Conte boccia il piano Bono-Palermo e salva Profumo

Il premier Giuseppe Conte boccia il piano di Fincantieri e Cdp per “mangiarsi” Finmeccanica (oggi Leonardo). “Non c’è nulla di tutto questo, il governo non interviene nella vita di società quotate”. Così il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, ha replicato a chi gli chiedeva dell’ipotesi di una fusione tra Fincantieri e Leonardo riportata dalla stampa come allo studio del governo. “È una notizia destituita di fondamento”, ha aggiunto Conte, sostenendo che queste cose “alterano le dinamiche di mercato”.

L’ipotesi allo studio di ambienti politici _ ma mai confermata ufficialmente _ prevederebbe l’accorpamento di Leonardo (di cui il ministero dell’Economia possiede il 30,2%) nella Fintecna, la società pubblica controllata interamente da Cdp che possiede la maggioranza di Fincantieri (poco meno del 70%). IN questo modo si vorrebeb creare un polo dell’industria della difesa, oggi concentrata in Leonardo, mentre Fincantieri ha un’attività prevalente nelle navi da crociera. Dell’ipotesi ha parlato di nuovo stamattina il quotidiano La Stampa, affermando che il progetto potrebbe scattare in aprile, dopo il rinnovo del vertice di Fincantieri che è in scadenza.

Fincantieri-Cdp. Fabrizio Palermo e Giuseppe Bono

Secondo quanto risulta a Poteri Deboli l’a.d. Giuseppe Bono dovrebbe essere confermato al vertice della società per altri tre anni. In virtù della sua abilità nel muoversi nel milieu politico-economic delle ex partecipazioni statali e anche della sua vasta esperienza industriale nell’industria della difesa, Bono ha una forte influenza sul nuovo a.d. di Cdp, Fabrizio Palermo, che è stato Cfo di Fincantieri fino al 2014 ed è tuttora nel consiglio di amministrazione della società. Ha cumulato questo incarico con quello di a.d. della Cdp, ottenuto a fine luglio con l’appoggio del M5S.

Bono, che ha 74 anni, è stato direttore generale dell’Efim e poi è passato in Finmeccanica, dove è arrivato alla carica di amministratore delegato. Nel maggio 2002 è passato alla guida di Fincantieri. Il forte legame tra Bono e Palermo viene ironicamente descritto da alcuni con la frase “Cdp società del gruppo Fincantieri”, mentre al contrario è Fincantieri che è controllata da Cdp (a sua volta controllata dal Mef con poco più dell’80%). La scorsa settimana il cda di Fincantieri ha nominato un secondo direttore generale, Pierfrancesco Ragni, un dirigente vicino a Palermo.

Leonardo. Alessandro Profumo con Luigi Di Maio a Pomigliano

Se Palermo ha fatto di tutto per ottenere il gradimento del M5S, battendo sul filo di lana la candidatura di Dario Scannapieco, Bono, già socialista, ha rapporti più stretti con la Lega. Secondo i sostenitori del piano Fincantieri-Cdp tra le ipotesi finali ci sarebbe una fusione tra Fincantieri e Leonardo e Bono potrebbe essere il futuro capo dei due raggruppamenti industriali, che oggi sono distinti e si fanno anche concorrenza e qualche dispetto. Al contrario dell’industria francese, uno dei maggiori concorrenti di Leonardo e Fincantieri, molto più compatta come dimostrano i rapporti tra Thales e Naval Group  e il gruppo Airbus.

Il progetto di assorbimento di Leonardo dentro Cdp-Fincantieri ovviamente non è gradito ai manager di Leonardo né ai suoi vertici, l’a.d. Alessandro Profumo e il presidente Gianni De Gennaro, perché verrebbero ridimensionati o potrebebro perdere il posto. Il mandato triennale del cda di Leonardo scade nella primavera 2020, un anno dopo quello di Fincantieri.

La dichiarazione di Conte segna un punto a favore di Profumo. Del resto il lavorìo di Leonardo per recuperare consensi dentro la maggioranza gialloverde ha consentito a Profumo di incassare un ulteriore endorsement di Conte: il premier parteciperà, il 4 febbraio, all’evento di inaugurazione della nuova fondazione creata da Leonardo, Civiltà delle macchine, che si svolgerà al Maxxi di Roma. Nel cda di Leonardo c’è l’avvocato Guido Alpa, il “maestro” di Conte, con il lquale il premier ha avuto legami professionali molto stretti.

Resta da vedere quale sarà adesso la reazione delle altre forze della maggioranza Lega-M5S. Non è detto che la partita sia chiusa.