La firma in Qatar del contratto salva-Leonardo

Arriva dal Qatar una super commessa che dà ossigeno al gruppo Leonardo, il giorno dopo l’annuncio di un accordo sindacale per tagliare l’occupazione con 1.100 prepensionamenti. Si è concluso il negoziato per la vendita a Doha di 28 elicotteri militari Nh 90. La firma del contratto è prevista oggi a Doha.

La firma della commessa è stata ufficializzata intorno alle 13 dal gruppo guidato da Alessandro Profumo, volato a Doha per la firma. Leonardo ha confermato che ha un valore superiore a 3 miliardi di euro: la quota per la divisione elicotteri (ex AgustaWestland) di Leonardo è di circa un miliardo e 200 milioni di euro, come anticipato dal Sole 24 Ore e da Poteri Deboli. Il gruppo però non ha reso noto il valore della sua quota. le consegne cominceranno “prima di giugno 2022 e continueranno fino al 2025”, ha detto il gruppo. La fornitura al Qatar prevede 16 elicotteri per le forze terrestri e 12 di tipo navale.

Standard Nato. Un elicottero Nh 90

Capofila del consorzio

La sigla sta per “Nato helicopter”, macchine progettate per rispettare gli standard della Nato, “90” perché l’elicottero è stato sviluppato negli anni Novanta del secolo scorso. I velivoli sono prodotti da un consorzio europeo fra Germania, Olanda, Francia e Italia.

Nel negoziato con Doha l’ex AgustaWestland ha il ruolo di “prime contractor”, capocommessa. Per questo la fetta del valore del contratto spettante a Leonardo sarà del 40%, superiore alla sua quota di partecipazione al consorzio, che è del 32 per cento.

Gli altri componenti del consorzio Nh Indstries sono l’industria tedesca e francese, attraverso Airbus Helicopters (ha una quota del 62,5%), infine c’è un pezzo della gloriosa industria olandese Fokker (5,5%).

Gli ordini precedenti di navi e Eurofighter

Come due anni fa era stato il maxi-contratto dell’Eurofighter in Kuwait a salvare i conti di Finmeccanica, adesso è un altro super-contratto in Medio Oriente, in Qatar, a salvare i conti del gruppo aerospaziale e della difesa statale.

Il Qatar si conferma un grande cliente per l’industria italiana della difesa. Nell’estate 2017 Doha aveva firmato un altro contratto munifico, un ordine di sette navi militari da circa 5 miliardi di euro a beneficio di Fincantieri per gli scafi e del gruppo Leonardo per i sistemi e armamenti.

Lo scorso dicembre il Qatar ha firmato un ordine per l’acquisto di 24 aerei da combattimento Eurofighter, realizzati da un consorzio guidato dalla Gran Bretagna, di cui fanno parte anche l’azienda italiana (con una quota complessiva del 36 per cento) e la parte tedesca e spagnola di Airbus (non c’è la Francia).

L’ordine Efa-Qatar vale 6,8 miliardi di euro. In quel caso il capofila della trattativa, il “prime contractor”, è stato il gruppo britannico Bae Systems, che ha pertanto ottenuto il premio spettante a chi guida la missione commerciale, mentre per l’Efa in Kuwait il premio è andato al gruppo Leonardo, a cui spetta il 60% di una commessa da 7,95 miliardi.

Esportazioni. Il caccia Eurofighter

Conti giù…

Oggi si riunirà il consiglio di amministrazione di Leonardo per approvare il progetto di bilancio 2017 del gruppo. Il bilancio è previsto in peggioramento rispetto al 2016. La società ha già annunciato in due occasioni, il 10 novembre e il 30 gennaio, una revisione al ribasso delle stime, la “guidance”, rispetto alle previsioni annunciate dal precedente a.d., Mauro Moretti. Come conseguenza il titolo ha perso più del 30% in Borsa (dopo l’annuncio della commessa in Qatar le azioni sono salite del 2,60% a 9,392 euro, poco prima delle 14).

Gli ordini previsti nel 2017 sono stati ridotti a 11,3-11,7 miliardi rispetto ai 12 miliardi preventivati lo scorso novembre. Inoltre sono stati indicati «verso la parte bassa della guidance» i ricavi (tra 11,5 e 12 miliardi), il margine operativo Ebita (tra 1,05 e 1,1 miliardi) e il flusso di cassa operativo Focf (500-600 milioni), che scenderà a 100 milioni nel 2018.

Ferroviere. Mauro Moretti (a destra), ex a.d. di Fs e Finmeccanica, con Massimo D’Alema all’Olimpico

… ma resta il dividendo

Profumo proporrà al cda la conferma del dividendo, “in linea” con quello distribuito un anno fa quando Moretti cercava dal governo una conferma del mandato che non è arrivata. Allora la cedola fu di 14 centesimi lordi per azione, pari a 80 milioni di euro complessivi. Secondo Profumo il dividendo è sostenibile “perché l’indebitamento del gruppo continuerà a scendere”. Nelle ultime correzioni dei conti il gruppo ha previsto a fine 2017  un indebitamento finanziario netto di 2,6 miliardi, 100 milioni in più delle stime precedenti annunciate da moretti. Quest’anno e il prossimo ci sarà una riduzione del flusso di cassa, per l’avvio della produzione degli Efa per il Kuwait che assorbe gli anticipi ricevuti in precedenza dal cliente.

Il concorrente Thales allunga il passo

Molti concorrenti hanno registrato invece un’espansione e un miglioramento di molti indici. Per esempio la francese Thales ha allungato ancora il passo nel 2017, con ricavi per 15,8 miliardi (+6,1%), ordini per 14,9 miliardi (-10%, nel 2016 c’era stato il contratto Rafale in India), con un utile netto rettificato di competenza di 982 milioni (+9%). Il dividendo è aumentato del 9% a 1,75 euro per azione.

Profumo rilancia gli investimenti

Il cda guidato da Profumo ha deciso una ripresa degli investimenti dopo i tagli della gestione Moretti, uscito di scena il 16 maggio 2017 (rimane presidente della Fondazione Fs). Il piano 2018-2022 di Leonardo prevede investimenti in media di 650-700 milioni all’anno, rispetto alla riduzione a 450 milioni nel 2016. Senza investimenti il gruppo aerospaziale sarebbe destinato a un irreversibile declino.

Separazione. Daniele Romiti (a destra), ex a.d. di AgustaWestland

E Romiti lascia Leonardo

Con il contratto in Qatar la divisione elicotteri cerca il rilancio. Da ottobre a capo della divisione c’è Gian Piero Cutillo, mentre il responsabile dell’area commerciale da marzo 2017 è Carlo Gualdaroni. L’ex capo divisione, Daniele Romiti, dopo essere stato destinato da Profumo a “progetti speciali” ha lasciato il gruppo nelle ultime settimane.