Elicotteri/2 – L’ottovolante di Leonardo

Calo di profitti e ordini

L’ex Finmeccanica è sull’ottovolante. Dopo l’euforia della gestione del “ferroviere” Mauro Moretti, si scopre che calano i profitti, i ricavi e gli ordini. In Borsa il titolo va giù.

Nell’articolo precedente abbiamo riferito dei negoziati in fase molto avanzata condotti in Qatar dall’ex Finmeccanica, ora Leonardo, per vendere 28 elicotteri militari Nh 90. La commessa avrebbe un valore di oltre 1,2 miliardi per il gruppo (su un totale di più di 3 miliardi per l’intero consorzio europeo Nh Industries) e darebbe ossigeno soprattutto alla divisione elicotteri, che ha sofferto un calo degli ordini e dei ricavi negli ultimi tre anni.

Il calo dei profitti del gruppo Leonardo nei primi nove mesi del 2017 (-23%, da 352 a 271 milioni di euro) è stato addebitato dal nuovo amministratore delegato, Alessandro Profumo, soprattutto al peggioramento dei risultati degli elicotteri, il settore trainante del gruppo. Anche i ricavi consolidati del gruppo sono diminuiti, 50 milioni in meno a 7.984 milioni, mentre i principali concorrenti hanno visto aumentare il giro d’affari.

Banchiere. Alessandro Profumo, a.d. di Leonardo dal 16 maggio 2017

La crisi degli elicotteri

Nei primi nove mesi del 2017 gli ordini degli elicotteri sono stati superiori al 2016 (1.710 milioni contro 1.538), mentre i ricavi sono stati inferiori (2.355 milioni contro 2.565) a causa del calo di commesse negli anni precedenti; l’utile operativo Ebita è diminuito da 285 a 238 milioni (il Ros è sceso dall’11,1% al 10,1%). Nei primi nove mesi del 2015 gli ordini erano stati pari a 2.881 milioni, nei primi nove mesi del 2014 3.083 milioni. I ricavi erano stati pari a 3.212 milioni nei nove mesi del 2015 e a 3.036 milioni nei primi nove mesi del 2014.

Per l’intero 2017 Leonardo si aspetta ricavi per gli elicotteri inferiori ai 3,6 miliardi del 2016, che già erano inferiori al valore del 2012, pari a 4,2 miliardi, secondo quanto evidenziato da Profumo il 30 gennaio. Un risultato insoddisfacente, ha detto l’ex banchiere. Profumo all’inizio di ottobre ha spedito alla guida degli elicotteri l’ex Cfo di Leonardo, Gian Piero Cutillo. L’area commerciale e marketing ha un nuovo responsabile, Carlo Gualdaroni, nominato da Moretti nel marzo 2017.

I ricavi totali del gruppo Leonardo nel 2017 sono stimati dalla società “nella fascia bassa” delle previsioni, comprese tra 11,5 e 12 miliardi. Pertanto nel 2017 c’è stato un calo dei ricavi rispetto al 2016, quando erano pari a 12.002 milioni, già in flessione del 7,6% rispetto al 2015.

La riduzione delle commesse durante la gestione Moretti

Questi dati mostrano chiaramente che a una crescita degli ordini corrisponde un aumento del lavoro e dei ricavi futuri, mentre un calo degli ordini causa un calo dei ricavi e del lavoro negli anni successivi. Una regola ovvia nell’industria aerospaziale, che però i manager provenienti dall’esterno negli ultimi anni sembravano aver preso sottogamba.

E’ quello che sta accadendo al gruppo che, dal 16 maggio 2017, è guidato da Profumo: calano i ricavi e la redditività perché nel triennio precedente c’è stato un calo degli ordini, ad eccezione di un evento straordinario, il maxi-contratto Eurofighter firmato nell’aprile 2016 dal predecessore, Moretti, il “ferroviere” arrivato il 15 maggio 2014. Una situazione già analizzata da Poteri Deboli nell’articolo del 13 novembre 2017 “Leonardo e il “dividendo” di Moretti”.

Numero uno. Pier Francesco Guarguaglini, ex a.d. di Finmeccanica e Fincantieri

L’Efa da Guarguaglini a Giordo

Il “contratto della vita per l’ex Finmeccanica”, per un valore di propria competenza di circa 4,8 miliardi sui 7,95 miliardi totali, è stato la vendita di 28 Eurofighter al Kuwait. Il negoziato è cominciato nel 2010 quando il numero uno del gruppo era Pier Francesco Guarguaglini.

Una lunga trafila, sempre sostenuta dall’Aeronautica militare e dai governi che si sono succeduti, soprattutto Monti e Letta, infine Renzi. Il ruolo chiave nella trattativa l’ha svolto l’ex a.d. di Alenia Aeronautica, Giuseppe Giordo, al quale nel marzo 2015 Moretti non rinnovò l’incarico, quando la commessa era quasi al traguardo. L’anno successivo fu Moretti ad apporre la firma finale sul contratto in Kuwait.

Come i “cervelli in fuga” all’estero, Giordo oggi è alla guida della società di addestratori, mini-caccia e aerostrutture Aero Vodochody a Praga. Inoltre è ricercato per altri incarichi internazionali.

Aeronautica. Giuseppe Giordo, a.d. di Aero Vodochody, ex a.d. di Alenia

Crollo in Borsa

Nel 2017 Leonardo toccherà il fondo, dal 2018 comincerà la risalita”, ha commentato Profumo lo scorso 9 novembre, all’approvazione dei conti dei primi nove mesi 2017, accolti dalla Borsa con un calo del 21% per le azioni di Leonardo. Alla presentazione del piano industriale, il 30 gennaio scorso, le azioni hanno perso un altro 12 per cento. In entrambe le occasioni Profumo ha corretto al ribasso le previsioni sui risultati, la “guidance”, per il 2017. E con la nuova “guidance” per il 2018 ha annunciato previsioni che _ ha osservato _ “non sono in linea con le aspettative”.

Il valore del titolo in Borsa si è sgonfiato, come se ci fosse stata una bolla alimentata da dichiarazioni ottimistiche diffuse in precedenza dalla società e “bevute” in maniera acritica da analisti e da molti organi d’informazione. Adesso il titolo quota 8,88 euro (+0,79% rispetto a ieri), ma ha perso il 10,50% nell’ultimo mese e il 30,9% rispetto a un anno fa

Previsioni ottimistiche

Le previsioni erano state fatte dal cda guidato da Moretti il 15 marzo 2017 e diffuse dagli uffici dell’investor relator e della comunicazione, mentre Poteri Deboli aveva segnalato da tempo il cedimento degli ordini (escluso l’Efa), la debolezza dei ricavi, l’utilizzo degli anticipi del contratto Efa per abbellire i dati sulla generazione di cassa, che adesso però è peggiorata. Anche Profumo aveva confermato le previsioni di Moretti in più occasioni, l’ultima volta il 25 ottobre 2017. Poi la correzione della “guidance” dopo solo 15 giorni. Cos’è successo per cambiare i risultati?

Il cda il 14 marzo

Adesso si aspetta il bilancio 2017, al cda del 14 marzo. Il realismo non urlato di Profumo fa pensare che i dati saranno peggiori di quelli del 2016. Poi, se non ci saranno imprevisti, la commessa del Qatar potrebbe segnare l’avvio dell’inversione di tendenza. Un segnale positivo. Ma da solo non sufficiente a guarire i mali del gruppo.