Leonardo, dieci milioni per le buonuscite dei “morettiani”

Ciuf ciuf… i “ferrovieri” sono pronti a prendere il largo dall’ex Finmeccanica dopo che il loro ex capo, Mauro Moretti, non è stato confermato alla guida della società della difesa e aerospazio dal governo di Paolo Gentiloni.

E Alessandro Profumo, il nuovo a.d. in carica dal 16 maggio, deve fare i conti con il costo delle buonuscite. Le dimissioni di questi dirigenti, come prevede il loro contratto firmato durante la gestione Moretti, saranno infatti accompagnate da una cospicua buonuscita.

Secondo indiscrezioni, il paracadute per diversi di loro sarebbe di tre anni, accompagnato dal pagamento del mancato preavviso previsto dal contratto dei dirigenti, che _ come molto bene sanno i direttori del personale _ estenderebbe di un altro anno la liquidazione. In totale, quindi, l’assegno all’uscita potrebbe arrivare a quattro anni, uno in più del periodo di lavoro in piazza Monte Grappa.

Accantonati 10 milioni

Secondo fonti autorevoli, dopo l’arrivo di Profumo nel gruppo Leonardo (il nuovo nome di Finmeccanica voluto da Moretti) è stato fatto un aggiornamento del budget annuale. Nella riprevisione dei conti 2017 sarebbero stati accantonati 10 milioni extra di euro per bonus uscite. Cioè dieci milioni in più di costi per il gruppo aerospaziale mentre Moretti, durante la sua gestione, aveva enfatizzato i tagli di spesa, i risparmi sulle trasferte, sugli alberghi, sulle auto aziendali, sui rimborsi spese.

Sul nuovo stanziamento non ci sono comunicazioni ufficiali della società. I 10 milioni di accantonamento extra sarebbero riferiti essenzialmente alla previsione di spesare le uscite previste dei fedelissimi di Moretti che Profumo non intende trattenere, i vari Fabretti, Braccialarghe, e altri, anche se non è da escludere che siano comprese eventuali altre situazioni.

Di sicuro non è compreso nei dieci milioni di accantonamento extra l’onere per la buonuscita riconosciuta dal cda di Leonardo a Moretti, pari a 9,44 milioni lordi, importo che la società ha già dovuto comunicare, su richiesta della Consob (http://www.leonardocompany.com/-/comunicato-stampa-press-release-11). Moretti avrà inoltre diritto al Tfr in base alla legge per i tre anni di servizio e a “quanto spettante in relazione ai diritti maturati nell’ambito della partecipazione ai piani di incentivazione a breve e medio-lungo termine”, ha detto la società. Di fatto, l’ex a.d. ha ricevuto una somma pari a circa cinque volte il suo stipendio annuale, che nel 2016 è stato di 1,617 milioni lordi.

Dimissioni

Ha già dato le dimissioni il 28 giugno il direttore relazioni esterne, Federico Fabretti, il portavoce che per molti anni alle Ferrovie e per il triennio in Leonardo è stato la voce fedele (e anche il silenzio) di Moretti.

E’ prossimo a seguirlo il direttore delle risorse umane, Domenico Braccialarghe. Intanto Braccialarghe è stato nominato presidente della Fondazione Ansaldo di Genova. Il sostituto nell’incarico chiave alle risorse umane c’è già, è Simonetta Iarlori, arriva dalla Cassa depositi e prestiti. Ha lavorato anche in Unicredit, quando il numero uno era Profumo.

Buonuscita. Domenico Braccialarghe (a sinistra), direttore del personale di Leonardo-Finmeccanica ed ex Fs

Altre uscite sono previste a breve, anche se non ci sono conferme.

Tra gli altri stretti collaboratori di Moretti c’è il responsabile dell’ufficio legale e “general counsel”, Andrea Parrella, in passato all’ufficio legale dell’Iri e delle Fs. Nei mesi scorsi era girata la voce che potesse essere accolto nello studio legale Gianni Origoni Grippo Cappelli & Partners (Gop), uno degli studi romani più vicini alle grandi società pubbliche. Parrella è tuttora in piazza Monte Grappa.

