Napoletano, tempi biblici per l’azione di risarcimento danni

Quando il Covid ti dà una mano. Succede a Roberto Napoletano, l’ex direttore del Sole 24 Ore travolto dalle indagini giudiziarie per le dichiarazioni gonfiate sulle vendite del quotidiano, dette più prosaicamente “copie taroccate”. Oltre al processo penale per falso in bilancio e manipolazione del mercato, nel quale Napoletano è rimasto l’unico imputato dopo che gli ex vertici della società hanno patteggiato una condanna, l’ex direttore è anche oggetto di una causa civile di maxi-risarcimento danni per 7,548 milioni di euro.

Abete e le schedine del Totocalcio

L’azione di responsabilità è stata fatta dal Sole 24 Ore dopo l’approvazione dell’assemblea dei soci il 30 aprile 2019. Non è stata una decisione agevole, perché all’interno di Confindustria, l’azionista di maggioranza del giornale, non tutti erano d’accordo (e non lo sono tuttora). Per esempio non era d’accordo Luigi Abete (a sinistra nella foto in apertura, con il suo protégé Napoletano), l’imprenditore grafico che ha fatto fortuna stampando le schedine del Totocalcio. Abete si è dimesso dal cda del Sole 24 Ore prima che fosse deliberata la proposta di azione contro napoletano, da sottoporre al voto dell’assemblea. Ma adesso, con la nuova presidenza di Confindustria del lombardo Carlo Bonomi, Abete ha ripreso quota, avendone appoggiato l’elezione.

Copie taroccate/1. Il quotidiano economico e normativo

Lo stato della causa per danni

A che punto è la causa per danni contro Napoletano? Dai documenti della società sappiamo che “la causa è stata iscritta al ruolo del Tribunale civile di Milano con numero di R.G. 30810/2019 in data 20 giugno 2019, ed è stata successivamente assegnata al G.I. Dott. Guido Vannicelli. Con provvedimento del 2 marzo 2020 il giudice istruttore ha differito la data della prima udienza al 17 novembre 2020, al fine di consentire ai convenuti di citare in giudizio le compagnie assicurative, la cui chiamata in causa è stata dunque autorizzata”.

Un rinvio dopo l’altro, al 2021

Non sappiamo quale sia la produttività dei magistrati e in particolare di questo giudice. Ma facciamo notare sommessamente che se per ogni passaggio trascorrono sei-otto mesi, passeranno diversi anni prima che il Tribunale prenda una decisione. Il bello, anzi il brutto, è che neppure il 17 novembre ci sarà l’udienza in Tribunale. Infatti apprendiamo dalla relazione del cda del Sole 24 Ore sui conti del primo semestre 2020 che c’è stato un ulteriore rinvio, al 9 febbraio 2021. “Con provvedimento del 2 marzo 2020 _ dice la relazione del Sole 24 Ore _ il Giudice Istruttore ha differito la data della prima udienza al 17 novembre 2020, al fine di consentire ai convenuti di citare in giudizio le compagnie assicurative, la cui chiamata in causa è stata dunque autorizzata. Successivamente, con decreto emesso in data 21 maggio 2020 il G.I., al fine di riscadenzare il proprio ruolo d’udienza a seguito delle problematiche dovute all’emergenza Covid-19, ha rinviato la prima udienza al 9 febbraio 2021“. Salvo ulteriori imprevisti da Covid-19…

Dottor Vannicelli

Speriamo che dopo questo riscadenzamento del proprio ruolo il dottor Vannicelli sia finalmente in grado di svolgere l’udienza. Lo diciamo anche nell’interesse di Napoletano, il quale si proclama innocente e dunque vorrà sicuramente che la causa venga discussa senza ulteriori indugi.

Nuova gestione. L’a.d. Giuseppe Cerbone

Le condanne di Treu e Benedini

Ricordiamo che la richiesta di danni è stata fatta anche contro gli ex vertici che nel processo penale hanno patteggiato condanne a pene detentive, l’ex presidente Benito Benedini (17 mesi e 20 giorni di reclusione) e l’ex amministratore delegato Donatella Treu (20 mesi). Ma non hanno passato nemmeno un’ora in carcere, perché c’è la sospensione condizionale della pena.

Per saperne di più sulle cause del Sole 24 Ore cliccate qui:

Le cause del Sole 24 Ore

Avvocato. Paola Severino

Le richieste di danni

Secondo la relazione del Sole nel giugno 2019 la società editoriale ha notificato atto di citazione nei confronti di:

“a) Benito Benedini, nei cui confronti è stata formulata richiesta per il risarcimento di tutti i danni subiti e subendi da Il Sole 24 Ore S.p.A. in relazione alla Operazione Business Media (…), allo stato quantificabili in non meno di 4.328.280,00 euro, in via solidale con Donatella Treu.

