Leonardo, chi sale e chi scende. Promossi Ongaro, Di Fazio, Gualdaroni

di Gianni Dragoni (Il Sole 24 Ore)

Roberto Cingolani e Lorenzo Mariani hanno disegnato la nuova struttura di Leonardo. Meno riporti diretti all’a.d. e più spazio a dirigenti di esperienza nel gruppo dell’aerospazio e difesa rispetto alla gestione precedente di Alessandro Profumo, nella quale c’erano ben 27 dirigenti di prima linea posti immediatamente sotto l’amministratore delegato. I riporti diretti dovrebbero essere sostanzialmente dimezzati.

L’anticipazione

Poteri Deboli anticipa le principali mosse che saranno sottoposte oggi al cda dell’ex Finmeccanica, che Cingolani ha voluto riunire a Genova, per rimarcare la rilevanza delle attività civili, dalla cybersecurity al supercalcolatore voluto proprio quando Cingolani era Cto del gruppo, prima di diventare ministro nel governo di Mario Draghi. In realtà l’83% del fatturato del gruppo viene dalle armi e dalla difesa, come certificato dal bilancio 2022, pertanto sottolineare il peso del civile appare più come un’attività di greenwashing che una raffigurazione della realtà.

Condirettore generale. Lorenzo Mariani

Ongaro a capo dello spazio

Una delle novità è il potenziamento dell’attività di coordinamento dello spazio, che verrà affidata a Franco Ongaro, l’ex dirigente dell’Agenzia spaziale europea arrivato in Leonardo come capo dell’innovazione, nella casella che era stata occupata da Cingolani prima di diventare ministro della Transizione ecologica. Ongaro è un amico di Cingolani, il suo ruolo è in forte crescita. Il nuovo a.d. e d.g. di Leonardo ritiene che l’industria e i servizi spaziali avranno un ruolo centrale, accompagnato da robusti finanziamenti, nello sviluppo delle tecnologie e delle attività del gruppo. Secondo alcune fonti Leonardo potrebbe creare una divisione spazio, se così fosse si aggiungerebbe alle cinque divisioni esistenti.

Confermati Zoff e Cutillo

Le attuali divisioni sono: velivoli affidata a Marco Zoff, aerostrutture affidata da pochi mesi a Stefano Bortoli (proviene da Atr, ha preso il posto di Giancarlo Schisano), elicotteri affidata a Gian Piero Cutillo, elettronica della difesa e cybersecurity, che avranno nuovi capi. Cutillo, Zoff e Bortoli sono confermati.

Elicotteri. Gian Piero Cutillo

Pieralli a Telespazio 

Gabriele Pieralli lascia la guida della divisione elettronica della difesa e andrà a fare l’a.d. di Telespazio, al posto di Luigi Pasquali, che è anche l’attuale coordinatore delle attività spaziali (oltre a Telespazio controllata al 66,7% da Leonardo c’è Thales Alenia Space, partecipata al 33,3%, il resto delle quote sono di Thales, che ha una presenza dominante nell’industria rispetto al gruppo italiano). Con la promozione di Ongaro Pasquali dovrà farsi da parte. Di rilievo anche la partecipazione del 29,63% in Avio, la società dei lanciatori Vega di cui però l’ex Finmeccanica non ha il controllo, pur essendo il principale azionista. Nulla cambia per la guida di Avio, affidata all’a.d. Giulio Ranzo

De Fazio guida l’elettronica per la difesa

Con lo spostamento di Pieralli nella società di servizi satellitari si libera una delle due caselle più importanti del gruppo, quella di capo della divisione elettronica per la difesa: il nuovo capo sarà Marco De Fazio, una scelta voluta soprattutto da Mariani, nuovo condirettore generale di Leonardo., indicato dal ministro della Difesa, Guido Crosetto (come il nuovo presidente Stefano Pontecorvo). De Fazio è stato il vicecapo della divisione per le attività italiane quando il numero uno era lo scozzese Norman Bone, attualmente è alla guida delle attività nella subacquea (ex Wass).

Ministro della Difesa. Guido Crosetto

Superdirezione per Gualdaroni

Ci dovrebbe essere un nuovo responsabile per la cybersecurity, al posto di Tommaso Profeta, che avrà un altro incarico nel gruppo. Pasquale Di Bartolomeo rimane direttore commerciale, ma nella riorganizzazione verrà creata una “business unit” più ampia che comprende il commerciale e lo sviluppo business, sarà affidata a Carlo Gualdaroni, il manager che ha rilanciato il portafoglio commerciale della divisione elicotteri, in particolare con l’aggiudicazione del maxi-contratto in Qatar per gli Nh90. Nel nuovo assetto Di Bartolomeo dovrebbe quindi riportare a Gualdaroni.

Alle strategie Peruzzi, giù Savio

Nuovo capo anche alle strategie, al posto di Enrico Savio, un ex dirigente dei servizi segreti (era vicedirettore generale vicario del Dis), arrivato a Leonardo nel 2019 quando il presidente era Gianni De Gennaro. Il successore alla guida delle strategie dovrebbe essere Enrico Peruzzi, attuale direttore New business development. Peruzzi è il marito di Domitilla Benigni, d.g. di Elettronica Spa, società di cui Leonardo è uno dei tre soci, insieme alla famiglia Benigni e a Thales. Savio avrà un incarico minore, potrebbe diventare direttore di Leonardo International. Giovanni Soccodato è stato già nominato a.d. di Mbda Italia, al posto di Mariani, che sarà presidente della società dei missili, oltre a fare il condirettore generale del gruppo con ampie deleghe.

Cacciato Parrella

La riorganizzazione porterà a indicare un nuovo capo per l’area legale, dopo la cacciata di Andrea Parrella. Cingolani ha dato il benservito all’avvocato che era rientrato in Leonardo nel 2014 durante la gestione di Mauro Moretti, poi confermato da Profumo. Ufficialmente l’uscita è una risoluzione consensuale del rapporto di lavoro conseguente alla riorganizzazione, in realtà Cingolani ha voluto allontanare immediatamente Parrella perché si era adoperato per far confermare Profumo a.d. della società, creando anche frizioni interne con l’ex presidente Luciano Carta.

Grasso guida gli Affari istituzionali

Con un precedente ordine di servizio, che delinea la nuova organizzazione, Cingolani ha già confermato nell’incarico Filippo Grasso, nominato a capo della neoistituita “Uo Institutional affairs”, in cui “confluiscono le Uo Italian public affairs,ufficio di Bruxelles, Coordinamento progetti di finanza agevolata e Protocollo e cerimoniale”.