Un ex poliziotto dei “servizi” per Leonardo

Arriva dai servizi segreti, è un ex poliziotto, è stato il braccio destro dell’ex capo della polizia e dei servizi, Gianni De Gennaro. Enrico Savio arriva in Leonardo, l’industria pubblica delle armi, sicurezza e alta tecnologia. Si chiamava Finmeccanica finché il “ferroviere” Mauro Moretti (recentemente condannato in appello a sette anni di reclusione per il disastro ferroviario di Viareggio) decise che per svoltare il gruppo doveva chiamarsi come il genio italiano morto 500 anni fa.

“Strategic & Market Intelligence”

Savio è stato scelto come capo della nuova “unità organizzativa” detta “Strategy & Market Intelligence”. Lo ha comunicato ieri al consiglio di amministrazione di Leonardo l’amministratore delegato del gruppo, Alessandro Profumo. Una casella nuova di zecca creata per l’ex poliziotto che lascia l’incarico di vicedirettore generale vicario del Dis (Dipartimento delle informazioni per la sicurezza), l’organismo che sovrintende ai servizi segreti e ha sotto di sé Aise (sicurezza esterna) e Aisi (sicurezza interna). La nomina rafforza la posizione di De Gennaro, presidente di Leonardo-Finmeccanica ormai da sei anni, fu nominato il 4 luglio 2013.

Al vertice. Alessandro Profumo (al centro)

La carriera di Savio

Dopo una carriera di funzionario di polizia (molta scrivania e poca operatività, si racconta), Savio fu assunto al Dis come capo di gabinetto nel 2008 quando era direttore proprio De Gennaro. E ha continuato a fare carriera al dipartimento anche quando al Dis arrivò Giampiero Massolo, oggi presidente di Fincantieri. A partire dal 2009 al Dis Savio ha seguito da vicino i lavori di ristrutturazione dell’immobile di piazza Dante a Roma, individuato l’anno precedente come la nuova sede unica dei servizi segreti.

La ristrutturazione della sede dei servizi

I lavori sono stati assegnati alla Cmc di Ravenna, azienda delle cooperative rosse che è il quarto gruppo italiano delle costruzioni, ora in crisi finanziaria. Il 12 giugno Cmc è stata ammessa al concordato preventivo, i lavoratori hanno lamentato mancati pagamenti di stipendi. Questo non ha rovinato la festa per l’inaugurazione della nuova sede dei servizi in piazza Dante, con una cerimonia pubblica il 6 maggio scorso alla quale hanno partecipato anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il premier, Giuseppe Conte e un ampio codazzo di autorità.

Presidente. Sergio Mattarella

Lavori costosi

I lavori sono stati molto costosi, ma il conto rimane segreto. Sull’Espresso Emiliano Fittipaldi ha scritto che “i costi di adeguamento rischiano di superare i 200 milioni di euro” (articolo del 17 settembre 2018). A Poteri Deboli risulta che l’ex ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, fosse rimasto impressionato dal costo esorbitante dei lavori per questo palazzo di 60mila metri quadrati, con diversi piani anche sottoterra, oltre 2mila km di cavi in fibra ottica e più di mille finestre di acciaio.

Cassa depositi e prestiti

L’immobile è di proprietà di una società pubblica, la Cassa  depositi e prestiti, che da un anno è guidata dal manager grillino Fabrizio Palermo. La spesa è stata enorme, come ben sa anche qualche manager di Leonardo, ma sembra che non potrà ospitare tutti gli uffici delle “barbe finte” d’Italia.

Lavori. La nuova sede dei servizi segreti

Gli uomini di De Gennaro

Dentro Leonardo il presidente De Gennaro, che non ha poteri di gestione ma è una figura chiave anche per il suo passato e i suoi rapporti con apparati dell’intelligence e sicurezza, ha già collocato alcune pedine importanti, come il direttore delle relazioni istituzionali Italia Paolo Messa (fondatore di Formiche e, tra l’altro, direttore del Centro studi americani dal 2014 al 2018, di cui De Gennaro è presidente) e il Chief security officer, Tommaso Profeta. De Gennaro ha indicato anche Luciano Violante come presidente della nuova Fondazione di Leonardo, Civiltà delle Macchine, alla quale l’ex Finmeccanica fornisce le risorse.

Il fisico Cingolani

Al cda di ieri Profumo ha comunicato anche la costituzione di altre due unità organizzative. Una sarà affidata a Roberto Cingolani, nuovo “Chief Technology & Innovation Officer”, per “l’indirizzo e la gestione dell’evoluzione delle tecnologie innovative di gruppo”. Cingolani è un fisico, attuale direttore scientifico dell’Iit di Genova.

Fisico. Roberto Cingolani

Nuovo incarico per Soccodato

Le funzioni attribuite a Cingolani attualmente sono in buona parte comprese nell’area di competenza di Giovanni Soccodato, Chief strategy & innovation officer, per il quale è stato coniato un nuovo incarico. Soccodato sarà “Chief Strategic Equity Officer”, per “la governance ed il coordinamento delle partecipazioni e delle joint venture strategiche e delle operazioni di M&A”.

Le voci sul direttore generale

Non ci sono state altre novità, mentre Leonardo ha smentito le voci di possibili creazioni di una struttura di direttore generale, carica che non esiste nel gruppo da quando due anni fa è arrivato Profumo. Poche settimane fa erano circolate voci di un’intenzione di Profumo di ritoccare la struttura con la nomina di due superdirettori.

Spazio. L’a.d. di Avio, Giulio Ranzo

Zoff e Ranzo

In base alle voci è’ stata ipotizzata la promozione di un manager interno di cui Profumo ha la massima fiducia (Marco Zoff, Chief procurement & supply chain officer) e l’assunzione di Giulio Ranzo, a.d. della società spaziale Avio che produce il razzo Vega, che ha ottimi risultati industriali ed economico-finanziari. Secondo voci Ranzo non avrebbe accettato la proposta di passare in Leonardo e tutto si sarebbe bloccato. Ma non ci sono conferme. Sta di fatto che Leonardo non ha nominato alcun direttore generale e sia Zoff sia Ranzo rimangono negli attuali incarichi. L’ingegner Ranzo ha precisato a Poteri Deboli di “non aver ricevuto alcuna offerta”. Intanto con le nuove nomine salgono a più di 20 i riporti diretti dei manager di prima linea di Leonardo all’a.d. Profumo.