Milan, ha i soldi per iscriversi al campionato?

Assemblea il 2 maggio per rinviare il rimborso del prestito

I soldi del misterioso azionista “cinese” arrivano con il contagocce e il Milan è costretto a convocare l’assemblea dei soci per un problema di soldi. La seduta è convocata per mercoledì 2 maggio alle 15 a “casa Milan”, la sede che costa circa 2,4 milioni di euro all’anno tra affitto e oneri accessori (di proprietà della Vittoria Assicurazioni).

I rappresentanti del cinese di Hong Kong Yonghong Li, il fondo americano Elliott che ha prestato 303 milioni di euro al club e alla società lussemburghese creata un anno fa in occasione della cosiddetta “vendita”, i vertici del Milan stanno cercando di trovare un accordo prima dell’assemblea. Se non dovessero riuscirci, ci sarebbe la seconda convocazione il 10 maggio.

Tre punti da discutere

All’ordine del giorno ci sono tre punti, come si può vedere dall’avviso di convocazione aprendo il link seguente:

Ac Milan convocazione assemblea

Slitta la restituzione di 12 milioni a Elliott

Il primo punto riguarda la proposta di modifica del “Prestito obbligazionario garantito Ac Milan 2017-2018 – Serie 2”. E’ uno dei due prestiti che il fondo di Paul Singer ha dato per consentire di chiudere senza scossoni la cessione del Milan di un anno fa dalla Fininvest a “Mister Li”, visto che dalla Cina non arrivavano tutti i soldi necessari al pagamento. Questa almeno la versione ufficiale, sulla quale abbiamo comunque dei dubbi.

Il prestito Milan “Serie 2” è di 54,3 milioni di valore nominale. Le obbligazioni sono state tutte sottoscritte da una società lussemburghese che fa capo al fondo di Paul Singer, la Project Redblack Sàrl. Questo prestito è stato emesso il 26 maggio 2017 e scade il 15 ottobre 2018, paga interessi pari al 7,7% annuo. Il pagamento della cedola è fissato al 30 giugno 2018.

Secondo indiscrezioni, pubblicate dalla Gazzetta dello sport, all’assemblea del Milan verrà proposto di ritardare il rimborso di 12 milioni di euro del prestito a giugno 2019, cioè oltre otto mesi dopo la scadenza fissata in origine. Ovviamente Elliott continuerà a ricevere gli interessi fino al rimborso finale e quindi i costi del debito per il Milan aumenteranno.

Finanziatore. Paul Singer, titolare del fondo Elliott

Problemi per l’iscrizione al campionato

Perché questo rinvio? Il Milan è in forte difficoltà, non solo non ha rispettato il fair play finanziario Uefa (per questo subirà una multa e probabilmente una limitazione della rosa di giocatori), ma non sarebbe in regola neppure con i parametri economico-finanziari più laschi delle autorità nazionali del calcio, Figc e Lega. Anche se non ci sono conferme ufficiali, il rinvio del rimborso di una fetta del prestito, secondo quanto riferito da fonti autorevoli a Poteri Deboli, servirebbe ad evitare al Milan problemi per l’iscrizione al prossimo campionato di serie A.

La Borsa di Vienna

Poi c’è l’altro prestito, “Serie 1”, con le stesse caratteristiche, di 73,7 milioni. In totale i due prestiti dati da Elliott al club ammontano a 128 milioni, secondo i dati reperibili alla Borsa di Vienna, dove i due prestiti sono quotati sul “terzo mercato”.

Consigli. Paolo Scaroni (a destra) con Silvio Berlusconi

Paradisi fiscali

Altri 180 milioni sono stati prestati da Elliott (al tasso dell’11,5%) alla società creata per rilevare il Milan, la Rossoneri Sport Investment Luxembourg Sàrl. La proprietà di questa società viene attribuita a Mr. Li. Ma dai dati disponibili risulta che, attraverso altre due società via Lussemburgo e Hong Kong, la proprietà è al 100% della Rossoneri Advanced Company Ltd. delle British Virgin Islands, un paradiso fiscale. Chi ci sia veramente dietro questo schermo non lo sappiamo. E neppure la Figc si è preoccupata di scoprirlo.

La perdita più alta in serie A

Il club ha il bilancio in profondo rosso, anche se ricostruire una contabilità è complicato dal fatto che la società nell’èra Berlusconi chiudeva i bilanci al 31 dicembre (come la capogruppo Fininvest) e solo dopo la cosiddetta “cessione” ha deciso di tornare alla chiusura di bilancio con la data in cui termina la stagione sportiva (il 30 giugno), come fanno quasi tutte le squadre di calcio.

Facendo la somma algebrica dei dati del bilancio semestrale al 30 giugno 2017 e del semestre luglio-dicembre 2016, si ottiene un bilancio pro-forma annuale al 30 giugno 2017 che mette in evidenza una perdita netta consolidata di 73,3 milioni, la più alta della serie A nella scorsa stagione (l’Inter ha dichiarato una perdita consolidata di 24,6 milioni, l’As Roma di 42 milioni, mentre Napoli e Juventus sono in attivo). Tutto il sistema Milan, compresa la controllante lussemburghese, aveva debiti lordi pari a 557 milioni al 30 giugno 2017.

Il Milan “cinese” non ha rispettato il business plan che prevedeva per la stagione in corso un aumento dei ricavi del 32% a 273 milioni. La spinta doveva venire da 90 milioni di ricavi dalla Cina. Ma i ricavi cinesi sono quasi a zero.

Ex proprietario? Silvio Berlusconi, ex presidente del Milan

Argomenti caldi

All’assemblea del 2 maggio ci sono altri due argomenti caldi. Il secondo punto prevede la modifica dell’articolo 5 dello statuto sociale per “eliminare l’indicazione del valore nominale espresso delle azioni”. Il terzo punto prevede la modifica di due articoli dello statuto: articolo 5 per “prevedere azioni nominative non rappresentate da certificati azionari” e articolo 11 per “eliminare la previsione di preventivo deposito o esibizione dei certificati azionari e disciplinare le modalità per l’intervento in assemblea”.

Qualcosa non piace a Elliott

A quanto risulta a Poteri Deboli queste ultime due proposte relative alle azioni non sarebbero gradite a Elliott, che ha propri rappresentanti nel consiglio di amministrazione del Milan (tra cui Paolo Scaroni) e ha in pegno le azioni della società (e anche della controllante lussemburghese), a garanzia del credito.

Berlusconi: “Me lo ricompro io”

Intanto, per non smentire le voci che hanno sempre indicato Silvio Berlusconi come il punto di riferimento del Milan anche dopo la cosiddetta “vendita” a Mister Li, il 26 aprile Berlusconi ha detto: “Finirà che il Milan me lo ricompro io…”. Insomma, la partita è aperta a colpi di scena.