A spasso tra le buste paga dei nostri banchieri

Se la banca è in profondo rosso, i massimi dirigenti non incassano il bonus, il premio che fa esplodere le buste paga. Vero o falso? Succede in Germania, alla Deutsche Bank, in seguito alle perdite per 6,8 miliardi di euro dichiarate nel 2015. Non sappiamo se i banchieri italiani abbiano fatto altrettanto, visto il periodo difficile. Neppure il 2014 era stato brillante. Ai banchieri, però, non era andata male.

Secondo i dati pubblicati dalle società quotate, il banchiere più pagato del 2014 è Federico Ghizzoni, amministratore delegato di Unicredit, con 2,68 milioni lordi di stipendio più azioni gratuite per 495mila euro: in totale 3,17 milioni lordi, Ghizzoni è 31m o tra i vertici delle società quotate in Italia. Il secondo è Piermario Motta, a.d. di Banca Generali, con 2,58 milioni lordi. Terzo Piero Montani, a.d. di Banca Carige, istituto che ha avuto grossi problemi e ha cambiato gestione, ma ancora non è uscito dalle difficoltà. Montani ha ricevuto 2,346 milioni lordi, compreso un incentivo una tantum per l’accettazione della carica di 1,08 milioni. Carlo Messina, a.d. di Intesa Sanpaolo, ha ricevuto 2,14 milioni.

Poi tre uomini d’oro di Mediobanca: Stefano Marsaglia, assunto a Londra, ha guadagnato 2,009 milioni, l’a.d. Alberto Nagel e il presidente Renato Pagliaro viaggiano appaiati con 1,9 milioni. La classifica prosegue con Gaetano Micciché, direttore generale di Intesa Sanpaolo (1,716 milioni); Pier Francesco Saviotti, a.d. del Banco Popolare (1,7 milioni); Francesco Saverio Vinci, d.g. di Mediobanca (1,62 milioni). Quindi il presidente di Unicredit, Giuseppe Vita, 1,557 milioni; l’ex d.g. Roberto Nicastro, 1,5 milioni; l’a.d. di Ubi, Victor Massiah, 1,43 milioni; l’a.d. della Popolare di Sondrio, Mario Alberto Pedranzini 1,37 milioni.

Più indietro il presidente di Intesa Giovanni Bazoli, 913mila euro. Il “controllore” delle banche, il governatore della Banca d ‘Italia, Ignazio Visco, è a stipendio fisso: 450mila euro.

(articolo pubblicato su “IL“, mensile de “Il Sole 24 Ore“, febbraio 2016)