Sole 24 Ore, il 21 maggio il processo a Napoletano

Con la “fase 2 della fase 2” del Coronavirus riaprono gli uffici giudiziari e riprende il processo penale a Roberto Napoletano. L’ex direttore del Sole 24 Ore è stato rinviato a giudizio il 29 ottobre 2019 per false comunicazioni sociali e manipolazione del mercato, per le presunte false dichiarazioni delle vendite del quotidiano politico, economico e finanziario, le “copie taroccate”.

L’udienza e le parti civili

Il Tribunale di Milano ha fissato l’udienza per il 21 maggio, ore 11, dopo il rinvio dell’udienza in calendario per il 16 aprile, saltata per la chiusura generalizzata di attività decisa dal governo per la pandemia. Il processo, cominciato il 16 gennaio, è ancora nella fase della costituzione delle parti civili. Alcuni dipendenti, giornalisti ed ex dipendenti, azionisti si sono costituiti già nell’udienza preliminare, prima del rinvio a giudizio. Per ultima è arrivata la richiesta dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia (decisa dal consiglio con un voto a maggioranza, non c’è stata unanimità), nell’udienza del 30 gennaio. Il 13 febbraio il tribunale si è riservato di decidere sull’ammissione e lo farà nella prossima udienza.

Processo. Roberto Napoletano, Donatella Treu, Benito Benedini

I patteggiamenti di Treu e Benedini

Napoletano è rimasto l’unico imputato. Il 29 ottobre 2019 il Tribunale di Milano ha accettato la richiesta di patteggiamento degli altri due imputati, l’ex presidente Benito Benedini e l’ex amministratore delegato, Donatella Treu. Con il patteggiamento Benedini è stato condannato alla pena di un anno, cique mesi e 20 giorni di reclusione, Treu è stata condannata a 20 mesi, nonché al pagamento delle spese sostenute dalle parti civili. Nessuno va in carcere perché è stato concesso il beneficio della sospensione condizionale della pena.

Il Sole e la Consob

Anche la società Il Sole 24 Ore ha presentato un’istanza di patteggiamento, accolta dal Tribunale, che ha disposto solo il pagamento di una multa di 50.310 euro “dando atto, al contempo, dell’idoneità delle misure rimediali adottate dalla società per rafforzare ed ottimizzare la propria integrità ed affidabilità”, afferma la relazione finanziaria annuale del gruppo editoriale per il 2019. Anche la Consob si è costituita parte civile e _ si legge nella relazione al bilancio _ “ha anticipato che farà richiesta di citazione de Il Sole 24 Ore come responsabile civile; per l’effetto, quest’ultima verrebbe chiamata a rispondere, in via solidale con gli altri imputati, in qualità di responsabile civile ex art. 2049 c.c. per possibili danni provocati a terzi dai fatti di reato contestati”.

Porta a Porta. Bruno Vespa con Silvio Berlusconi

Rinvio a giudizio

Quando è stato rinviato a giudizio dal Gup Cristina Mannocchi, Napoletano ha dichiarato: «Avrei potuto patteggiare come gli altri, ma non posso patteggiare per un reato che non ho commesso. Sono innocente e affronterò a testa alta il dibattimento, sono consapevole che in quella sede emergerà la verità».

Tra Quotidiano del Sud e Bruno Vespa

Dall’aprile del 2019 Napoletano è direttore editoriale del Quotidiano del Sud, diffuso in Calabria, Basilicata e Campania e ha varato un’edizione nazionale del giornale, “L’altra voce dell’Italia”. Viene invitato di frequente a trasmissioni televisive, soprattutto a Porta a Porta da Bruno Vespa.

Confindustria. Luigi Abete

Il ritorno di Abete

Intanto dopo la designazione di Carlo Bonomi alla presidenza della Confindustria, che è azionista di controllo con il 61% del Sole 24 Ore, sono in rialzo le quotazioni dell’ex presidente Luigi Abete, che ha sostenuto la campagna del lombardo Bonomi contro la torinese Licia Mattioli. Abete ha sempre difeso Napoletano. Quando era nel cda del Sole 24 Ore si è opposto all’azione di responsabilità contro l’ex direttore per chiedere il risarcimento dei danni, fino a dimettersi il 28 febbraio 2019 perché in disaccordo su questa iniziativa, poi approvata dal consiglio e dall’assemblea degli azionisti, con il voto di Confindustria. Molti si chiedono se la risalita dell’imprenditore romano avrà un impatto sugli equilibri interni del gruppo editoriale e sul futuro di Napoletano.