“b) Donatella Treu, nei cui confronti è stata formulata richiesta per il risarcimento di tutti i danni subiti e subendi da Il Sole 24 Ore S.p.A. in relazione: (i) alle pratiche commerciali e di reportingvolte a incrementare artificiosamente i dati diffusionali del Quotidiano, allo stato quantificabili in non meno di 7.548.043,31 euro, in via solidale con Roberto Napoletano e KPMG S.p.A., anch’essa convenuta in giudizio; (ii) alla Operazione Business Media, allo stato quantificabili in non meno di 4.328.280,00 euro, in via solidale con Benito Benedini; (iii) alla Operazione Stampa Quotidiana (…), allo stato quantificabili in non meno di 665.560,00 euro, condanna da disporsi in via solidale con KPMG S.p.A.”

“c) Roberto Napoletano, nella qualità (ritenuta sussistente sia dalla Procura che dalla Consob) di amministratore di fatto della società, nei cui confronti è stata formulata richiesta per il risarcimento di tutti i danni subiti e subendi da Il Sole 24 Ore S.p.A. in relazione alle pratiche commerciali e di reporting volte a incrementare artificiosamente i dati diffusionali del Quotidiano, allo stato quantificabili in non meno di 7.548.043,31 euro, in via solidale con Donatella Treu e KPMG S.p.A.

Confindustria. Il presidente, Carlo Bonomi

Il processo penale

Sulla passata gestione del quotidiano c’è anche un processo penale per falso in bilancio e manipolazione del mercato. Il 29 ottobre 2019 il Tribunale di Milano ha accettato la richiesta di patteggiamento di Benedini e Treu, mentre Napoletano si è dichiarato innocente ed è stato rinviato a giudizio. Il processo è cominciato il 16 gennaio 2020. L’ultima udienza c’è stata il 15 settembre e il processo è stato aggiornato al 15 gennaio 2021. Anche in questo caso, salvo imprevisti da Covid-19…

Copie taroccate/2. Roberto Napoletano, Donatella Treu, Benito Benedini

La multa al Sole 24 Ore

Il Sole 24 Ore si è costituito parte civile nel processo penale contro Napoletano, come la Consob, sette dipendenti o ex della società, il responsabile delle azioni ci categoria speciale Marco Pedretti, due piccoli azionisti, Caterina Zodda e Marco Bava Ma Il Sole 24 Ore non è solo parte lesa. Infatti la società editoriale ha patteggiato con il Tribunale la condanna al pagamento di una multa di 50.310 euro. Il Tribunale ha dato “atto, al contempo, dell’idoneità delle misure rimediali adottate dalla società per rafforzare ed ottimizzare la propria integrità ed affidabilità”, afferma la relazione finanziaria 2019 del Sole 24 Ore.

Interesse. John Elkann, presidente Exor e Fca

La società è “responsabile civile”

La società editoriale potrebbe però avere un ulteriore impatto negativo dal processo, come “responsabile civile”. E’ stata la Consob a chiederlo. Il Tribunale il 28 maggio 2020 ha accolto l’istanza. Successivamente c’è stato l’atto di citazione nei confronti della società. All’udienza del 7 luglio 2020 _ spiega la relazione semestrale del Sole 24 Ore _ attraverso gli avvocati “si è proceduto ad eccepire la tardività della citazione essendo la stessa avvenuta dopo ben quattro udienze dibattimentali”. Ma il 15 settembre il Tribunale ha rigettato le eccezioni del Sole 24 Ore sulla citazione del responsabile civile. L’avvocato del Sole 24 Ore è Paola Severino, ex ministro della Giustizia, vicepresidente della Luiss, avvocato di fiducia anche del costruttore Francesco Gaetano Caltagirone, editore del Messaggero, di cui fino al marzo 2011 era direttore Napoletano.

L’interesse di Exor

Nelle more del processo, ci sono state voci di interessamento di John Elkann, presidente di Exor e Fca, a comprare la maggiroanza del Sole 24 Ore. Il presidente di Confindustria Bonomi dopo alcune setimane di silenzio ha detto che Il Sole “non è in vendita”. Ma Elkann non ha smentito l’interesse.

Una domanda

Alla fine, una semplice domanda: chi vuole veramente che i processi a Napoletano si concludano rapidamente?