Lo studio Gop è stato anche consulente di Hitachi nella complessa operazione di acquisto di Ansaldo Sts e AnsaldoBreda proprio da Finmeccanica, una vendita fortemente voluta da Moretti. E l’avvocato Francesco Gianni, fondatore dello studio, è stato nominato segretario (da esterno) del cda di Ansaldo Sts, con un aumento dei costi, perché la società di segnalamento ferroviario aveva già un segretario che è tuttora dipendente, con altro incarico.

Gli altri ex ferrovieri nel gruppo aerospaziale sono Francesco Ramacciotti, a.d. di Leonardo Solutions, ex Fgs. Poi ci sono i due ex ufficiali della Guardia di finanza che Moretti ha assunto per funzioni delicate, provenienti dall’Agenzia delle entrate, con un passato alle Ferrovie: Marco Di Capua, nominato alla guida dell’internal audit e Salvatore Lampone, messo da Moretti a capo del risk management.

I dettagli sulle buonuscite della prima linea di dirigenti non sono stati ufficializzati dalla società, perché le informazioni sono confidenziali e non rientrano tra quelle che è obbligatorio rendere note a livello individuale.

Come già detto, tuttavia, a Poter Deboli risulta che tra i “ferrovieri” che hanno ascoltato la sirena di Moretti ci sarebbe la prospettiva di incassare fino a quattri anni di stipendio con le dimissioni concordate o la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro. In pratica, questi dirigenti verrebbero a guadagnare di più con l’uscita rispetto al periodo nel quale hanno lavorato nell’ex Finmeccanica.

Moretti in Fondazione Fs e Previndai

Quanto a Moretti, rimane presidente della Fondazione Fs, incarico che ha ricoperto anche quando era a.d. di Finmeccanica e Leonardo. Per questo ha un ufficio in piazza della Croce Rossa, nella sede delle Ferrovie dello Stato.

Moretti ha ottenuto nel frattempo un nuovo incarico, è vicepresidente di Previndai per il triennio 2017-2019 nel nuovo cda che si è insediato il 5 giugno. Previndai è il fondo di previdenza complementare dei dirigenti d’industria, presieduto da Giuseppe Noviello, nel cda ci sono anche componenti designati da Confindustria.

Quando Moretti era a.d. dell’ex Finmeccanica, il 6 novembre 2015 è stato fatto un accordo che ha tolto la previdenza complementare per i dirigenti ed ex dirigenti di Finmeccanica e delle società del gruppo alla Cassa di previdenza per i dirigenti del gruppo Finmeccanica. Agli iscritti alla Cassa di Finmeccanica è stata data la possibilità di ritirare le somme accantonate di loro pertinenza e di trasferirle in un altro fondo (o in banca), oppure dal 2016 ci sarebbe stato il passaggio al Previndai. Di fatto, quindi, Previndai ha ottenuto in gestione somme importanti e le relative prestazioni che prima erano nella “Cassa” previdenziale di Finmeccanica, successivamente messa in liquidazione.

Molti nel gruppo e anche fuori hanno messo in relazionela nomina di Moretti a questo accordo di cui Previndai ha beneficiato.

Il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri ha depositato un’interrogazione ai ministri dell’Economia, dello Sviluppo economico, del Lavoro, delle Infrastrutture e Trasporti, in cui chiede se non vi sia un conflitto d’interessi. Gasparri ha chiesto a Pier Carlo Padoan e agli altri ministri “se (…) intendano accertare la natura dei rapporti dell’ingegner Moretti con il fondo Previndai, al fine di verificare la sussistenza di eventuali profili di illiceità e illegittimità” e “se non ritengano che la (…) buonuscita di oltre 9 milioni sia più che sufficiente a gratificare Moretti per la conclusione del suo mandato in Leonardo”.

Mercedes nera con autista

Secondo indiscrezioni Moretti avrebbe in uso un’automobile con autista anche dopo la sua uscita dal gruppo Leonardo, una Mercedes nera. Un benefit che nessuno dei passati capi di Finmeccanica ha mai avuto, né Viezzoli o Fabiani, né Steve o Lina, né Bono o Guarguaglini, né Orsi o Pansa.

Poteri Deboli ha interpellato Leonardo fin da ieri, chiedendo se smentiva l’indiscrezione dell’auto “blu” ancora in uso a Moretti. Dopo più di 24 ore e alcuni solleciti, dagli uffici di comunicazione di piazza Monte Grappa non è giunta alcuna risposta.