L’italiana che scala il vertice di Airbus

Un’italiana scala il vertice di Airbus. Grazia Vittadini, ingegnere, 48 anni, è stata nominata capo della tecnologia (Chief technology officer) del gruppo aerospaziale controllato dai governi francese e tedesco. Dal 1o maggio Vittadini entra nel comitato esecutivo del gruppo e dipenderà direttamente dall’amministratore delegato, il tedesco Tom Enders, un ex paracadutista che ha fatto una brillante carriera come dirigente di Airbus.

Attualmente Vittadini è capo dell’ingegneria della divisione difesa e spazio di Airbus, dal gennaio 2017. “Grazia ha una profonda competenza ingegneristica e industriale. E’ una grande lavoratrice in squadra e un leader che sa motivare. Ed è uno dei top manager più internazionali in Airbus”, ha detto Enders.

Ingegnere, con un Master in ingegneria aeronautica al Politecnico di Milano, Grazia Vittadini è entrata in Airbus nel 2002. Tra l’altro ha lavorato nell’ingegneria per l’ala del superjumbo Airbus 380 a Brema ed è stata a capo del design della cellula di tutti gli aerei Airbus, presso Amburgo. Prima dell’attuale incarico era capo dell’audit.

Superjumbo. L’Airbus 380 al salone di Berlino

La competizione con Boeing

Airbus è uno dei due grandi costruttori mondiali di jet da trasporto commerciale sopra i 100 posti, in competizione con Boeing, ha un’attività importante negli elicotteri e nella produzione di satelliti e lanciatori spaziali, più limitata la presenza nel settore militare.

Gli incroci con l’industria italiana

Airbus ha diversi incroci e collaborazioni anche con l’industria italiana, che però per scelte politiche dei governi di quasi 50 anni fa non ha partecipato al lancio e allo sviluppo della grande industria aerospaziale europea. Airbus ha una joint venture paritetica con Leonardo-Finmeccanica negli aerei regionali turboelica (Atr) ed è azionista insieme alla britannica Bae Systems e a Leonardo della società missilistica europea Mbda (Airbus e Bae hanno il 37,5%, Leonardo il 25%).  Inoltre Airbus attarverso le attività tedesche è tra i partner industriali del consorzio Eurofighter con Bae e Leonardo e fa parte del programma per il drone europeo Male 2025, insieme a Leonardo e alla francese Dassault. Nel 2017 ha espresso 59 miliardi di euro di ricavi e ha 129mila dipendenti.

Ex paracadutista. Tom Enders, a.d. di Airbus

Indagini giudiziarie

Non tutto luccica però nel quartier generale di Tolosa. Il gruppo è finito sotto indagine in Germania e Austria per il sospetto di tangenti nella vendita di Eurofighter al governo austriaco, in Francia ci sono inchieste dell’organismo giudiziario sulle frodi finanziarie e fiscali, in Gran Bretagna ci sono indagini dell’autorità antifrode (Serious fraud office) per presunte irregoalrità nelle transazioni emerse dal 2016.

Lotte di potere

Il 15 dicembre scorso Enders ha annunciato che si ritirerà al termine dell’attuale mandato, che si conclude ad aprile 2019. Il numero due del gruppo, il francese Fabrice Brégier, che aspirava al posto di numero uno ha perso la battaglia per il potere e ha lasciato il gruppo. Nel febbraio 2017 era saltato un altro dirigente di primo piano, il franco-libanese Marwan Lahoud, già numero uno della società missilsitica Mbda e poi capo delle strategie e marketing di Airbus. Una guerra combattuta anche con colpi proibiti e dossier sui segreti dell’industria delle armi che potrebbe portare ad altri colpi di scena prima della scelta del successore di Enders. Secondo alcuni osservatori il nuovo numero uno di Airbus arriverà prima di aprile dell’anno prossimo.