagnie aeree ancora attive, e aggravata da una seconda ondata di pandemia i cui effetti sul mercato stanno risultando del tutto assimilabili a quelli prodottisi nel corso del primo periodo pandemico.

Sarà mia cura seguire con la massima attenzione le procedure già avviate per il superamento di questa situazione, con la determinazione pari allo straordinario lavoro fatto da tutte le persone della Compagnia, testimoniato inequivocabilmente dai risultati consuntivati nel 2020, che hanno visto Alitalia reagire meglio della concorrenza da ogni punto di vista.

Vi ringrazio per la straordinaria professionalità mostrata in questo anno, davvero caratterizzato da importanti complessità inattese”.

Giuseppe Leogrande

P.S. Abbiamo una semplice domanda. In questa lunga, e a tratti noiosa, lettera Leogrande non risponde alla domanda che si fanno gli 11.000 dipendenti Alitalia: pagherà o no gli stipendi di febbraio?